Con le ciaspole sulle tracce di RE LAURINO

Attività:

  • Difficoltá
  • Durata:
    ore
  • Lunghezza
    km
  • Dislivello
    m
  • Altitudine Massima
    m slm

Si dice che dominasse sulla catena montuosa del Catinaccio e che negli spazi dove ora si vede la neve fino a primavera in una sorta di grande catino, coltivasse uno splendido giardino di rose.
Da qui, il nome tedesco di questo gruppo montuoso, il Rosengarden.
L’escursione di cui vi parliamo vi porta dritti nel cuore del grande catino, a camminare tra le guglie del Catinaccio all’ombra di pareti che hanno fatto la storia dell’alpinismo dolomitico, come la Roda de Vael o le torri del Vajolet.

Il percorso che vi proponiamo grazie alle guide dell’Alta Fassa Guides di Campitello di Fassa, si può percorrere con le ciaspole o con gli sci alpinismo. In questo secondo caso, l’escursione è molto semplice e può rappresentare un primo approccio al mondo dello sci fuori pista. La sicurezza è sempre fondamentale, soprattutto in questo periodo in cui il primo sole primaverile scalda il manto nevoso e lo rende meno stabile. E’ necessario pertanto avere con se il kit di sicurezza composto da Pala Artva Sonda. Se ne siete sprovvisto l’Alta Fassa Guides può noleggiare il materiale per voi.
Il ritrovo è fissato a Vigo di Fassa. Proprio sopra il centro del paese partono gli impianti che ci conducono al Ciampedie a quota 2000 mt., una grande piana con una splendida vista sul gruppo del Catinaccio.

Da qui, ciaspole ai piedi, in un’ora circa senza dislivello raggiungiamo il Rifugio Gardeccia a quota 1949.
Dopo una breve soste iniziamo l’escursione salendo verso il cuore del Catinaccio, per raggiungere la cima del Col de Barboleda.
A destra lasciamo scorrere la strada forestale che dal Gardeccia sale verso il Rifugio Vajolet.
A queste quote siamo ormai fuori dalla vegetazione, attorno a noi il paesaggio è bianco di neve e roccioso.
Il Col de Barboleda, che raggiungiamo dopo 450 metri di dislivello è uno spettacolare punto di vista sulla parete Est del Catinaccio.
Da questa cima puntiamo poi, seguendo una traccia diversa, verso il rifugio Vajolet. Ci immettiamo nella forestale che collega Gardeccia e Vajolet, e qui possiamo scegliere dove dirigerci: se siamo stanchi, scendiamo verso il Gardeccia per un buon piatto, altrimenti possiamo salire verso il rifugio Vajolet (apertura solo estiva). Da qui partono numerosi ulteriori percorsi che raggiungono Passo Principe o salgono al cospetto delle torri del Vajolet verso il rifugio Re Alberto (apertura solo estiva)
Per rientrare si torna poi al Gardeccia per tornare verso il Ciampedie e da qui alle macchine.
Le guide dell’Alta Fassa Guides Campitello di Fassa consigliano questo itinerario nel periodo primaverile con ciaspole o scialpinismo. Con qualche leggera modifica di tracciato, è replicabile anche nel periodo estivo.

 

Autore: Alessandro Vaccari

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