6 Novembre 2022
di: Girovagando in Trentino
È ormai da 150 anni che la Società degli alpinisti tridentini si è fatta custode delle montagne della provincia di Trento. Fondata a Madonna di Campiglio nel lontano 2 settembre 1872, i suoi soci si sono sempre prodigati per promuovere da un lato la conoscenza delle montagne e dall’altro lo sviluppo turistico delle vallate trentine. In un secolo e mezzo di attività sono salite a 56 le strutture gestite dall’associazione che ogni anno contano più di 50.000 pernottamenti.
Per snocciolare qualche numero, e dimostrare il radicamento sul territorio di questa realtà, basti pensare che i soci sono ben 26.850, di questi più di 2.000 sono under 12. Non solo, perché ogni anno si tengono oltre 300 iniziative e 3.000 giornate di manutenzione dei 5.500 chilometri di sentieri che attraversano le montagne trentine. Inoltre la Sat può vantare 270 istruttori nazionali.
“Per questo importante anniversario – spiega Riccardo Decarli della Sat – abbiamo deciso di realizzare una guida per illustrare, attraverso 15 itinerari, alcune delle peculiarità del nostro territorio storiche e naturalistiche”.
Un guida dunque che propone un viaggio storico e culturale fra le montagne trentine per delle proposte escursionistiche e in parte anche alpinistiche. Inoltre, all’inizio e alla fine di ogni itinerario presente nella guida, sono state posizionate delle tabelle con QRcode grazie al quale si può accedere a diverse informazioni sul percorso.
Uno dei percorsi si trova nel Lomasone e come punto focale ha la casa di don Lorenzo Guetti, fondatore della cooperazione trentina. Di certo la “cooperazione” rappresenta uno degli elementi che caratterizza pure l’operato della Sat e richiama in particolare il mutuo aiuto. Un tempo, per esempio, le stesse guide alpine venivano aiutate dalla comunità con dei sussidi economici.
La guida non si limita a raccontare gli itinerari ma offre uno sguardo più ampio anche sulle aree circostanti e magari meno conosciute del territorio. In particolare l’itinerario che parte dalla val Lomasone arriva fino al rifugio San Pietro sul monte Calino con il suo meraviglioso panorama sul lago di Garda.