21 Settembre 2023
di: Girovagando in Trentino
Un’importante testimonianza dell’architettura militare di inizio Novecento si trova nel territorio di Arsiè, a 1500 m di altitudine. Si tratta del Forte Leone anche denominato Forte di Cima Campo. Quest’opera di ingenti dimensioni originariamente faceva parte di un asse difensivo che contava altri due forti, Forte Cima Lan verso Lamon e Forte Monte Lisser sopra l’abitato di Enego.
Forte Leone fu costruito per proteggere le vie di collegamento fra il neonato Regno d’Italia e l’Impero austriaco. In particolare presidiava gli accessi della Valsugana e del Primiero, che all’epoca erano solo delle mulattiere. Il Forte venne costruito in 6 anni dal 1906 al 1912 su progetto dell’ingegnere russo Ivanov. Come molti dei forti montani, queste strutture militari vennero concepite ed utilizzate più per contenere o ritardare l’avanzata del nemico e non vennero mai realmente impiegate per una strenua difesa della postazione stessa.
Sulla facciata del Forte sono presenti diversi particolari architettonici come travi e archi. Questi elementi con pura funzione estetica sono una caratteristica esclusiva dei forti italiani. La struttura prevede l’impiego di cemento e pietre di riporto. Il Forte era decisamente ben armato, infatti erano presenti 6 cannoni da 149/45 con cupola girevole disposti in linea. In mezzo ai cannoni è collocato un osservatorio girevole e qui arrivava anche il binario che alimentava i cannoni. Inoltre erano presenti 17 mitragliatrici. La costruzione si sviluppa su aree ben distinte con una postazione per il combattimento a distanza, una per il combattimento ravvicinato e la caserma.
Una particolarità del Forte Leone è quella che vede la polveriera come blocco a sé stante, collegata alla batteria e alla caserma con binari coperti e dotati di carrellino per il trasporto. Negli altri forti la polveriera solitamente non è una struttura indipendente. La caserma è una costruzione di due piani ed era destinata alla guarnigione, potendo ospitare circa 400 uomini.
La parte superiore ospitava gli alloggi degli artiglieri mentre sotto si trovavano quelli degli alpini. All’esterno si saliva poi alla batteria che è esposta a Sud, mentre la parte in direzione dell’Austria è costituita da un terrapieno. Notevole è anche la soluzione adottata per far spostare in sicurezza i militari e raggiungere le batteria: un’imponente trincea è stata scavata e riempita poi con colate di cemento proprio per garantire la sicurezza dei soldati.
Sebbene Forte Leone fosse pronto per i combattimenti della Prima Guerra Mondiale in realtà non venne mai impiegato e non sparò durante il primo conflitto mondiale. Su questo versante, Cismon-Brenta, infatti non c’era un fronte attivo dopo la battaglia di Caporetto. La croce in ferro che si può notare all’esterno della struttura ricorda gli avvenimenti del 1917, dove un gruppo di alpini del Battaglione Monte Pavone e Natisone, riuscirono a ritardare l’avanzata austriaca di due giorni, salvo poi avere la peggio. Si trattava di un manipolo di uomini che oppose grande resistenza, purtroppo però il Forte era stato smantellato poco prima per armare il fronte di Ortigara.
La potenza di fuoco prevista in origine era ormai praticamente nulla. I coraggiosi militi si difesero con le poche munizioni rimaste e infine utilizzarono anche le pietre. Come testimonia una lettera inviata da un soldato alla madre, lo scopo del combattimento a Forte Leone era solo quello di temporeggiare e bloccare gli austriaci per 48 ore. Questo compito fu eroicamente portato a termine.
In seguito il Forte subì gravi danni dalle esplosioni ad opera degli austriaci che battevano in ritirata. Venne privato e saccheggiato del ferro. Durante gli anni del fascismo fu definitivamente smantellato e lasciato all’incuria.
Negli ultimi 15 anni il Comune di Arsiè grazie ad un progetto finanziato dalla Comunità Europea ha in parte ristrutturato e recuperato l’opera di Forte Leone, importante testimonianza della posizione strategica delle montagne di confine. Il luogo ha infatti un ottimo potenziale dal punto di vista turistico, seguendo l’esempio di Forte Belvedere, costruzione austriaca nel Comune di Lavarone, meta di appassionati ed escursionisti.
Grazie alla Cooperativa 19 (https://cooperativa19.weebly.com/forte-leone.html), è possibile prenotare un’interessante visita alla scoperta dei diversi blocchi del Forte Leone. Lo staff addetto all’accoglienza inizierà la visita dalla Piazza d’Armi per poi passare alla polveriera, alla caserma e alle zone esterne, narrando la coinvolgente storia del Forte. Il biglietto intero ha un prezzo di 5 € mentre quello ridotto di 3 €. Le prenotazioni si effettuano chiamando il numero 3519010135.
Inoltre la struttura del Forte di Guardia, da dove passavano e venivano controllati i soldati, è stata totalmente ristrutturata e adibita a rifugio alpino. Oltre alla zona della sala da pranzo, il nuovo rifugio è stato dotato di un’ampia cucina dove poter preparare pasti e di 12 posti letto destinati agli escursionisti. L’apertura e l’inaugurazione sono previste per il mese di giugno.