2 Settembre 2023
di: Girovagando in Trentino
La Valle di Non è conosciuta come la valle delle mele e proprio in questi giorni gli agricoltori si stanno preparando per la raccolta. Inoltre la verdeggiante vallata trentina è nota per i numerosi castelli: citiamo, primo fra tutti, Castel Thun ma anche i meno rinomati ma ugualmente maestosi Castel Coredo, Castel Nanno o Castel Valèr. Pochi conoscono però che la Valle di Non è ricca anche di canyon dai più ampi ai più impervi, che si possono scoprire con il kayak come quello scavato dal Rio Novella, il canyon del Lago di Santa Giustina. Altre strette gole circondate da due pareti rocciose sono l’ideale per praticare torrentismo ma anche per esser scoperti a piedi come il canyon di San Romedio. Grazie ad una spettacolare passerella direttamente a ridosso della roccia e a strapiombo sulla gola, è possibile attraversare il canyon partendo da Sanzeno ed arrivando direttamente fin sotto alle scalinate del Santuario di San Romedio. Fra le novità di questa stagione, inoltre, c’è una nuova esperienza suggestiva quanto inedita per attraversare uno dei più affascinanti canyon nonesi in notturna.
Il canyon Rio Sass si trova nel comune di Borgo d’Anaunia, nato dalla fusione degli ex municipi di Fondo, Castelfondo e Malosco, avvenuta nel 2020. Come ricorda il sindaco Daniele Graziadei, il canyon è aperto al pubblico da una ventina di anni grazie ad una lunga passerella che lo attraversa ma da quest’anno sarà possibile scoprirlo in un modo diverso ed emozionante. Una parte del cammino è a cielo aperto. Il canyon Rio Sass, infatti, corre lungo tutta la frazione di Fondo che fu costruita nell’undicesimo secolo proprio su questa forra. Quando cala il buio, dal primo agosto, ci si può avventurare nella grotta con la scenografia naturale delle rocce e dell’acqua, illuminate con maestria.
Remo Bonadiman della Cooperativa Smeraldo che gestisce le strutture pubbliche del comune di Fondo fra cui appunto il canyon, spiega l’iter per la realizzazione dello scenografico apparato di luci del canyon. Grazie alla sinergia fra APT, Comune e Cooperativa Smeraldo, che fin dal 2001 sovraintende all’accesso del pubblico alla gola del Rio Sass, è stata portata a termine un’ingente opera di illuminazione delle falesie, dei crateri e delle acque. Dopo una ricerca che si è svolta anche guardano oltre i confini nazionali, è stato affidato l’incarico ad un illuminotecnico di fama internazionale e in due anni i lavori sono così giunti alla conclusione.
La particolarità di questa illuminazione a LED, oltre ad avere un’ampia gamma di stupefacenti sfumature, consiste nel poterne modificare il colore ed intensità, di anno in anno. In questo modo l’esperienza immersiva della visita in notturna al canyon sarà sempre nuova e si potrà ripetere anche ogni volta il turista tornerà in Valle. Le luci, sapientemente collocate, sanno valorizzare ogni insenatura e spuntone di roccia oltre ad esaltare i riflessi e i giochi d’acqua che crea il Rio Sass mentre scorre con fragore nella forra.
La visita dura circa un’ora ed un quarto. Si parte, verso le 20.45, dal Centro Visite collocato nel rione di Fondo, Giò a l’aca (che significa appunto Giù all’acqua). Gli addetti della Cooperativa Smeraldo forniscono il caschetto di protezione e una mantellina impermeabile. Si parte quindi all’esplorazione del canyon accompagnati da una guida esperta. Dopo un breve tratto all’esterno, ci si addentra nelle strette pareti rocciose percorrendo una pedana a grata dove è possibile vedere l’acqua che scorre diversi metri più sotto. La passerella è lunga un chilometro e conta 580 gradini.
Per partecipare alle visite in notturna organizzate il martedì, il giovedì, il sabato e la domenica è necessario prenotarsi entro le 18.00 presso la Cooperativa Smeraldo (tel: 0463 850000) oppure on-line sul sito www.canyonriosass.it.
Il prezzo della visita guidata è di 10 € per gli adulti, prezzo ridotto 7 € per i bambini fra i 12 ed i 6 anni. È previsto uno sconto del 20% per i possessori della Trentino Guest Card.
Questa gola profonda, spiega la guida Luca Serra, è stata scavata con la costante ed inarrestabile erosione delle acque del corso d’acqua Rio Sass nel corso di 5 milioni si anni. Il fiume infatti, scava 1 mm all’anno. La distanza fra le falesie varia da 30 centimetri dove le rocce sembrano sfiorarsi, sino a 30 metri, dando spazio e possibilità alla vegetazione di crescere ed arrampicarsi sui pendii. Durante la visita al canyon sarà possibile ammirare le vivaci gradazioni delle alghe rosse o i megalodonti, fossili a forma di cuore. Il canyon termina in località Coste nella zona dei Bagni di Fondo. Qui, infatti, durante l’Impero Asburgico, fra il 1838 ed 1893, c’erano dei Bagni termali alimentati dalla sorgente ferruginosa di acqua calda davvero molto apprezzata. Un’altra curiosità riguarda la denominazione del Rio Sass: il fiume deve il suo nome al masso erratico che in età glaciale si è collocato fra le due pareti rocciose e sembra incombere sulla passerella.