12 Marzo 2024
di: Girovagando in Trentino
Il Rifugio Maranza è un rifugio di media montagna praticamente alle porte della città di Trento e può diventare una meta eccezionale per le gite fuoriporta durante la bella stagione.
Il Rifugio Maranza si trova ad un’altitudine di 1075 slm a pochi chilometri dal capoluogo trentino. La struttura si può raggiungere in diversi modi: si può lasciare l’auto presso il parcheggio gratuito a Passo Cimirlo (a 730 m e a 15 minuti da Trento) e proseguire a piedi imboccando il sentiero 455. Dopo un’ora di cammino si arriva in località Busa Granda a 910. Da qui si prende la direzione del sentiero 413 fino a quanto si presenta un bivio e a questo punto ci si incammina per il sentiero 456.
Tramite una piacevole passeggiata fra i boschi della durata di circa due ore e mezza si arriva al Rifugio, coprendo un dislivello di 450 m. In alternativa si può scegliere di percorrere la distanza sulle due ruote con le mountain bike, con le e-bike e persino con le normali bici da corsa poiché la strada è completamente asfaltata. Ci sono inoltre altri sentieri che conducono in quota partendo sia da Vigolo Vattaro sia dal rifugio Bindesi. Il Rifugio Maranza si può, comunque, raggiungere comodamente anche in auto.
Da luglio 2023, Daniel Cuel è il nuovo gestore del Rifugio Maranza e ci spiega come con la famiglia abbia raccolto questa nuova sfida nel campo della ristorazione ed abbia intrapreso tale nuova avventura. Dopo circa vent’anni di esperienza alla guida del ristorante Ai Vicoli in pieno centro città, Daniel con la moglie ed i due figli hanno deciso di spostarsi in montagna per avere nuovi stimoli nell’attività professionale ma anche in ottica di un miglioramento della qualità della vita per la famiglia. “La struttura” spiega Cuel “è stata ricostruita nel 2008 dato che prima si sviluppava sono nella parte sottostante. È stata quindi innalzata di un piano ed è stata realizzata una magnifica terrazza con vista mozzafiato sul Gruppo di Brenta ed il Bondone.” All’interno del Rifugio trovano spazio 85 coperti mentre all’esterno sono disponibili altri 70 posti.
Il locale si sviluppa in tre sale: la sala bar, la sala principale con il caminetto e la terrazza. La struttura adiacente è invece dedicata alle pause veloci dove gli escursionisti, i bikers e tutti coloro che non hanno tempo per godersi un pranzo completo, potranno gustare snack, taglieri, panini accompagnati da una birra fresca oppure riprendersi dalle fatiche con invitanti aperitivi. In estate, poi, lo spazio esterno viene allestito con comodi cuscinoni e poltrone sacco dove gli ospiti potranno rilassarsi e prendere il sole apprezzando le appetitose merende della casa.
Fra i piatti da assaggiare assolutamente al Rifugio Maranza troviamo come antipasto i ricchi taglieri di speck, lucanica e lardo, tutti salumi artigianali della Macelleria Cainelli di Trento.
Per invogliare l’appetito si può gustare la Gul Suppe, un piatto scaldacuore come la definisce il ristoratore. Si prosegue poi con il Tarassaco montano accompagnato dal lardo e uovo in camicia, un piatto “di famiglia” dato che il Tarassaco viene raccolto da febbraio a fine maggio dal papà di Daniel. Per quanto riguarda i primi piatti viene proposto un bis con strangolapreti agli spinaci e crema di formaggi dolci e tagliatelle all’uovo fatte in casa. Come secondo non si può non provare “lo spiedone” del Rifugio, composto da 3 tipi di carne: le puntine, il pollo disossato e arrotolato con la pancetta affumicata ed una braciola di coppa con all’interno la pancetta arrotolata e salvia, il tutto viene cotto per 8 ore in una macchina per la cottura alla brace.
Si parte con una cottura a bassa temperatura e poco a poco vengono aumentati i gradi: in questo modo si cuoce a puntino la carne all’interno, conservando i succhi. Infine lo spiedone viene bagnato con il burro di malga affinchè non secchi e la carne resti morbida fino al momento di servirla. Sempre fra i secondi il menù del Maranza propone una guancetta di bovino brasata, cotta alla vecchia maniera: il taglio viene prima rosolato e poi cotto nel vino per 8 ore a fuoco lento in modo che la carne diventi tenerissima. Un altro grande piatto della tradizione è lo stinchetto di maiale, sfumato con il Nosiola accompagnato da cavolo brasato e polenta di Storo preparata nel paiolo posto all’esterno. Per concludere in bellezza ci sono i dolci del Rifugio, tutti fatti rigorosamente in casa. La proposta dessert comprende le crostate ai gusti di albicocca oppure con confettura di frutti di bosco; l’immancabile strudel, la torta pere e cioccolato, la torta di carote, noci e mandorle ed il salame di cioccolato.
Tutti le pietanze del menù vengono poi valorizzate da una carta dei vini molto ampia proponendo vini fermi del territorio ma anche bottiglie provenienti dal Piemonte dal Veneto e dalla Toscana. Inoltre non possono mancare le bollicine con l’irrinunciabile Trento Doc, il celebre Franciacorta e il prezioso champagne.
Il buon riscontro e la soddisfazione per gli ottimi piatti da parte dei clienti sono frutto anche di uno staff di cucina e di sala preparato ed efficiente. Ad affiancare Cuel e la moglie nella gestione del Rifugio Maranza ci sono: Alba, già cuoca del ristorante Ai Vicoli; Anna, che si occupa della preparazione dei dolci e degli antipasti; Mary, che cura l’organizzazione della cucina, la spesa e l’approvvigionamento e gestisce le celle frigorifere e del magazzino; infine Noemi, addetta alla sala ma di grande aiuto anche al bancone del bar.
Con l’arrivo della primavera vengono organizzati aperitivi nelle aree outdoor con dj set e musica. Inoltre non mancheranno gli appuntamenti con le grigliate dove oltre allo spiedone della casa ci sarà spazio anche per piatti estivi di mare come la paella di pesce. Per esser costantemente aggiornati sul programma eventi basta consultare il canale Instagram del Rifugio Maranza: www.instagram.com/rifugiomaranza/
Per ulteriori informazioni: www.rifugiomaranza.it