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4 Settembre 2025

Motovagando in Vespa: fra storia, natura e panorami unici del Trentino

di: Girovagando in Trentino

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La puntata n. 7 di Girovagando è davvero speciale perché i nostri bikers saliranno in sella alle magnifiche e iconiche Vespe. Il simbolo dell’italianità su due ruote accompagnerà la carovana di Motovagando in un itinerario a metà fra natura e storia, fra paesaggi incontaminati e siti archeologici. Andiamo a scoprirlo!

L’itinerario di puntata

La partenza è proprio presso il piazzale di Moto Service, centro autorizzato Vespa di Riva del Garda, sito in zona Baltera in Via Monte Misone. Il gruppo di vespisti capitanato da Claudio Chiarani si dirige verso Tenno e l’omonimo lago per raggiungere Fiavè e fare visita al Parco Archeo Natura. Si torna in sella si passa Ponte Arche, le Sarche percorrendo la Strada Starale 45 per poi scendere in direzione di Dro, per scoprire e raccontare il Biotopo di Laghisoli.

Il gruppo si rimette in marcia salendo a Passo San Giovanni dato che la prossima tappa saranno i reperti archeologici dell’Isola di Sant’Andrea del Lago di Loppio. La puntata terminerà sul Monte Altissimo di Nago per una serata in compagnia all’Aktivhotel Santa Lucia.

Parco Archeo Natura Fiavè

L’Assessore alla Cultura del Comune di Fiavè, Maria Pia Calza, accoglie il gruppo di Motovagando spiegando che il sito è stato classificato per ben due volte come Patrimonio dell’Umanità UNESCO per le celebri palafitte che rientrano fra i “Siti palafitticoli archeologici dell’arco alpino” ma anche in quanto l’area naturalistica fa parte della Biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Giudicarie. Il Parco Archeo Natura è una preziosa risorsa di biodiversità ma è anche un sito archeologico molto importante.

La dottoressa Mirta Franzoi, archeologa e conservatrice della Sovraintendenza di Trento spiega, infatti, che la torbiera di Fiavè ha restituito notevoli reperti che testimoniano l’esistenza di villaggi preistorici che risalgono già a 5800 anni fa fino al 1200/1300 a.C. I reperti rinvenuti sono di inestimabile valore e sono esposti nei più importanti Musei del mondo come il British Museum di Londra.

A Fiavè è possibile immergersi nella vita preistorica grazie alle fedeli ricostruzioni del villaggio palafitticolo ma anche al Museo delle Palafitte ospitato in una casa storica ristrutturata per l’occasione. Sia presso il Parco Archeo Natura sia presso il Museo vengono spesso organizzati dei laboratori esperienziali per comprendere come si viveva in un’epoca così lontana.

Ristorante Pizzeria da Lucio al Passo del Ballino: il fascino del locale storico

In località Ballino di Fiavè c’è un ristorante storico che anno dopo anno soddisfa l’appetito di turisti e local.

Presso il ristorante pizzeria Da Lucio, la proprietà insieme allo chef Massimo Paternoster portano avanti la tradizione culinaria trentina servendo piatti tipici e sempre freschi come le tagliatelle con finferli e speck oppure i tortei di patate nonesi serviti con giardiniera fatta in casa ed i taglieri di salumi e formaggio a km0. Inoltre poco distante dal Ristorante Da Lucio, si può fare sosta presso il fornitissimo chiosco del Bicigrill La Ruzza dove trovano ristoro tutti coloro che intraprendono la bella escursione ferrata del torrente Rio Ruzza.

Nei dintorni si trova inoltre la casa dove abitò il leggendario Andreas Hofer. Ballino è infatti un luogo importante per la storia tirolese come racconta il comandante del gruppo Schützen di Arco. Andreas Hofer fu un eroe per il popolo tirolese perché guidò le insurrezioni contro le truppe napoleoniche fra cui la più nota nel 1809.

Soprannominato il comandante barbone, Hofer, figlio di un oste della Val Passiria, in giovane etá venne mandato dal padre a fare il garzone presso la locanda gestita dalla famiglia Armani di Ballino per imparare l’italiano. Inoltre la frazione di Ballino si trova lungo la via tirolese occidentale che collega il Lago di Garda a Merano.

Info: www.tirolinbalin.it

Il Biotopo delle Marrocche di Dro

Lasciando alle spalle Passo Ballino, il gruppo di Motovagando si dirige verso Dro passando per Ponte Arche e per le Sarche. A pochi chilometri dalla cittadina dell’entroterra gardesano, si può visitare il Biotopo di Laghisoli, più noto come “Biotopo delle Marocche”. È proprio la sindaca Ginetta Santoni, a raccontare della storia della città di Kas. In molti, infatti parlano di una leggenda relativa ad una civiltà antica che sarebbe stata sepolta dai crolli delle rocce della riserva naturale ma al contrario, come è emerso da alcune fonti documentali custodite negli archivi diocesani di Trento, la città di Kas sarebbe realmente esistita. Si presume che fosse una civiltà di tipo matriarcale con una donna al comando come sostiene anche l’antropologa Michela Zucca.

L’area delle Marocche ha un fascino particolare con il suo paesaggio lunare dominato dagli enormi massi stratificati l’uno sull’altro, risultato delle glaciazioni e proprio questa scenario è stato la location di indimenticabili Caroselli trasmessi dalla RAI. Attualmente l’area, sebbene sia di proprietà della famiglia Chemolli, è completamente aperta e accessibile gratuitamente. Vi si può accedere a piedi dalla centrale di Fies percorrendo all’incirca 200 m di pista ciclabile. Si imbocca poi un sentiero sulla sinistra e dopo circa 1 km si è arrivati.

La riserva naturale di Loppio

Dopo la riserva delle Marocche c’è ancora un altro magnifico sito naturale da visitare. A circa 7 km a Nord-Est del Lago di Garda si può scoprire la Riserva Naturale Provinciale del Lago di Loppio che ha assunto una grande rilevanza anche a livello archeologico.

Le indagini condotte fra il 1998 ed il 2017 dalla sezione archeologica del Museo Civico di Rovereto, sotto il coordinamento della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Provincia Autonoma di Trento hanno portato alla scoperta di un sito archeologico pluristratificato, con testimonianze che vanno dalla preistoria all’epoca tardo-antica a quella medievale, per giungere fino alla prima guerra mondiale. In particolare sulla piccola Isola di Sant’Andrea sono state scoperte le tracce di un insediamento fortificato di epoca tardomedioevale, un Castrum romano mentre nella parte sommitale sono stati rinvenuti dei ruderi pertinenti alla Chiesa romanica di Sant’Andrea.

Una pausa di silenzio per rigenerare corpo e mente

Dopo un’intera giornata sulle due ruote, quello che ci vuole è rimanere in silenzio a contemplare il bellissimo panorama lacustre sorseggiando un buon vino. La comitiva di Motovagando in Trentino si dirige quindi sul Monte Altissimo di Nago per l’ultima tappa di giornata all’Aktivhotel Santa Lucia dove saranno accolti dal presidente dell’APT Garda Dolomiti nelle vesti di proprietario della struttura ricettiva. Silvio Rigatti, spiega dunque che per raggiungere l’Aktivhotel bisogna salire sul Monte Altissimo ad un’altitudine di 1200 sdm dove regna la pace ed il silenzio.

La direttrice Alessandra Michelotti invita tutti i turisti su due ruote a scoprire il vero relax e godere del panorama mozzafiato assicurato dalla posizione dominante sullo specchio d’acqua gardesano.

Per info: https://www.aktivhotel.it

 

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