17 Settembre 2025
di: Girovagando in Trentino
Il Parco Naturale Adamello Brenta è la più grande area protetta della provincia trentina in quanto si estende per 620 chilometri quadrati. L’area si caratterizza per una straordinaria ricchezza dal punto di vista geologico dovuta ai due diversi gruppi montuosi, veri protagonisti del territorio, da una parte le Dolomiti di Brenta e dall’altra il gruppo Adamello-Presanella.
Il Direttore del Parco Naturale Adamello Brenta, il dott. Matteo Viviani, ci spiegherà l’ambiziosa iniziativa che ha portato alla stesura di una carta geomorfologica del Parco.
All’imboccatura della Valle Genova, una delle valli più rappresentativa del territorio sotto la tutela del Parco Naturale Adamello Brenta, sorge la Casa del Parco Geopark di Carisolo. Quest’ultima non è solo un centro espositivo ma è il cuore di tutte le attività realizzate dall’Ente Parco. La Casa del Parco Geopark con la sua struttura e la disposizioni delle sale intende riprendere il modello di stratificazione dei sedimenti che è tipica delle cime del Gruppo del Brenta ed si sviluppa su più livelli introducendo gradualmente diversi temi.
Ad accogliere il visitatore si trova un fornito bookshop e poi si prosegue con una serie di sezioni tematiche: una dedicata alle caratteristiche mineralogiche con un’ampia raccolta di minerali, un’altra area tratterà delle caratteristiche delle rocce a livello di composizione e infine si passerà alle diverse forme che ne originano. La Casa del Parco è inoltre stata dotata di un’aula multimediale immersiva e sono perfino state ricreate le Marmitte dei Giganti formazioni rocciose molto particolari in quanto frutto del movimento circolatorio dell’acqua e dei frammenti di roccia in essa contenute.
Davvero suggestiva è poi la ricostruzione di una grotta dove si possono vedere gli strati più profondi delle rocce sedimentarie frutto dell’azione millenaria del carsismo. Il fiore all’occhiello è sicuramente il punto di lettura che è inserito nel Sistema Bibliotecario Trentino e consente anche il prestito di libri e tomi che trattano i temi della geologia e dell’ambiente. Presso il punto di lettura vengono inoltre tenuti incontri di approfondimenti o giornate di formazione. Dai bambini agli adulti tutti possono imparare a conoscere in profondità le rocce di cui sono costituiti i grandi gruppi montuosi del Trentino.
Il Parco Naturale Adamello Brenta ha messo in programma una serie di iniziative in occasione della celebrazione dell’Anno Internazionale per la Preservazione dei Ghiacciai , promossa dalle Nazioni Unite e dall’UNESCO. Fra questi eventi è stata pianificata anche una sessione di formazione professionale con gli insegnanti degli istituti scolastici di primo e secondo livello.
Le giornate formative presso il Parco vengono sempre accolte con grande interesse da parte del corpo docente della provincia e non solo. Amanda Bonafini, insegnante di matematica e scienze alla scuola secondaria di primo grado di Pinzolo, spiega come l’aggiornamento professionale che ogni anno l’Ente Parco garantisce ai docenti sia uno strumento utile per la divulgazione sui temi dalla geologia, geomorfologia, grandi carnivori o della biodiversità grazie al contributo di esperti provenienti anche da fuori regione.
In particolare quart’anno la formazione verterà sulla carta geomorfologia del Parco.
Su iniziativa del Pnab con il prezioso contributo del Servizio Geologico della ella Provincia Autonoma di Trento, i tecnici ed i geologi del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Pavia hanno costruot la carta geomorfologia del Parco. Come afferma il geologo dell’Università di Pavia Edoardo Scognamiglio, una carta geomorfologica è uno strumento digitale, un documento che raccoglie i dati e descrive le forme del rilievo ed i processi attivi sul territorio.
Con questo elaborato si indaga la topografia e la sua genesi ed evoluzione nel tempo. Questo strumento ha consentito di datare le forme geomorfoligiche del territorio e di collegarle agli eventi naturali che le hanno originato come l’innalzamento della temperatura media o la perdita del permafrost, la parte di terreno che rimane ghiacciato tutto l’anno e che contribuisce a tenere compatto il suolo.
Una carta geomorfologia può essere davvero fondamentale per comprendere i processi naturali che portano a modificare il territorio, soprattutto in questo periodo in cui si verificano eventi estremi. I dati raccolti saranno pubblicati su un portale accessibile e fruibile da tutti. La carta geomorfologia è, infatti, molto importante per i tecnici come ingegneri, architetti e pianificatori del territorio ma ha anche un intento divulgativo.
Proprio in questa direzione vengono organizzate le giornate formative del corpo docente. Gli aggiornamenti professionali degli insegnanti sono il primo passo per introdurre queste tematiche a scuola sensibilizzando gli studenti alla conoscenza dell’ambiente che li circonda. La speranza è di poter contare, un domani, su una nuova generazione consapevole delle caratteristiche del territorio e dei rischi ambientali a cui è esposto.
Per informazioni: www.pnab.it