Escursione nelle Maddalene in Val di Non – 3 agosto 2006
Riprendiamo le nostre escursioni che saranno proposte ogni settimana fino alla ripresa della programmazione in tv dopo metà settembre: iniziamo proseguendo “l’esplorazione” della Catena delle Maddalene con una splendida escursione al Monte Luco di m 2434 (vedi escursioni e puntate precedenti nelle Maddalene).
Descrizione
Proponiamo un giro ad anello, con partenza da Passo Palade, con una prima parte molto ripida, spesso gradinata, tutta nel bosco. A quota 1960 il paesaggio si apre grandiosamente e dopo aver risalito un costoncino ci si inoltra nel grande anfiteatro sotto al Monte Luco: superando alcune balze si raggiunge quindi la conca del bellissimo Lago del Luco, con rive pratose che invogliano ad una sosta per mangiare o prendere il sole e magari mettere a bagno i piedi. Per un erto canale a sfasciumi si raggiunge senza problemi la cresta nord est e quindi facilmente fino alla vetta con la una grande croce di legno in vetta. Il panorama leva il fiato, a nord si domina la spettacolare e verdissima Val D’Ultimo (provincia di Bolzano) coi suoi mille masi disseminati sul fianco della montagna. Per bello e ampio crinale panoramico si scende facilmente dominando il piccolo altopiano Piano della Selva poco sopra Passo Castrin. Quindi si rientra a Malga di Monte Luco (possibilità di ristoro) e quindi per forestale al Passo Palade.
Percorso
Dal Passo Palade m 1512 dove lasciamo l’auto, si prende la strada forestale (chiusa al traffico con sbarra) verso ovest con tabellone che indica “Sentiero Bonacossa 133” (un severo avviso ammonisce l’assoluto divieto di lasciare liberi cani di qualsiasi razza nelle riserve eventuali, previste multe e addirittura, in taluni casi, perfino l’uccisione del cane vagante!). Dopo pochi minuti di cammino prestare attenzione, subito dopo il 1° tornante al bivio segnato da cartello “Sentiero Aldo Bonacossa n. 133”: Il sentiero sale di brutto nel bosco con stretti zig zag quasi verticalmente lungo il costone, con frequenti alti scalini in legno o pietra. La salita non lascia praticamente fiato fino a quota 1900, quando si sbuca dal bosco e finalmente il paesaggio si apre in modo spettacolare. Raggiunta la piccola baita Legerhütte a quota 1960 (porta chiusa da un lucchettone) possiamo rifiatare per una sosta sul comodo tavolone all’esterno ed ammirare il grandioso panorama in direzione del Passo Palade e dintorni. Riprendiamo il cammino risalendo un facile costone ed entrando nell’ampio anfiteatro sotto al Monte Luco. Passiamo accanto ad una piana dove un antico laghetto è ormai intorbato tra prati punteggiati da milioni di fiori gialli. Ci alziamo facilmente di quota superando ancora alcune balze rocciose fino alla magnifica conca pratosa del Lago di Luco. La sosta è troppo invitante: ci sono turisti stesi sulle rive a prendere il sole o a fare il picnic. Nessuno però osa fare il bagno (NB: chi volesse evitare la dura salita del sentiero Bonacossa può rimanere sulla forestale fino a Malga di Monte Luco m 1853 (Laugen Alm), quindi col sentiero n. 10 fino al lago). Si riprende il cammino puntando ora la forcella a nord tra il Luco e il Piccolo Luco, per tracce evidenti su ripidi sfasciumi fino al passo con grandioso squarcio sulla Val d’Ultimo. Si prosegue ora facilmente verso sud ovest fino alla vetta, con panorama a 360° a dir poco strepitoso (chi volesse evitare la rampa dal canalino può salire più facilmente dal sentiero sul versante sud che parte in prossimità del lago). Il ritorno avviene sul versante opposto rispetto a quello della salita, ovvero lungo l’ampia dorsale sud ovest che digrada dolcemente in direzione della piana di Malga Lucar. Noi però restiamo in quota mantenendoci sulla dorsale (passando per quota 2381 sull carta) e seguendo le tracce che si fanno un po’ incerte in direzione sud: l’orientamento in ogni caso è intuitivo, basta tenersi sulla spalla fino al “Dosso Alto” dove si incrocia il sentiero di rientro (non numerato) che porta in breve, con una decisa svolta verso est, alla Malga di Monte Luco (possibilità di ristoro). Per forestale quindi si rientra al Passo Palade in circa 3 km.
La curiosità: i dinosauri a Passo Palade
Presso il Passo Palade sono state scoperte nella primavera del 1997delle numerose tracce di rettili preistorici risalenti a 235 milioni di anni fa. Le orme più grandi fanno supporre la presenza di animali della lunghezza di 3-4 metri. Tra essi alcuni grossi predatori, forse Rauisuchi, rettili carnivori quadrupedi. Erano i tipici predatori terrestri del Triassico medio-superiore e potevano muoversi in modo particolarmente efficiente grazie alla disposizione degli arti verticali al di sotto del corpo (a differenza per esempio dei coccodrilli che sono piuttosto goffi sulla terraferma per via delle zampe laterali). Al Passo Palade esiste un interessante “sentiero dinosauri”.
testi e foto di
Alessandro Ghezzer
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