Al cospetto dei giganti delle Alpi Orientali – 14 agosto 2008
La passione per la montagna non ha confini, perché quindi non mettere il naso fuori provincia ogni tanto? Stavolta proponiamo uno sconfinamento dai cugini altoatesini, precisamente nella Val di Solda, per ammirare i colossi delle Alpi Orientali del Gruppo Ortles – Cevedale: Gran Zebrù (3851), Ortles (3905), Cevedale (3769). La nostra carta è la Tabacco n. 08 in scala 1:25.000.
Schöneck / Dosso Bello m 3125
Si tratta della salita ad un facile e mostruosamente panoramico “tremila”, il monte Schöneck (Dosso Bello), che sta dirimpetto ai sogni proibiti per i normali escursionisti, cioè l’Ortles e il Gran Zebrù. Si tratta probabilmente della più bella escursione panoramica che si può fare nella zona di Solda (Val Venosta, Alto Adige occidentale). Il dislivello può essere ridotto convenientemente con la seggiovia al “Pulpito”, che consente di portarsi a 2384 metri anziché partire dai 1850 metri di Solda, e godere subito di uno straordinario panorama.
Percorso
Da Solda si prende l’impianto di risalita a Kanzel – il Pulpito a m 2348. Il nome non è casuale: già da qui il panorama è semplicemente grandioso, proprio di fronte svettano le severe pareti del Gran Zebrù (König Spitze) e dell’Ortles. Con questo stupendo e costante panorama prendiamo il lungo sentiero, segnavia n. 12, che si inoltra quasi pianeggiante nella grandiosa Valle di Zai. Dopo circa 2 km, nei pressi del torrente si congiunge con il sentiero n. 5 che sale da Solda. Quindi sale a zig zag una discreta rampa finale, per arrivare al bel Rifugio Serristori m 2721, costruito nel 1892 dall’associazione alpinistica tedesca D.A.V., sezione di Düsseldorf. Da qui in poi comincia la parte più impegnativa dell’escursione, ovvero la salita del versante est dello Schöneck, una ripida parete inizialmente di scoscese balze erbose piuttosto esposte, quindi di sfasciumi fino alla cima. Questo tratto richiede pié fermissimo e assoluta assenza di vertigini: un piede in fallo e si vola di sotto per dirupi di centinaia di metri.
Salita allo Schöneck / Dosso Bello m 3125
In realtà le cime sono due, Hinterer e Vorderer Schöneck (Dosso Bello di Dentro m 3125 e Dosso Bello di Fuori m 2908) collegate da una larga dorsale. Dal rifugio ci vuole un’ora e mezza di dura salita fino alla vetta, ma ne vale decisamente la pena. Il sentiero 25a sale di brutto per gli sfasciumi del fianco est, inizialmente per ghiaioni non tremendi poi per ripidi sentieri erbosi, a tratti decisamente esposti e in alcuni punti attrezzati con cordino, con brevi passaggi di 1° grado. Nulla di tragico, ma conviene avere molta attenzione a dove si mettono i piedi. Dopo il tratto più ripido su balze erbose e rocciose il sentiero si porta su una cresta faticosa a sfasciumi, ma senza esposizione e quindi molto più rassicurante, anche se non mancano le viste da brivido sul dirupato fianco sud. Si arriva quindi abbastanza facilmente alla dorsale della vetta, pianeggiante, con strepitosa vista “himalayana” proprio di fronte ai due colossi, l’Ortles e il Gran Zebrù, più lontano il versante nord del Cevedale. Il rientro avviene lungo la dorsale che cala gradualmente verso il Dosso Bello di fuori, con segnavia 25a e 25, quindi per ampio costone traversando la Stieralm (Alpe del Toro) fino alla Malga dei Vitelli. Di qui, per strada forestale molto bella, segnavia 18 e 19, attraversando in un magnifico bosco di cembri, fino a Solda.
Per concludere questa puntata segnaliamo una meritevole iniziativa in favore degli escursionisti: tutti i sentieri dell’Alto Adige sono disponibili on line con percorsi, mappe digitali e dati GPS! A quando la stessa cosa anche per il Trentino?
testi e foto di
Alessandro Ghezzer
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