4 Aprile 2020
di: Alessio Migazzi
In questo approfondimento parliamo di Yoga e lo facciamo incontrando Marianna Pachera, insegnante e titolare del centro Dharma Yoga Rovereto
Chiusi in casa si, ma attivi, con questi presupposti la redazione di Girovagando in Trentino vi propone alcune attività che possono essere svolte tra le mura domestiche. Per rispettare la nostra tradizione lo facciamo coinvolgendo alcuni professionisti operanti sul territorio trentino che, ognuno nel proprio campo, ci da suggerimenti utili su come affrontare l’inattività derivante dalla chiusura in casa ma anche lo stress dell’isolamento sociale.
In questo approfondimento parliamo di Yoga e lo facciamo incontrando Marianna Pachera, insegnante e titolare del centro Dharma Yoga Rovereto nonché parte del corpo docenti della scuola di formazione insegnanti Hari – Om.
Lo Yoga affonda le sue origini nella notte dei tempi, non è una religione e non può essere considerato una ginnastica in quanto non contempla l’esercizio fine a se stesso.
La parola Yoga, deriva dalla radice sanscrita “Yuj” che significa unire. L’unione di fattori opposti ma complementari (l’anima individuale all’anima universale, energia positiva e negativa etc..). “Lo Yoga è l’annullamento delle fluttuazioni della mente” (Yoga Sutra _Patanjali) e attraverso il raggiungimento di questo silenzio, l’uomo scopre il suo vero Sè.
Attraverso posture (Asana), gesti (Mudra), contrazioni (Bhanda), tecniche di respirazione (Pranayama) andiamo ad influenzare le correnti positive e negative del nostro corpo energetico.
In questo momento, così come in ogni momento della vita lo Yoga è un grande alleato. Viviamo in uno stato di separazione, conflitto e confusione… siamo in balia di mille pensieri e lo Yoga ci aiuta a restare lucidi.
Non abbiamo bisogno di grandi cose: corpo, respiro e un tappetino! Può essere utile anche un cuscino per sostenerci durante la meditazione e una coperta per coprirci durante il rilassamento.
Lo spazio che ci serve è quello del tappetino, abbigliamento comodo. Lo Yoga si fa scalzi. Ritagliate un posto speciale nella Vostra cosa, un angolo dove potervi ascoltare, uno spazio dove possiate raccogliervi nel Vostro sentire.
In realtà non abbiamo una durata minima o massima perché sia efficace… ciò che però è fondamentale è la costanza…. anche pochi minuti al giorno, all’orario che possiamo o che preferiamo, ma con costanza. Creare un piccolo rituale quotidiano di benessere può cambiare completamente la nostra giornata. Ognuno è diverso dall’altro e quindi ognuno ha esigenze diverse.
Lo Yoga ci insegna ad ascoltarci, riportandoci nel momento presente, è un viaggio unico e personale, pertanto totalmente differente da persona a persona.
Quello che consiglio ai lettori è di mettersi sul tappetino e provare…. senza aspettative e senza giudizio, con amorevolezza per noi stessi e con compassione per il nostro corpo. All’inizio la pratica può essere difficile anche a chi svolge regolarmente attività fisica, poiché le Asana (posture) richiedono presenza e una serie di allineamenti fisici che a volte sono difficili da raggiungere e mantenere. Asana significa quella posizione comoda e stabile, ma all’inizio alcune posture possono sembrare una tortura.
Ogni gruppo di Asana lavora su alcuni aspetti/emozioni: paure, equilibrio, abbandono, introspezione, cambiamenti…. pertanto in base ai nostri condizionamenti e alle nostre paure troveremo difficili o semplici alcuni tipi di Asana piuttosto che altre.
Sul tappetino, con la nostra pratica possiamo capire noi stessi attraverso il semplice ascolto. Questa è la magia dello Yoga: quando capisci che la tua pratica è l’esatto specchio di ciò che sei di come reagisci alle situazioni della vita e di come le affronti.
Quando “indossiamo” un’Asana a volte è un vestito talmente stretto che ci viene a mancare il respiro, ma lentamente impariamo a creare lo spazio per starci in quell’abito. Impariamo a restare nel respiro, mantenendolo profondo. Questo è il grande training, continuare a respirare a pieni polmoni, nonostante le difficoltà, senza lasciare che la mente ci suggerisca di scappare, senza lasciare che le emozioni prendano il sopravvento. Impari ad accettare le cose per ciò sono a riconoscere ed accettare limiti e qualità.
Impariamo a stare nel presente con quello che c’è… impariamo ad affrontarlo e a prenderci la responsabilità di quello che ci accade e di come a questo reagiamo.
Smetteremo di raccontarci bugie e a giustificare noi stessi…. impareremo ad essere onesti con noi e con gli altri, accettando l’interezza del nostro essere. Smettendo di giudicarci ci diamo l’opportunità di essere ciò che siamo.
Ogni volta che pratichi scopri che tutto è in continua trasformazione, così come la nostra pratica ogni giorno è diversa; il nostro corpo è esattamente lo specchio di ciò che siamo.
Ogni pratica è un viaggio, un viaggio verso te stesso… sta sempre a noi scegliere quanto entrare e a che profondità.
Si, mantenere la mente sul respiro aiuta a tacitare il divagare della mente e rimanendo presenti risvegliamo piano piano il nostro Maestro interiore.
Le lezioni si sviluppano con una prima parte di meditazione, attenzione al respiro per poi passare a tecniche di Pranayama, una parte di Asana e una parte finale di rilassamento.
Per quanto riguarda il cibo voglio precisare che la pratica va eseguita a stomaco vuoto. E’ molto importante curare l’alimentazione e, al di là delle scelte che ogni singolo possa fare rispetto al consumo di animali e derivati, è importante diventare più consapevoli.
Personalmente la mia dieta è prevalentemente ricca di verdura, frutta e riso. Una dieta semplice.
Ho eliminato quasi completamente cibi industriali e raffinati, ricchi di glutine e privi di nutrimenti, e che sono i cibi che ci fanno ammalare. Dobbiamo imparare a prendere la responsabilità delle nostre scelte anche nell’alimentazione.
Prediligo frutta e verdura dei contadini del nostro territorio. In Trentino, ma anche nel resto d’Italia abbiamo la fortuna di poter acquistare prodotti meravigliosi coltivati con amore ed etica. Cercare di seguire la stagionalità degli alimenti e di ascoltare quello che il corpo ci chiede è molto importante. Così come è importante ogni tanto concedersi qualche capriccio.
Consiglio di esplorare la musica senza porsi limiti… spaziando in vari generi e frequenze. Personalmente, in questo tempo di quarantena, sono grata della compagnia della musica… e quella che mi sta facendo sognare è ALUNA Ritual Music by Maywa & Steffen Ki (https://soundcloud.com/alunaritualmusic). La musica è medicina, un potetene strumento di armonizzazione e connessione.
Lascio ai lettori alcuni spunti di ricerca per esplorare nuove frequenze… (musica 432 hz, canti medicina, suoni bineurali e mantra).
Testi di Yoga ce ne sono tantissimi. Un testo completo di immagini e spiegazioni è – Teoria e pratica della Yoga – B.K.S. Iyengar, Edizioni Mediterranee.
Vi racconto volentieri questa storia, perché ancora ad oggi mi fa sorridere… Ho incontrato lo Yoga, non più giovanissima all’età di 32-33 anni. Frequentavo lezioni e workshop fuori regione. Purtroppo all’epoca Rovereto non offriva molte possibilità di Yoga e quindi ben presto decisi di approfondire questa disciplina iscrivendomi ad un corso per diventare insegnante.
Non volevo diventare insegnante, a quel tempo ero una donna in carriera, facevo l’agente immobiliare, felice ed appagata del mio lavoro, ma lo Yoga mi aveva rapita e volevo approfondire questa disciplina per pura curiosità personale. Dopo 6/8 mesi dall’inizio del corso, alcune amiche mi chiesero di fare qualche lezione …. e così è iniziata la mia avventura come insegnante…. alle amiche si aggiunsero altri praticanti e pian piano le classi cominciavano ad essere sempre più frequentate.
Mi sono innamorata dello Yoga e mi sono anche innamorata dell’insegnamento. Allo Yoga ci si approccia per diverse ragioni chi per curiosità, chi per il mal di schiena, chi per calmare ansie…. ognuno arriva per un motivo diverso…. e piano piano li guido in questo cammino. Spesso sono ostili o turbati da qualcosa, rigidi nel corpo e nella mente; ma piano piano cominciano a trasformarsi, ad evolvere ad essere più consapevoli del loro corpo e delle loro emozioni.
All’inizio il tappetino sembra quasi un campo di battaglia e poi, quasi all’improvviso sul quel tappetino vedo esprimersi armonia…. Poter essere parte di questa evoluzione è, per me, fonte di gioia e continuo insegnamento.
La stessa cosa che osservo ora nei praticanti è accaduta anche a me, e continua tutt’ora ad accadere. Lo Yoga è un grande strumento e mi ha trasformato.
Nel 2017 ho trovato un piccolo immobile, dove poter aprire un centro Yoga e così lo Yoga ha preso sempre più spazio nella mia vita, e cominciavo a vedere una possibilità d’espressione diversa.
Il mio ruolo di agente immobiliare, seppur molto appagante sotto ogni aspetto, cominciava a starmi stretto e non sopportavo più certe dinamiche…. ma mi dava comunque una certa sicurezza. Sono stata molto combattuta e molto stressata in questa fase di assestamento, avevo paura di lasciare le certezze del mio lavoro per dedicarmi interamente allo Yoga.
Il 18 novembre 2018 è stato il giorno in cui ho deciso di seguire la mia passione. Lo ricordo perfettamente, perché è stato un salto nel vuoto. Ero stata ad una meditazione, ed arrivata a casa… seduta sul divano mi sono posta questa domanda: “Che cosa faresti se non avessi paura?”
La risposta è stata: “Smetto di fare l’agente immobiliare, vado due mesi in India, e mi dedico unicamente allo Yoga”. Ora, insegno Yoga, principalmente a Rovereto, Dharma Yoga Rovereto, dove proponiamo corsi di Yoga e workshop, per adulti e bambini. Collaboro con la scuola di formazione insegnanti Hari – Om, dove faccio parte del corpo docenti.
Amo il mio lavoro e sono felice!
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