9 Ottobre 2020
di: Girovagando in Trentino
L’agriturismo non è solo una destinazione aziendale, ma lo specchio di un territorio. Questa settimana siamo sulla collina di Trento.
A Povo, nei pressi del caratteristico agglomerato di Graffiano, si scorge una nuova ed altrettanto caratteristica costruzione che prende il nome di Agritur 8 grappoli.
Fin dall’architettura esterna si coglie uno stile femminile interpretato da Giorgia Lorenz e dalla madre, Claudia Casagrande, esperta coltivatrice di uve biologiche. Uno stile che unisce l’estetica con l’etica dell’ambiente, così come la tradizione con tutto ciò che appartiene alla contemporaneità attraverso interessanti spunti architettonici che privilegiano il legno e i colori della terra.
Con Claudia percorriamo alcuni sentieri ed entriamo in quella felice connessione rappresentata dai tanti percorsi, strade e stradine che collegano il centro della città e le sue colline attraverso itinerari rurali tutti da scoprire.
Giorgia Lorenz prepara una sostanziosa colazione e ci descrive una cucina attentissima alle produzioni biologiche e alla qualità dell’origine del prodotto.
Fatto 8 facciamo anche 16 ed eccoci sulle colline di Tenna da dove ammiriamo una vista autunnale meravigliosa sul lago di Caldonazzo.
L’agritur 16 (i numeri oggi ricorrono facilmente e si devono a coincidenze e anniversari importanti) è animato da Igor e Lucia Tessadri, una giovane coppia che ha creato questa struttura particolarmente apprezzata da una clientela orientata alla vacanza attiva.
L’agriturismo presenta sette stanze ed una cucina che si propone anche per delle piccole cene rivolte sia agli ospiti sia ad una piccola schiera di clienti esterni.
Queste esperienze agrituristiche ci parlano di un sistema di accoglienza attento alla qualità del cibo, dei prodotti e delle strutture per un’attività ricettiva e di ristorazione altrettanto attenta alla qualità della vita e al benessere.
Obiettivo di un prossimo futuro sarà quello di ampliare e prolungare l’attività turistica investendo anche sull’autunno e sulla primavera: in parole povere il Trentino si candida a diventare un sistema turistico attivo tutto l’anno.
In tema di vacanza attiva, questa settimana segnaliamo le tante possibilità offerta dai dintorni della città di Trento per quanto riguarda l’arrampicata sportiva. In particolare oggi siamo sul monte Celva nell’omonima palestra di roccia dove la guida alpina Massimo Faletti ha aperto ed attrezzato alcuni brevi percorsi di climbing destinati ai principianti e ai giovanissimi.
Raggiungiamo questo settore della palestra attraverso la sommità del Celva ed immergendoci per un attimo nei percorsi naturalistici di questa montagna e prendendo visione delle strutture militari che caratterizzano ancora questa montagna con postazioni, fortificazioni (anche interrate) e trincee.
Massimo Faletti ci accompagna in alcune brevi e facili salite dove affiniamo la tecnica ed approfondiamo il significato dell’arrampicata per il benessere e l’equilibrio psicofisico.
Trento città alpina, patria del Filmfestival della montagna ed in generale città europea e sportiva fornisce una cintura interessantissima di palestre di arrampicata dove poter preparare, anche con l’ausilio delle guide alpine, le future ascensioni sia in ambiente dolomitico sia in altre falesie aperte tutto l’anno.