20 Ottobre 2019
di: Alessio Migazzi
La kermesse organizzata da Trentino Marketing e da La Gazzetta dello Sport ha totalizzato 65 mila presenze ai 140 eventi. Un trionfo fatto di sale gremite, camp nelle piazze affollati, e le quattro mostre allestite ad hoc affollate di visitatori. Altrettanto importante la presenza della stampa rappresentata da quasi 400 giornalisti accreditati e seguitissimi anche gli streaming in diretta, su Gazzetta.it e su Facebook.
La seconda edizione del Festival dello Sport, complice un titolo che a ragione lasciava presagire grandi presenze internazionali – “Il fenomeno, i fenomeni” – è riuscita quindi a ripetersi consolidando ed incrementando il grande successo di pubblico della prima edizione.
Non è facile decidere da dove partire a raccontare il Festival dello Sport, ogni appuntamento ha saputo infatti regalare emozioni, ricordare momenti indimenticabili e coinvolgere il pubblico risultando nel suo complesso multidisciplinare e dando il giusto spazio a tutte le principali discipline sportive olimpiche e paralimpiche.
Partiamo quindi dalle discipline “di casa” in terra trentina, ai quali già il Festival della Montagna ci ha abituato, con i dibattiti sull’alpinismo. Dopo le imprese di Reinhold Messner raccontate nell’edizione 2018, quest’ anno è toccato a Simone Moro ed Alex Txikon far sognare gli appassionati.
All’Auditorium Santa Chiara è andato in scena il grande calcio, con Antonio Conte, Arrigo Sacchi, Luca Toni e Paolo Rossi a raccontare le emozioni che regala la maglia azzurra, la più ambita da qualunque calciatore italiano. Un simbolo dal valore inestimabile, che ha portato a ben 4 campionati del mondo e un titolo Europeo. Uno sport celebrato dalla presenza nel Capoluogo di campioni del calibro di Vieri, Ronaldo, Gigi Buffon, l’intramontabile Rummenigge, Totò Schillaci e un attesissimo Roberto Baggio, uno dei fuoriclasse più amati del calcio italiano.
Passando allo sci molto coinvolgente l’evento che ha visto protagoniste Deborah Compagnoni, Isolde Kostner, Barbara Merlin e Sabina Panzanini, una storia di medaglie, successi e di un’amicizia che dura tutt’ora. Dal mondo dello sci hanno calcato le scene del festival anche Federica Brignone, Tina Maze, Sofia Goggia, Dominik Paris e le biatlete Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi.
Non poteva mancare poi “la bomba”, l’attesissimo Alberto Tomba che non tradisce le attese e ripaga il pubblico con battute e gag nello stesso stile che ha caratterizzato la sua carriera di atleta tra le 50 vittorie in carriera e ben 3 ori olimpici e due mondiali.
E poi il tempo dei miti, dal tennis con Adriano Panatta, le immersioni con Enzo Maiorca raccontato dalla figlia Patrizia, la canoista Josefa Idem ed i piloti Dovizioso e Petrucci, Maddaloni il campione di judo partito da Scampia ed ancora fenomeni del calibro di Peter Sagan, Jury Chechi, Antonio Rossi, Gregorio Paltrinieri ed il cannibale Eddy Merckx che ha regalato un toccante ricordo dell’amico recentemente scomparso Felice Gimondi.
Tra le mostre allestite ricordiamo quella a Palazzo delle Albere dedicata a Michael Schumacher, un piccolo tesoro inedito che contiene al suo interno le due vite di Michael Schumacher in Formula 1, quella alla Benetton e quella alla Ferrari, oltre ad una serie di oggetti raccolti da collezioni private, ma anche dal museo personale del grande pilota tedesco.
Affollatissimo poi l’evento/incontro con la formazione al completo della pattuglia acrobatica nazionale, un dialogo tra sacrifici, selezioni durissime e la soddisfazione di far parte di un élite di super uomini bandiera ed orgoglio d’Italia che a Trento ha regalato un’esibizione disegnando uno splendido ed enorme tricolore nei cieli sopra al Duomo.
Così come, nella scorsa edizione del festival, fu la grande Inter del triplette a catalizzare l’attenzione dei tifosi nell’edizione 2019 dedicata al ‘fenomeno’ non poteva certo mancare uno dei più grandi fenomeni sportivi trentini, capace in soli vent’anni anni di passare dalla Serie D a sole due partite dalla vittoria Scudetto. Quella d’Aquila Basket Trento è una storia fatta di piccoli grandi traguardi, una scalata ai vertici a velocità impensabile, che oggi l’hanno resa una realtà vincente e solida.
Tutti conoscono le figurine Panini ma pochi sanno qual’è il nome ed il volto stampato sulla figurina n° 1: Bruno Bolchi. Calciatore ed allenatore, la prima figurina Panini, stampata nel lontano 1961, quando a 23 anni era capitano dell’Inter e giocava in Nazionale.
E poi gli incontri presso lo Sport Tech District, nella hall del Muse ad ingresso libero, eventi pensati per essere “acceleratori di impresa”, ognuno dei quali riguarda un differente aspetto della tecnologia e dell’innovazione applicata allo sport. Si va ad esempio dal dialogo tra i migliori acceleratori internazionali per startup sportive all’avvincente campionato di Formula E, passando per il viaggio in Alaska a bordo di una super slitta concepita in Trentino e il difficile rapporto tra “sport in chiaro” e quello trasmesso dalle Iptv (cioè i televisori via Internet) illegali.
Molto graditi anche i focus anche sui nuovi materiali nello sport, sulle nuove tecnologie che permettono di superare i limiti nello spazio e i robot sui campi da calcio.
Il Festival dello Sport saluta una Grande Trento, una città che negli ultimi anni si è consolidata come centro sportivo e culturale. Una terra di dibattiti a caratura internazionale, quali quelli a cui ogni anno assistiamo con il festival dell’Economia, ma anche terra di fenomeni nell’organizzazione di grandi eventi sportivi primi tra tutti la 3Tre, la Marcialonga, la vela sul Garda e la MTB in Val di Sole e da oggi, grazie al Festival dello Sport, vetrina sportiva mondiale.