7 Settembre 2019
di: Alessio Migazzi
La puntata di oggi si sviluppa in una vera Living Mountain, in Toscana scopriamo infatti una destinazione che è stata la storia della bike e che sta investendo per ritornare ai vertici di settore: benvenuti al Ciocco.
In Toscana e più precisamente in Provincia di Lucca si sviluppa questo grande parco, una rete di percorsi di nuova costruzione immersi in una Tenuta privata, un vero parco giochi per i biker dove accanto alle attività sportive troviamo servizi quali hotel e ristoranti.
Il Ciocco è legato a doppia mandata al mondo della Mountain Bike, fu infatti la prima location europea ad ospitare un mondiale, nel 1991. Tra i biker è ancora vivo il ricordo di quei momenti. Nelle varie categorie furono 3 gli Italiani ad aggiudicarsi la maglia iridata: Giovanna Bonazzi, Maria Canins e Bruno Zanchi.
Saliamo lungo la strada che si inerpica fino alla cima della Tenuta, qui incontriamo alcune strutture turistiche, antichi casolari ed un rifugio molto simile ai rifugi che si incontrano sull’arco alpino: la Taverna dello Scoiattolo.
Da qui saliamo ancora un po’ fino ad arrivare alla vecchia partenza del mondiale DH dove con Bruno Zanchi, nostro ospite per questa puntata, ripercorriamo quei giorni che furono epici per la bike italiana e mondiale.
Dalla cima della tenuta scendono due nuove linee, due trail enduro lunghi circa 4 chilometri che intersecano tour e percorsi mappati per oltre 40 km.
I percorsi sono a disposizione degli ospiti delle strutture che possono trovare negli hotel dei validi punti di appoggio con ottica bike e dotati di servizi quali deposito bici ed officina.
Ci spostiamo poi nel centro dell’area sportiva del Ciocco, qui nel 1991 era posizionato l’arrivo delle competizioni ed incontriamo Andrea Barbuti, amministratore delegato de Il Ciocco SpA e Marco Calamari, che fu l’organizzatore del Ciocco 1991. Qi è presente un campo da calcio ma anche campi da tennis, calcetto e la pump track al coperto più grande d’Italia.
Dopo una intensa mattinata all’insegna della bike ci spostiamo alla Locanda alla posta, un ristorante appena ristrutturato che offre un menù ideale per degustare i prodotti tipici locali e reintegrare i liquidi persi pedalando.
Dalla Locanda alla Posta del Ciocco Bike Circle, Bike Stories conclude il suo viaggio in Toscana e come vuole la tradizione con un buon pasto tipico.
Il Ciocco è una località mitica ed universalmente riconosciuta come la culla della Bike. Da qui sono passati campioni del calibro di John Tomac ed atleti che hanno scritto la storia della bike nazionale ed internazionale.
Dotata di strutture turistiche e ricettive che garantiscono un’accoglienza ad ogni livello, la Tenuta conta su 4 hotel, 28 appartamenti e 12 Chalet, accoglienti baite in legno in cui respirare l’atmosfera tipica della montagna.
Da queste strutture è possibile accedere a tutta l’offerta della Tenuta, dalle aree sportive ai nuovi percorsi enduro testati oggi ma anche il nuovo anello di Cross-country olimpico, un circuito ideale per allenamenti e competizioni che ogni anno ospita una Tappa di Coppa Italia Giovanile ma anche il Campionato Italiano Team Relay e nel 2020 sarà inoltre sede del Campionato Italiano Giovanile.
L’anello è lungo circa 4 chilometri per quasi 200 metri di dislivello e si divide tra tratti tecnici in discesa costruiti con ottica enduristica e salite impegnative dove fare selezione su un terreno compatto e tecnico.
Il Ciocco si caratterizza come una vera living mountain, attraversandola troviamo i castagneti, piantati per utilizzarne frutti e legno, i terrazzamenti, coltivati a vite e ulivo, i ruderi di metati e i borghetti, che raccontano storie di amore per la terra e di migrazioni.
In alto, a dominare il parco, la vecchia scuola elementare risuona di vite vere e voglia di crescere. La Living Mountain si estende tra il Comune di Barga e quello di Fosciandora, al confine tra la media e l’alta Valle del Serchio.
E’ proprio questo fiume, il Serchio, a dar forma al paesaggio con caratteri diversi tra il versante apuano e quello appenninico. Il Parco del Ciocco raggiunge i 1273 metri della cima del monte Uccelliera, e da lassù vi garantiamo che scendere è una vera emozione.