10 Marzo 2022
di: Girovagando in Trentino
In questa puntata torniamo a Madonna di Campiglio, sulle cime delle Dolomiti di Brenta, insieme a Roberto Manni, gestore dello storico Rifugio Graffer. Intitolato al celebre alpinista trentino Giorgio Graffer, il rifugio nasce nel lontano 1946, anno in cui fu edificato in suo onore dai compagni di arrampicata. La struttura è stata poi donata alla SAT (Società Alpinisti Tridentini), che ancora oggi ne detiene la proprietà.
Il Rifugio Graffer è gestito da Roberto e dalla sua famiglia dal 2009. Il loro team si adopera con passione per continuare ad offrire un’ospitalità fuori dal comune, per quattro stagioni all’anno. Qui è possibile riposare occupando uno dei circa 70 posti di letto messi a disposizione, godersi un buon pasto all’interno o sotto uno degli spaziosi chioschi esterni, usufruendo di un rapidissimo servizio bar.
Estremamente godibile durante la stagione estiva, il rifugio offre ai suoi visitatori la possibilità di sostare al sole sui diversi posti a sedere panoramici, oltre ad un vero e proprio servizio di solarium.
L’essere un punto obbligato di confluenza di buona parte degli itinerari che uniscono la parte centrale con quella settentrionale del Gruppo di Brenta, unitamente al fatto di trovarsi nel bel mezzo del complesso sciistico del Grostè, fanno del Rifugio Graffer una meta molto frequentata anche in inverno per le escursioni scialpinistiche.
Situato a 2260 m di quota, il rifugio è servito in inverno dalla telecabina del Grostè, mentre in estate risulta di comodo accesso attraverso una strada sterrata (attirando in questo modo anche molti appassionati biker). Qui confluiscono i sentieri risalenti da Vallesinella, dalla Val di Tovel e dallo Spinale: vari accessi percorribili anche in base alla propensione e alle capacità dell’escursionista.
Da qua partono anche altri sentieri, che si estendono verso la zona centrale del Brenta fino ad incontrare il Rifugio Tuckett e Sella. Proprio per questo, il Rifugio Graffer si presta bene come punto di partenza per le lunghe ferrate del Gruppo di Brenta: occorre circa una settimana per effettuare il giro completo, arrivando fino al Rifugio XII Apostoli.
Presso il rifugio è possibile gustare piatti tipici della cucina trentina, un’offerta molto ricca e apprezzata da tutti i visitatori. Dai più classici primi piatti, come canederli, strangolapreti e gnocchi (fatti artigianalmente con pasta fresca), fino ai secondi, consumabili al tavolo internamente o anche “di passaggio” presso gli stand esterni.
Il Rifugio Graffer è aperto tutto l’anno: la decisione è stata presa da Roberto e dal suo staff per andare incontro alle numerose richieste, anche fuori stagione, di tutti coloro che cercano passeggiate e tranquillità al cospetto della splendida vista di cui è possibile godere dalla struttura. Il riscontro – neanche a dirlo – è sempre molto positivo, sia per i clienti che per i gestori. La famiglia Manni è conosciuta in zona per la capacità di instaurare un rapporto piacevole e autentico con i suoi ospiti: non è altro che il risultato di un lavoro evidentemente svolto con grande passione e dedizione.