27 Giugno 2022
di: Girovagando in Trentino
Luserna è una terra di confine dove cultura, territorio, natura e tradizioni vengono preservate dal Centro Documentazione di Luserna. Il target del museo, costruito su quattro piani, sono soprattutto le famiglie. “Da 25 anni – spiega Maria Elena Dallago, vicepresidente del Centro Documentazione di Luserna – ci occupiamo di raccontare agli ospiti le peculiarità e l’unicità della cultura cimbra di Luserna che è l’ultima enclave cimbra del Trentino”
All’interno del Centro Documentazione di Luserna si trovano delle sale espositive che raccontano sia la fauna degli altipiani che le tradizioni del posto. A tal proposito l’ente ha organizzato una serie di mostre dedicate al ritorno dei grandi carnivori. Nel 2018 è stata la volta del lupo mentre più di recente è
toccato all’orso, l’ultima invece è quella che vede protagonisti la lince e il gatto selvatico.
Da svariati anni l’ente opera anche come info-point per l’Azienda per il turismo dell’Alpe Cimbra. Come già anticipato la grande novità del 2022 è la mostra dedicata ai felini delle alpi. Come sottolinea il direttore del Centro Documentazione di Luserna Lorenzo Baratter in questa mostra vengono raccolte
molte informazioni su lince e il gatto selvatico.
Nel museo sono stati perfino ricostruiti alcuni grandi habitat alpini all’interno dei quali sono collocati alcuni esemplari impagliati presi in prestito da diversi musei. L’obiettivo è quello di far conoscere questi felini e illustrare lo stato di conservazione di questi animali sull’arco alpino.
La mostra “Di Arbatn” racconta, grazie a numerose immagini d’epoca, i mestieri tradizionali. Un racconto che passa attraverso le immagini scattate da alcuni “mostri sacri” della fotografia trentina del Novecento come Mario Albertini, Flavio Faganello, i fratelli Pedrotti, Sergio Perdomi, Rodolfo Rensi, Carlo Valentini. Al centro del ragionamento vi è il tema più ampio del lavoro, evocato anche attraverso alcune brevi frasi che invitano al pensiero e alla riflessione. Al tempo stesso un filmato di Michele Trentini, “Contadini di montagna”, racconta la poesia ma anche la complessità di chi oggi continua a vivere e lavorare nelle “terre alte”.
Un’altra mostra di fatto è un gioco interattivo, “Etnogame” infatti rappresenta una sfida per i visitatori che sono chiamati a indovinare, scegliendo fra diverse risposte, la funzione esatta di una ventina di strumenti e attrezzi del lavoro e della vita quotidiana di un tempo.