1 Dicembre 2015
di: Alessandro Vaccari
Un gruppo di quaranta profughi ha vissuto sabato sera la straordinaria esperienza di poter calcare il palco del Teatro Zandonai.
Lo spettacolo, intitolato AYLAN in memoria del piccolo bimbo di Kobane, era inserito nel fitto programma di eventi del Natale dei Popoli di Rovereto, un programma che vuole far riflettere sulla solidarietà e sull’accoglienza in una città da sempre sensibile ed attenta al tema della pace.
E’ cosi che il regista Michele Comite ha costruito uno spettacolo a tutto tondo, fatto di musiche diverse grazie ai tamburi africani ed alle orchestre congiunte della Scuola Musicale Zandonai di Rovereto, Jan Novak di Villalagarina e Pequenas Huellas.
Sul palco un gruppo di circa quaranta profughi giunti quest’anno al campo di protezione civile di Marco, uniti in un simbolico concerto/evento con il coro Pequenas Huellas (piccole impronte), un coro di bambini per i quali la musica diventa strumento di fratellanza universale.
Grazie alla collaborazione con il Cinformi ed il Punto d’approdo, i richiedenti asilo hanno vissuto un vero e proprio percorso teatrale che gli ha permesso di esprimere la loro arte legata ai paesi di provenienza.
Il protagonista Alessandro (l’attore Alessandro Zanetti) vive una sorta di reincarnazione in persone che provengono da altre culture e viene pertanto messo alla prova con divertenti prove di iniziazione fino a capire che per comprendere bene l’altro bisogna mettersi nei panni dell’altro. Uno spettacolo leggero, divertente e che ha saputo mettere in scena il talento di alcuni profughi con balli, canti e tratti di recitazione in lingua originale. Buffissimo ma molto intenso il piccolo Oliver Arrighini, 6 anni, mattatore della serata che con la sua innocenza di bimbo guida Alessandro nell’incontro con le altre culture.
Lo spettacolo, gratuito, era organizzato in collaborazione con due associazioni, Serenella e Spagnolli-Bazzoni, alle quali sono stati destinate le offerte della serata.