Fantastica traversata panoramica nelle Maddalene – 17 marzo 2012
Proponiamo questa settimana una spettacolare traversata nelle Maddalene, in Val di Non, percorrendo la cresta che unisce due vette: Cima Belmonte m 2459 e Vedetta Alta m 2627. E’ una gita spettacolare ma non troppo impegnativa: circa 13 km per 1200 metri di dislivello. Si fa abbastanza comodamente in una giornata.
La cima di Vedetta Alta di 2627 metri è la maggiore elevazione della Catena delle Maddalene orientali ed in passato abbiamo proposto la salita dal versante sud, oltre alle vicine cime di Cornicolo e Cornicoletto, Monte Luco ovest, Monte Luco est e Monte Luchet. Nel corso degli anni abbiamo proposto altre escursioni in Maddalene su quasi tutte le cime più importanti. In questa escursione suggeriamo un itinerario molto panoramico che ci permette di salire Cima Belmonte m 2549 e realizzare una breve ma emozionante traversata in cresta. Non ci sono difficoltà tecniche particolari, però in presenza di neve si consigliano i ramponi per salire l’ultimo breve ripido tratto alla Vedetta Alta. L’aerea attraversata avviene lungo lo spartiacque che separa l’Alta Val di Non dalla Val d’Ultimo.
Percorso
Si parte dal parcheggio del tunnel di Proves a quota 1650. Raggiunta in 15 minuti di strada forestale Malga Cloz 1732 (ristoro), si svolta ora verso nord con il sentiero n 7 e attraverso i bei prati sopra la malga si raggiunge il Malghetto di Cloz 1894. Si prosegue salendo altri 100 metri di dislivello circa quindi si abbandona il sentiero principale deviando (traccia segnata) verso ovest e dirigendosi verso la dorsale SE di Cima Belmonte. Raggunto lo spartiacque si sale ora lungo la dorsale per una traccia evidente con qualche breve passaggio di 1° su facili roccette, talvolta leggermente esposti, che si superano con un minimo di attenzione. In circa 1, 20 h dal Malghetto di Cloz si arriva in vetta a Cima Belmonte 2459 e il panorama si fa subito grandioso: ci si affaccia infatti sulla Val d’Ultimo a nord, mentre a sud abbiamo la vasta e aperta Val di Non in fondo alla quale svettano le cime delle Dolomiti di Brenta. Ci si potrebbe anche accontenatare così, ma ora viene la parte più bella ed emozionante dell’escursione, ovvero la traversata a Vedetta Alta. Si percorre la dorsale verso ovest calando di quota di circa 100 metri, quindi attraversando sottocresta una serie di sfasciumi e seguendo una traccia non sempre evidente.
Alcuni brevi tratti scoscesi che si traversano in costa sono attrezzati con cordino di sicurezza. Niente di particolarmente difficile. Si giunge quindi sotto la piramide della Vedetta Alta dove c’è una piccola forcelletta. Da qui in avanti c’è il tratto più delicato: il sentiero si sposta sul versante nord (possibili neve e ghiaccio in primavera, in questo caso consigliati i ramponi) e percorre la cresta che dà su un ripido canalone. Con attenzione si supera questo tratto senza grandi difficoltà fino all’ultima ripida rampa erbosa che conduce alla cima di Vedetta Alta 2627, con una grande croce di vetta in ferro. La vista a 360 gradi è strepitosa. Si vedono tutti i principali gruppi montuosi del Trentino e limitrofi, con una vista che spazia dal Lagorai alle Pale di S. Martino e ai Gruppi di Sella, Sassolungo e Marmolada, poi Dolomiti e Latemar verso est. A sud, Val di Non e le Dolomiti di Brenta, le montagne di Trento con il Bondone e la Vigolana. A sud ovest la Presanella, a ovest il Gruppo Adamello con il Carè Alto, a nord ovest il Gruppo del Cevedale, sullo sfondo il Gran Zebrù e l’Ortles. A nord la catena delle Alpi dove spicca il Ghiacciaio del Similaun e, sullo sfondo, le vette altoatesine fino al confine austriaco.
Rientro
Il rientro avviene per il versante sud compiendo così un giro ad anello: il sentiero 11 cala con diversi zig zag in una splendida conca con degli specchi d’acqua, quindi si cala ancora raggiungendo Malga Kesselalm 1917. Di qui ci sono due possibilità: il sentiero 133 che ci riporta al Malghetto di Cloz, oppure un sentiero più in basso che conduce a Malga Revò 1734 (vedi anche ns. puntata in Maddalene 4/02/2012). Di qui di nuovo a Malga di Cloz e in breve al parcheggio dove abbiamo l’auto. NB: nella nostra traccia GPS è riportato invece un tracciato di rientro fuori sentiero più in quota che passa nei pressi deli ruderi della ex Malga Belmonte.
Testo e foto di
Alessandro Ghezzer
© Copyright 2001-2010 – E’ vietata la riproduzione di testi o foto salvo esplicita autorizzazione – Tutti i diritti riservati / All rights reserved