Escursione nelle Maddalene, Val di Non – 8 marzo 2007
Proponiamo questa settimana un itinerario più impegnativo del solito, con la salita al Monte Cornicoletto di m 2418 nel Gruppo delle Maddalene orientali. E’ anche una classica salita da sci alpinismo (specialmente con salita/discesa sul versante est) che però richiede un’ottima capacità tecnica per la ripidità dei pendii e anche un’adeguata esperienza nel valutare il possibile pericolo di valanghe e l’eventuale presenza di “neve difficile” (sventata, dura o ghiacciata), che può richiedere piccozza e ramponi. La salita lungo il crinale sud est a fine stagione è spesso senza neve, ed è quindi la via più rapida e sicura.
Descrizione
Il Cornicoletto è nel gruppo di cime a nord di Proves, raggiungibile da Revò o Rumo in Val di Non, con base di partenza il parcheggio presso il tunnel che mette in collegamento con la Val D’Ultimo (Alto Adige). E’ una delle zone più belle delle Maddalene, che si presta anche a belle escursioni in ciaspole, per esempio fino a Passo Castrin passando da Malga Cloz, oppure per il più lungo Giro delle Malghe che abbiamo proposto nella puntata del 20/11/2004. Il Cornicoletto in ciaspole, perlomeno nella parte finale, può essere piuttosto ostico perché l’ultimo tratto alla cima è piuttosto ripido e con brevi passaggi di 1° grado.
Percorso
Da Proves si raggiunge il Tunnel Castrin che mette in comunicazione la Val di Non con la Val D’Ultimo, dove si parcheggia negli spiazzi a monte o a valle del tunnel. All’imbocco a valle della galleria, verso ovest una stradella si inoltra nel bosco fino a raggiungere con pendenza modesta il bel promontorio sul quale sorge Malga Cloz m 1734, al di sotto dello splendido anfiteatro di cime di Cima Belmonte, Cornicoletto e Cornicolo. Dalla malga si piega decisamente a nord puntando al Malghetto di Cloz a m 1894, che si raggiunge facilmente risalendo l’ampio e dolce pendio. Dal malghetto, praticamente sotto al Cornicolo, bisogna piegare decisamente verso ovest e risalire, con percorso intuitivo in presenza di neve, il costone con vegetazione rada, fino a raggiungere la “Busa di Cloz”, un’ampia depressione a sud del Cornicoletto. Si costeggia “la Busa” tenendosi sulla destra e, per precauzione, ad adeguata distanza dal fianco ovest del Cornicolo, fino a raggiungere la valletta che conduce alla forcella tra il Cornicolo a sud e il Cornicoletto a nord. Questo è il tratto più delicato per l’eventuale pericolo di valanghe. Raggiunta la forcella, si inizia a salire con attenzione lungo il crinale, in molti punti piuttosto affilato e con discreti strapiombi sul versante est e ovest. Verso est si vede la mole del Monte Luco,ultima propaggine delle Maddalene, che sovrasta Passo Castrin. La salita non è difficile ma ci sono parecchi brevi passaggi di 1° grado che vanno affrontati con calma e passo sicuro. Se c’è neve dura o gelata sono obbligatori i ramponi. Questo crinale tuttavia è spesso pulito perché esposto al vento e al sole, in tal caso la salita è molto facilitata. Arrivati in cima, un’aerea cresta spiana verso nord (attenzione strapiombi) alla vetta vera e propria con un grosso ometto di pietra sormontato da una croce. La discesa può avvenire per la stessa via di salita oppure per il fianco sud ovest, meno ripido e affilato: in questo caso si scende con attenzione (brevi passaggi di 1° grado) fino alla sella quindi si rientra sul versante sotto la cima calando fino alla Busa. Un’alternativa consiste nel proseguire lungo la dorsale verso Cima Belmonte superando il dossone centrale, quindi, valutando il percorso migliore in caso di neve, calare lungo la valletta fino alla Busa di Cloz. Una alternativa più lunga consiste nel proseguire fino a Cima Belmonte e scendere per il suo crinale sud-est, quindi alla Busa e rientrando per la via dell’andata.
testi e foto di
Alessandro Ghezzer
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