Il Monte Pin, nella splendida Catena delle Maddalene, domina la Valle di Non alla confluenza con la Valle di Sole, dove il fiume Noce si getta nella profondissima Forra di Mostizzolo.
Dalla cima la vista spazia su tutta la valle col grande Lago di S. Giustina (artificiale), il più grande del Trentino, ai dolci declivi tutt’intorno coltivati a melo, che fanno della Valle di Non “il Giardino del Trentino”.
Escursione facilissima fino agli splendidi pascoli in quota di Malga Binasia di sopra (m 2138), una delle malghe più in alto del Trentino, bellissima mèta anche d’inverno con le ciaspole, che si svolge su comoda strada forestale nel bosco. Dalla malga, la vetta del Monte Pin si raggiunge su sentiero pressoché privo di difficoltà, sia pure su costoni piuttosto ripidi. Grandioso il panorama che si gode dalla cima. Noi proponiamo un giro ad anello che da Malga Binasia percorre le creste lungo la dorsale di nord-ovest e scende dal versante sud.
Da Cles, il maggior centro abitato della Valle di Non, si raggiunge verso nord il ponte di Mostizzolo e quindi si seguono le indicazioni per Livo (Maddalene). Si imbocca quindi la Valle di Bresimo in direzione di Malga Bordolona fino a quota 1447 (poche piazzole per il parcheggio), dove si stacca la forestale per Malga Binasia. Si prosegue a piedi per bella strada forestale anche se un po’ lunghetta (circa 3-4 km). Si raggiunge prima Malga Binasia di sotto (m 2010), purtroppo ridotta in ruderi, e dopo 1 km, in una splendida conca prativa, Malga Binasia di sopra a quota 2138 metri.
Di qui si potrebbe prendere la via più breve alla cima per sentiero 131b ma noi, che non amiamo la vita comoda, scegliamo la “complicazione” che segue le creste, peraltro piuttosto facili. Dalla malga Binasia si punta quindi dritti per Passo Binasia m 2296, che si raggiunge facilmente in circa 15-20 minuti, e dal quale si gode il primo colpo d’occhio entusiasmante su Malga Lavazzè (vedi puntata sulle Maddalene del 2 agosto 2003, e sulle cime circostanti, tra le quali spicca Cima della Siromba (m 2593) e, sullo sfondo, Cima degli Olmi (Ilmenspitz) di 2656 metri.
Tra le vette si scorgono in lontananza anche i ghiacci eterni del Similaun. Dal Passo non c’è un sentiero “ufficiale”, tuttavia c’è una buona traccia e il percorso che punta a sud est è intuitivo poiché percorre la cresta. Con un lungo e assai panoramico traversone si toccano quindi, con diversi saliscendi, anonime cimette lungo la cresta, quotate sulla carta 2399, 2363, 2305. Presso quest’ultima quota ci ricongiungiamo col sentiero 131b che proviene da malga Binasia. Ancora 1 km sui ripidi costoni sud del Monte Pin e finalmente, con un ultimo strappo, siamo sulla cima.
E’ una gita che va fatta preferibilmente col bel tempo e un’atmosfera limpida per apprezzare appieno lo straordinario e vastissimo panorama. Anzi portatevi un binocolo! La discesa avviene tornando per il sentiero normale, ovvero il 131b che riporta a Malga Binasia e quindi per forestale fino all’auto. Per chi non ne avesse abbastanza, a quota 2305 può scegliere un percorso di ritorno alternativo, scendendo a Malga Borca di sopra (ruderi) per sentiero 131.
Qui attenzione a non perdere quota perché si deve raggiungere, per tracce per nulla chiare, Malga Borca di sotto, dalla quale si rientra verso nord ovest fino a raggiungere la strada forestale. Quest’ultima malga per fortuna è stata recuperata ed è in via di ristrutturazione, grazie all’iniziativa di un’azienda agricola del posto.
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