Sulle tracce della Grande Guerra: Monte Vioz, Punta Linke – il museo più alto d’Europa.
L’escursione descritta si ricollega a quella precedentemente proposta, il filo conduttore che le accomuna rimane la montagna, ma vista con occhi diversi, con gli occhi di chi vuole commemorare nell’anno del centenario l’atroce battaglia consumatasi su queste vette del fronte trentino.
La salita che riportiamo rimane sicuramente una delle più note e ambite dai molti escursionisti, l’ascesa al Monte Vioz con obiettivo finale la sua croce posta a 3.645 metri di altitudine. Tra le vette del massiccio del gruppo Ortles-Cevedale è sicuramente una delle più accessibili, infatti, pur raggiungendo una quota ragguardevole, l’intero percorso si sviluppa su sentiero con tratti misto sterrato roccia e qualche nevaio in prossimità della cima. Posto pochi metri sotto la vetta, si trova il Rifugio Mantova, unico punto d’appoggio per chi volesse pernottare o semplicemente godere di buon ristoro.
Il monte Vioz, famoso per essere un eccellente punto panoramico, lo sguardo infatti può spaziare liberamente dalle Dolomiti di Brenta, Gruppi dell’Adamello, cima Presanella, fino al Gruppo del Bernina e al lontano Massiccio del Monte Rosa, dall’estate 2014 si è arricchito di un’altra attrazione tanto originale quanto profondamente toccante per chiunque la viva. Nello specifico si tratta del museo di Punta Linke, che con i suoi 3.632 metri di altitudine, fu uno dei luoghi più alti e importanti dove si consumarono i combattimenti della prima guerra mondiale, chiamata anche “guerra bianca”. Inaugurato nel luglio 2014, il museo, grazie ai numerosi reperti rimasti conservati sotto la coltre di ghiaccio, si presenta come testimonianza diretta della drammatica vita vissuta in guerra e a quelle altitudini.
Punta Linke il museo più alto d’Europa
“Un museo della memoria a cielo aperto, tra cunicoli e corridoi nella roccia a 3.629 metri di altitudine. Ha aperto da pochi giorni il sito di Punta Linke che durante la Prima Guerra mondiale, per le sue quote elevate e l’eccezionale impervietà del terreno, è stato in assoluto uno dei centri nevralgici più importanti del fronte trentino nel gruppo Ortles Cevedale.
Il patrimonio di Punta Linke, rientra nel grande museo del Comune di Peio che raccoglie oltre 2.000 reperti bellici provenienti dal fronte Ortles Cevedale, ed è il risultato di un importante progetto di recupero partito nel 2009 grazie al lavoro di un’equipe interdisciplinare che ha voluto preservare e restituire al pubblico le testimonianze della guerra, per anni rimaste coperte dei ghiacciai.
Dotata di un doppio impianto teleferico, Punta Linke era collegata al vicino rifugio Vioz, allora sede del comando di settore dell’esercito austro-ungarico. Lo scioglimento della coltre, causato dai cambiamenti climatici, ha riportato alla luce e alla memoria il sistema di apprestamenti che garantivano il funzionamento di questo settore.
Dai 1160 metri del fondovalle, i carrelli raggiungevano Punta Linke attraverso le stazioni intermedie di San Rocco, Blockhaus (a circa 2600 metri), Val de la Mite (2.900 metri circa), Rifugio Vioz. Da Punta Linke – con una campata unica di 1.200 metri – l’impianto sorvolava il Ghiacciaio dei Forni, rifornendo così l’estremo presidio austro-ungarico che si trovava sul costone sudorientale del Palòn de la Mare, chiamato oggi il «Coston delle barache brusade», a 3.300 metri. A Punta Linke, grazie alla galleria, i militari austriaci potevano operare al coperto, e disponevano di un’officina e di un magazzino.”
Fonti:
http://www.centenario1914-1918.it/2014/07/14/punta-linke-il-museo-piu-alto-deuropa/
http://www.trentinograndeguerra.it/context.jsp?ID_LINK=63&page=2&area=8#lightbox[set]/0/
Dettagli escursione:
Il percorso ha inizio del Rifugio Scoiattolo posto all’arrivo del primo troncone di impianti che da Peio Fonti porta fino a quota 2.000 metri.
Il primo tratto si snoda lungo le piste di sci con direzione Malga Saline, superata la lunga traversa iniziale si giunge ad un bivio ben segnalato con indicato il sentiero SAT 105. Questo tratto di sentiero si inerpica rapidamente incrociando in breve tempo il sentiero che arriva dal Rifugio Dos dei Cembri, stazione di arrivo del secondo troncone di seggiovia e punto di partenza usuale per l’escursione.
Superato questo bivio il sentiero si fa unico fino al raggiungimento del Rifugio Mantova fatta salva la traversa, attualmente poco visibile che, superati i 3.000 metri, raccorda il sentiero SAT 105 con quello proveniente dalla Valle de la Mite per chi parte dalla recente funivia Pejo 3000 inaugurata nel 2011.
I dettagli specifici di tutto il percorso si trovano ampiamente descritti nell’escursione datata 2006 presente nel database del sito.
Si riporta il link di accesso diretto:
https://www.girovagandointrentino.it/monte-vioz-m-3644/
Punti di interesse:
Rifugio Scoiattolo (m 2.007)
Rifugio Vioz Mantova (m 3.535)
Cima Vioz (m 3.609)
Punta Linke (m 3.632)
Museo di Punta Linke (m 2436)