16 Agosto 2022
di: Girovagando in Trentino
Silvia Ongari fa parte della quarta generazione che gestisce il Rifugio Nambino che si trova all’interno del Parco naturale Adamello-Brenta, sopra Madonna di Campiglio. La struttura in questione sorge a 1.770 metri di quota sulle sponde dell’omonimo lago. “Il nostro rifugio – spiega Ongari – è accessibile solamente a piedi”. Due i sentieri: il primo parte dalla piana di Nambino ed è raggiungibile in circa 45 minuti, il secondo invece parte dal parcheggio Patascoss, è più pianeggiante ed è accessibile anche alle persone con disabilità.
Il rifugio Nambino dispone di 13 stanze, matrimoniali e quadruple, fino a quelle da 8 posti. Ognuna ha il bagno interno. “Per i nostri ospiti che soggiornano qui – prosegue Ongari – abbiamo un servizio teleferica”. Ciò significa che senza il bisogno di trascinare i pesanti bagagli fino al rifugio questi possono essere comodamente recapitati alla struttura attraverso la teleferica appunto.
Qui è possibile pranzare e cenare per degustare le migliori ricette della cucina tipica trentina, il tutto guardando dalla finestra le montagne che si specchiano nelle acque del lago Nambino. I prodotti sono rigorosamente locali. Per chi ha fretta invece c’è il bar dove vengono sfornati piatti veloci e panini. “I nostri ospiti che si fermano più notti hanno varie possibilità di trekking, per ogni difficoltà”.
“Nel nostro rifugio è possibile trovare diverse iniziative nate e pensate durante il periodo del Covid”, ricorda Luca D’Acquisto. “Durante la pandemia abbiamo ripensato il nostro concetto di nature therapy, cioè far provare la natura ai nostri ospiti come un sollievo, la possibilità di staccarsi dalla frenesia generale. Da qui sono nate diverse attività dedicate agli ospiti dell’albergo”. Attività che vengono svolte in collaborazione con le guide alpine.
Le attività estive sono principalmente tre: andare a vedere l’alba sulle cime dei dintorni, un aperitivo al tramonto o quella che è stata chiamata “potere della natura” un’attività che comprende diversi esercizi per aumentare il contatto tra la natura e l’essere umano. Qui sarà possibile andare per i boschi a raccogliere erbe selvatiche e scoprire i sapori della natura, oltre a compiere una serie di esercizi legati all’utilizzo della sauna finlandese e le fredde acque del lago alpino.
Come già anticipato, a fine luglio, è stato sistemato il sentiero che parte da Patascoss rendendo accessibile il rifugio anche a persone con difficoltà motorie e passeggini per i bambini. Una circostanza che rende molto orgogliosi i gestori del rifugio. Fra le altre cose da poco è iniziata la ricostruzione dei bagni esterni prevedendo degli spazi dedicati alle famiglie (con fasciatoio) e anche uno spazio dedicato ai diversamente abili.
“Come centro Anffas abbiamo sempre sostenuto lo sbarrieramento di questo sentiero perché per le caratteristiche che presentava era un percorso che sarebbe potuto diventare facilmente accessibile a chiunque. Siamo convinti che il turismo accessibile debba essere il presente del turismo perché la bellezza è di tutti”, conclude Claudia Morelli, famigliare responsabile del Centro Anffas di Tione.