31 Luglio 2015
di: Alessandro Vaccari
Nella nostra puntata approdiamo a pranzo alla trattoria “Fra Dolcino”, tra Condino e Storo.
L’ottima cucina abbinata all’accoglienza della Locanda Borgo Antico, ci danno lo spunto per raccontare la storia di Dolcino.
Nato in Piemonte attorno al 1260, Dolcino fu il fondatore dei Dolciniani, movimento considerato eretico alla stregua degli Apostolici, da cui Dolcino prese ispirazione. E’ dibattuto se la dicitura “Fra” indicasse realmente lo stato religioso o se invece fosse un appellativo per simboleggiare la totale unione con l’ideologia che andava diffondendo.
Dolcino predicava infatti la povertà affermando che “la congregazione si fonda sui principi degli Apostolici, ne segue la povertà, e lo stile di vita senza vincoli esteriori di regola alcuna”.
Fu sempre avverso agli ambienti ecclesiastici tanto che li definì “avversari e ministri del diavolo”.
Fra Dolcino approdò ad Arco nel 1301 e svolse la maggior parte della propria predicazione tra l’Alto Garda e la Valle del Chiese, in particolare a Cimego.
Li incontrò infatti Margherita Boninsegna, che divenne sua inseparabile compagna nelle predicazioni. Non è ben chiaro dove si fossero incontrati, ma Cimego fu un importante centro per le sue predicazioni, tanto che qui incontro anche il maestro fabbro Alberto da Cimego, che riconoscerà sempre come uno dei suoi seguaci più convinti. La sue prediche ebbero molti seguaci in valle, tanto che i dolciniani furono perseguitati ed uccisi per anni anche dopo la morte di Fra Dolcino.
Margherita e Dolcino lasciarono la valle del Chiese per tornare verso il Piemonte nel 1303. Qui Dolcino riteneva di essere al sicuro ma, ricercato con un vera e propria crociata dal vescovo di Vercelli, fu costretto a rifugiarsi sul Monte Zebello.
Fu poi catturato su mandato di Papa Bonifacio VIII, torturato per le vie di Vercelli ed arso al rogo nel 1307.