26 Febbraio 2020
di: Alessio Migazzi
L’abbassamento delle acque di oltre 10 metri, necessario per la pulizia del bacino e per lavori sulla centrale idroelettrica di Riva del Garda, sta riportando alla luce i pali che al tempo diedero il via ad un’intensa attività di ricerca e studio, attività che oggi è alla base dei moderni siti archeologici con le quattro abitazioni preistoriche fedelmente ricostruite e del Museo delle palafitte.
Quello sul lago di Ledro fu uno dei primi siti palafitticoli italiani ad essere scavato integralmente con i suoi quasi 5000 metri di scavo dal quale emersero oggetti in bronzo, legno e ceramica appartenenti ad una civiltà prevalentemente composta da agricoltori e allevatori.
La storia dell’insediamento umano in Valle di Ledro è appunto millenaria, già 4.000 anni fa, durante l’età del bronzo, le sponde del Lago di Ledro ospitavano un villaggio palafitticolo.
Nell’ultimo secolo sono stati rinvenuti più di 10.000 pali che hanno valso al sito archeologico del Lago di Ledro il riconoscimento dell’UNESCO.
Il museo e il villaggio ricreano l’atmosfera dell’insediamento palafitticolo del Lago di Ledro e fanno rivivere al visitatore la vita dei nostri antenati oggi arricchita dalla possibilità di vedere dal vivo i pali affiorati nel loro collocamento originale.
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