12 Dicembre 2013
di: Alessandro Vaccari
Darzo, cosi come altri borghi della Valle del Chiese, devono una forte spinta economica all’attività di estrazione mineraria che fin dal 1894 interessò parte delle montagne circostanti. Iniziata su spinta di diversi imprenditori lombardi, visse momenti di grande attività fino alla metà degli anni ’70. Tre erano le grandi aziende che nel tempo aprirono stabilimenti e reparti di produzione, dando lavoro a moltissimi valligiani: Corna Pellegrini, Maffei e Cima.
Il minerale estratto per eccellenza era la Barite, il cui filone è ormai esaurito. Si tratta di una pietra bianca dall’elevato peso specifico utilizzata principalmente nella produzione di pitture, vernici in polvere, idropitture lavabili, antiruggine, materie plastiche, colle.
Certo va detto che, come spesso accade, l’attività di estrazione ha comportato anche ricadute sul paesaggio montano di questa zona, con lunghi cunicoli scavati nella roccia e sorretti da “piloni” che inizialmente venivano lasciati per dare solidità al cunicolo stesso. Negli ultimi anni di attività estrattiva però, anche questi piloni vennero gradualmente ridotti di spessore alla ricerca degli ultimi grammi di materiale. L’operazione creò inevitabilmente crolli e cedimenti, che in un caso coinvolsero anche la collina soprastante.
Dal 2005 la Pro Loco di Darzo animata da Giuliano Beltrami, scrittore, poeta, artista, ha promosso una serie di iniziative per ricordare e raccontare l’attività delle miniere. Passando da Darzo si notano subito alcuni splendidi murales, realizzati da diversi artisti sulle case del paese a ricordo della tradizione mineraria.
Inoltre, è stato approntato un percorso, la Strada delle Miniere, percorrendo la quale si approda in montagna, nel sito minerario di Marìgole, uno dei siti estrattivi più grandi, con la visita alla casa dei minatori, alla ex officina, alla polveriera, ai sentieri e agli imbocchi delle gallerie. I racconti e le dimostrazioni di ex lavoratori e lavoratrici delle industrie minerarie accompagnano i camminatori lungo il tragitto. Nel periodo estivo, è inoltre possibile visitare alcuni tratti delle vecchie miniere.
Ulteriori informazioni su www.minieredarzo.it