11 Aprile 2022
di: Girovagando in Trentino
Da qualche anno a questa parte la produzione di olive nell’Alto Garda sta vivendo fasi alterne. Dopo “l’annata nera” del 2019, la produzione aveva raggiunto risultati eccezionali per poi registrare una nuova battuta d’arresto nel 2021. Ciononostante i produttori locali si sono sempre adoperati per mantenere alta la qualità, fra questi è impossibile non citare Oliocru (Centro Ricerche Ulivo), il sodalizio nato nel 2012 da un’intuizione di Mario Morandini.
Oliocru gestisce circa 3.000 olivi che si estendono dalle colline di Arco, nelle vicinanze del castello, al Monte Brione, nel territorio comunale di Riva del Garda ed è anche proprietaria di un frantoio. “I nostri olivi – spiega Matteo Tamburini addetto alla frangitura delle olive al frantoio di Oliocru – grazie alla presenza del lago di Garda beneficiano di un clima con influssi mediterranei”. Circostanza che consente all’Alto Garda di essere annoverata come la zona più a nord del mondo dove si produce olio d’oliva.
Le piante degli oliveti di Oliocru sono seguite costantemente per garantirne il corretto sviluppo. Per ottenere un olio di altissima qualità infatti è necessario monitorare l’intera filiera, dalla pianta fino all’imbottigliamento. Una delle prime attività da svolgere “sul campo” è quella della potatura. In Oliocru viene adottata la tecnica del vaso policonico che permette la produzione delle olive nella parte bassa della chioma, rendendola particolarmente adatta alla raccolta manuale ma allo stesso tempo garantendo anche lo sviluppo armonico della pianta.
Un altro aspetto fondamentale è il controllo delle avversità che colpiscono gli olivi. Se il meteo non può essere controllato per porre rimedio alla mosca olearia nei terreni di proprietà di Oliocru, essendo a conduzione biologica, si attua la tecnica della cattura massale che punta a neutralizzare il maggior numero di esemplari adulti per ridurre il potenziale riproduttivo della specie dannosa.
Peculiarità di Oliocru è la raccolta anticipata delle olive, infatti la raccolta avviene già ai primi di ottobre. Di fronte a una minor resa di produzione dell’olio questa tecnica consente di ottenere un prodotto di altissima qualità con delle ottime caratteristiche organolettiche.
“Siamo una delle prime olioteche a livello nazionale – ricorda Michele Adami responsabile marketing di Oliocru – prendo spunto dal mondo dei vini abbiamo cercato di trovare il perfetto abbinamento per ogni singola tipologia di olio con il cibo. Vogliamo fare cultura del territorio e del buon cibo e il mondo della ristorazione non può essere fuori da questo processo culturale”.
Sforzi che sono stati premiati anche in Toscana, dove si trovano alcuni dei migliori produttori di olio che però hanno voluto riconoscere i meriti del lavoro svolto da Oliocru nell’Alto Garda.