27 Settembre 2019

VALLE DEI LAGHI: UN’ALLEANZA FRA UVE, VINI E ORTAGGI DI QUALITÀ

di: Girovagando in Trentino

L’agricoltura è anche festa. E’ il caso della vendemmia in Valle dei Laghi, poco a nord del lago di Garda. Nei vigneti della Cantina di Toblino incontriamo Giuliano Cattoni, tecnico viticolo, che ci illustra i risultati della vendemmia. Qui ritroviamo il colore ed il gusto di vitigni tradizionali come la Nosiola dalle cui uve selezionate e messe in appassimento per lunghi mesi nasce il Vino Santo.

A tale proposito va ricordato l’ambìto riconoscimento dei Tre bicchieri del Gambero Rosso per il Vino Santo di Toblino annata 2003. Il direttore della Cantina, Carlo De Biasi, ci ricorda anche altri rinascimenti che spettano a questa azienda leader nel settore bio e del turismo del vino. L’esperienza della vinoteca di Toblino è un’autentica emozione che corrisponde ad un lungo viaggio nell’enologia internazionale e locale: uno specchio per grandi intenditori e per consumatori curiosi ed intelligenti.

L’azienda delle Sarche è anche una meta per molti enoturisti ed una sorta di scuola permanente tanto che nelle sue sale di degustazione incontriamo una scolaresca proveniente da Brunico dove gli allievi imparano l’arte dell’alta cucina e del servizio in sala.

Ci ritroviamo in seguito nelle campagne del lago di Cavedine e poi presso l’altopiano dell’omonimo paese per conoscere due giovani laureati con la passione per la campagna. Si tratta di Stefano Benetti e Chiara Garini che, dopo gli studi, hanno scelto di coltivare un grande orto con metodi naturali e di dare vita ad un’esperienza di coltivazione di funghi. L’azienda agricola ha preso il nome di Guà ad indicare, in dialetto trentino, il passaggio o guado del vicino fiume.

Nell’orto-giardino troviamo ancora diversi ortaggi e foglia e a frutto accanto ad un vasto assortimento di piante aromatiche. Nei boschi sopra ai Masi di Vigo Cavedine troviamo poi una coltivazione di funghi provenienti dall’oriente e molto utilizzati in diverse cucine del mondo.

Chiara e Stefano ci illustrano le tecniche di coltivazione che consistono nell’inoculare le spore del fungo in legni di faggio messi poi brevemente in acqua e ricoperti successivamente da un telo. Nel giro di alcuni giorni ecco i funghi pronti per la vendita ed il consumo.

La cucina dell’Hosteria di Toblino si rifornisce da questi giovani coltivatori proponendo una cucina tradizionale rivisitata dall’innovazione come ci spiega, in chiusura di puntata, lo chef Sebastian Sartorelli.

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