17 Settembre 2021
di: Girovagando in Trentino
Con il suo clima altalenante e quell’aria di ‘nuovo inizio’ che ormai ben conosciamo, anche questo settembre è arrivato. La consueta riluttanza nell’arrenderci al finire dell’estate ci ha portato oggi a ripercorrere delle strade a cui siamo particolarmente affezionati, quelle della bellissima Val di Sole.
Questa nuova avventura ha inizio alla stazione ferroviaria di Mezzana, il punto d’arrivo della linea Trento-Malè che apre le porte direttamente alla pista ciclabile della Val di Sole. Tra le prime costruite in Trentino, la pista attraversa la valle per tutta la sua lunghezza da Mostizzolo a Cogolo di Pejo. La proposta pensata per i biker qui è molto articolata, soprattutto grazie agli sforzi della società Val di Sole Bike Land, che nel tempo ha saputo rendere questi territori una delle principali mete per gli amanti della mountain bike in tutto il Trentino (e non solo). Ma quali sono, ad oggi, le principali sfide per il futuro del settore bike? È questa la domanda che abbiamo voluto rivolgere personalmente a Maurizio Andreotti, vicedirettore dell’APT Val di Sole.
“Per un’esigenza di richiesta da parte del cliente, la proposta turistica dev’essere costantemente migliorata ed implementata: è giusto e naturale che sia così. Noi ci stiamo muovendo in questa direzione fornendo sempre più servizi ed allargando la pista per permetterci di accogliere un numero ancora maggiore di ospiti. Uno dei temi da affrontare in modo sinergico e con una progettualità adeguata è legato alla mobilità sostenibile. In questo senso il ricorso al treno e a tutti i servizi inerenti al trasporto pubblico dei ciclisti è diventato essenziale e complementare alla nostra offerta.”
“Non possiamo negare che l’avvento delle bici elettriche stia stravolgendo gli usi e i costumi non solo dei biker più appassionati, ma anche di tutti coloro che grazie a queste tecnologie hanno iniziato a servirsi del mezzo per gli spostamenti quotidiani. In un futuro non lontano dovremo quindi progettare e strutturare innovazioni che ci permettano di muoverci in modo assolutamente sostenibile, consentendoci di lasciare sempre la macchina a casa. La sfida più grande per i prossimi anni sarà proprio questa.”
Il nostro tour è poi continuato muovendoci verso la parte alta della pista, in direzione Ossana, dove abbiamo potuto ammirare una delle vallate erbose più suggestive dell’intero percorso. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: questa offerta ciclistica si adatta veramente a chiunque, con un itinerario che da Cogolo porta a Mostizzolo in discesa, del tutto agevole e lungo complessivamente 35 km (di cui vi avevamo già parlato qui).
Sono presenti vari servizi disseminati lungo l’intera pista, aree di sosta, punti di ricarica elettrica e di ristoro. Da non sottovalutare la preziosa possibilità di rientrare da Mostizzolo al punto di partenza servendosi del biketrain, il treno pensato appositamente per il traporto bici.
Scendendo più a valle dalla ciclabile arriviamo fino al Bike Park Val di Sole, in zona Daolasa-Commezzadura. Ogni anno su questa fitta rete di percorsi si tengono competizioni di livello mondiale nelle categorie cross country, downhill e four cross (4x). Proprio qui, solo poche settimane fa, hanno fatto tappa i mondiali di mountain bike. Ciò che offre la Val di Sole sul lato bike è qualcosa di davvero unico nell’intero panorama nazionale.
Oltre alla ciclabile principale, sui terreni boschivi più periferici si diramano ben 300 km di percorsi MTB autorizzati a livello provinciale, due Bike Park ed alcune aree attrezzate dove i bambini possono iniziare a prendere confidenza con l’utilizzo della bici. Insomma, la proposta è pensata per coinvolgere non solo i bikers più allenati, ma anche le famiglie e i semplici appassionati.
Prossimi appuntamenti da segnare sul calendario:
Certo, lo sport è importante e abbiamo sempre nutrito una profonda passione per la bici, ma potevamo forse fermarci qui? Ovviamente no. Dopo decine di kilometri di pedalata la stanchezza inizia a farsi sentire e, con essa, la fame. Ne abbiamo approfittato quindi per indagare un po’ sull’offerta gastronomica di questa splendida Valle.
Apriamo le danze con i deliziosi formaggi di malga, uno tra i prodotti più conosciuti della Val di Sole. Tra questi il più importante è forse il Casolet, tipico formaggio a pasta cruda e latte intero prodotto al rientro delle mandrie dall’alpeggio, recentemente riconosciuto come presidio Slow Food. Tra gli altri prodotti tipici possiamo certamente annoverare le mele della bassa Val di Sole, il tradizionale speck di montagna e l’irresistibile miele, anche noto come l’oro giallo della Val di Sole. Si tratta di offerte davvero uniche nel loro genere, apprezzate sia dai solàndri, sia dai moltissimi ospiti ricevuti annualmente.
Parlando di miele, è molto interessante approfondire la storia e la lunga tradizione che si celano dietro a questo prezioso prodotto, soprattutto grazie agli apicoltori della Valle che nel tempo lo hanno preservato associandolo sempre più a standard qualitativi elevatissimi. È proprio questa la missione del MMAPE, l’associazione di promozione sociale che da anni gestisce qui in Val di Sole un museo interamente dedicato alle api.
“Lavoriamo ed accogliamo turisti soprattutto durante la stagione estiva, sfruttando la nostra vicinanza alla celebre pista ciclabile” ci racconta Arianna Penasa, giovane guida del Museo. E continua: “la nostra struttura è diventata una meta gettonata, scelta dalle famiglie come sosta lungo il percorso ciclabile, ma anche da gruppi più numerosi per visite specifiche. La nostra offerta consiste in una visita guidata all’interno del museo accompagnata da una degustazione che possa essere anche educativa rispetto alle qualità e al ciclo vitale del prodotto. Solitamente collaboriamo con giovani disponibili durante la stagione estiva.”
Arrivati a questo punto, prima di poter ritornare comodamente a casa servendoci dell’apposito trenino, andiamo a toccare l’ultima tappa del nostro itinerario. Continuando sulla pista ci si può fermare a Caldes, conosciuto per l’importante centro sportivo dedicato alle discipline acquatiche come rafting e canoa, ma non solo. La località deve gran parte della sua fama all’omonimo Castel Caldes, che ogni anno ospita diverse mostre culturali e/o gastronomiche.
Nel corso degli anni questo incantevole castello medioevale si è affermato come uno dei contenitori culturali più importanti a livello regionale. Costruito sul finire del 1200 e storicamente noto per la leggenda di Olinda, ospita annualmente delle rassegne molto significative. Due anni fa vi fu esposta la collezione Cavalini-Sgarbi (ovvero la collezione di famiglia appartenente ai fratelli Vittorio ed Elisabetta e alla madre). L’anno scorso, invece, si tenne la mostra dedicata a Rembrandt, il celebre pittore olandese di fine ‘600.
Quest’anno il Castello si è fatto carico di una grande mostra dedicata al ciclismo, assolutamente imperdibile. Si è voluto restare nello spirito del luogo, andando a pescare dal mondo del ciclismo qui inteso in senso ampio, culturale. La mostra è dedicata soprattutto ai maestri fotografi e agli artisti della celebre agenzia fotografica Magnum. Da non perdere anche gli emozionanti ritratti di Francesco Moser, immortalato dal grande fotografo trentino Remo Mosna.