21 Aprile 2022
di: Girovagando in Trentino
Dopo lo stop dovuto alla pandemia quest’anno è tornato il prestigioso salone Internazionale del vino e dei distillati: il Vinitaly di Verona, dove i produttori mettono in mostra il meglio delle loro cantine. Fra le eccellenze che hanno accolto questa ripartenza con entusiasmo c’era anche Cantina Toblino, il sodalizio nato nel 1960 da un gruppo di appassionati viticoltori della Valle dei Laghi. “La nostra strada maestra – spiega Carlo De Biasi, direttore generale – è quella di produrre dei vini che siano identitari della Valle dei Laghi, dei vini di qualità, per poter rappresentare attraverso i nostri vini le qualità e il territorio trentino, in Italia e all’estero”.
Una rappresentazione che passa attraverso la sostenibilità, ormai sempre più richiesta anche dai consumatori. È dal 2012 che Cantina Toblino e l’Azienda agricola Toblino sono certificate biologiche: un percorso, osserva De Biasi, avviato assieme ai soci che è fatto di formazione ma anche di esempi concreti per poter diffondere le tecniche di viticoltura sostenibili. Un percorso fatto di tanti successi che già nel 2017 ha portato Cantina Toblino a certificare tutta la produzione come biologica o conforme al Sistema di Qualità Nazionale Produzione Integrata (SQNPI), quest’ultimo il sistema alla base per la certificazione unica della sostenibilità.
Questa dunque la via maestra che Cantina Toblino ha deciso di intraprendere con coraggio: “Abbiamo lavorato sulla tutela e la valorizzazione della biodiversità all’interno della Valle dei Laghi e oggi abbiamo una nuova sfida che è quella della mitigazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici”, ricorda il direttore generale della cantina della Valle dei Laghi. Una crisi climatica che ormai è sotto gli occhi di tutti e anche per questo Cantina Toblino ha deciso di fare la sua parte impegnandosi in un progetto europeo della durata di quattro anni.
Come tutti ben sanno però, di mezzo c’è stata pure una pandemia che ha messo in difficoltà vari settori: “Sono stati due anni molto complicati e faticosi – commenta De Biasi – ma ora si torna anche al Vinitaly fra la gente”. E per quanto riguarda il futuro? “Per noi è un grande sollievo come produttori
poter incontrare di nuovo le persone perché se la tecnologia ha permesso di organizzare anche degustazioni online, il vino è soprattutto convivialità e scambio di esperienza, è stare assieme e sedersi davanti a una bottiglia per parlare di vino, agricoltura e territorio”.