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21 Aprile 2022

Al Vinitaly parliamo di territorio e sostenibilità con Cantina Endrizzi

di: Girovagando in Trentino

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La Cantina Endrizzi può essere considerata la “nonna” delle cantine trentine dal momento che la sua fondazione risale addirittura al 1885, quando il territorio faceva ancora parte dell’Impero austroungarico. L’età spesso e volentieri porta saggezza ed è anche per questo che Cantina Endrizzi ha sempre saputo stare al passo con i tempi, rimanendo però legata al suo territorio e alla sua gente.

Il 2022 rappresenta per tutti un anno di ripartenza e Cantina Endrizzi non è da meno, e quale miglior ripartenza se non il Vinitaly di Verona, il prestigioso salone Internazionale del vino e dei distillati? “Siamo felici di essere di nuovo in fiera – afferma Daniele Endrizzi, responsabile commerciale Cantina Endrizzi – possiamo essere molto contenti di come è partita l’annata, c’è stata una buona ripresa soprattutto nel nostro settore. Si vive questa voglia di tornare fra la gente”.

Al Vinitaly Cantina Endrizzi ha portato la sua ricetta vincente: territorio e sostenibilità. “Per noi è molto importante, abbiamo ereditato dai nostri trisavoli la campagna noi l’abbiamo solo presa in prestito, vogliamo restituirla anche alle prossime generazioni – ricorda Endrizzi – per questo bisogna utilizzarla al meglio”.

Proprio per questo già negli anni ‘80 Cantina Endrizzi ha sperimentato con successo la cosiddetta lotta integrata: niente veleni, ma speciali tecniche che garantiscono comunque di sbarazzarsi dei parassiti che attaccano i vitigni. Non solo, perché la Cantina Endrizzi ha portato all’interno dei suoi vigneti una nuova fauna, piazzando casette per pipistrelli e per uccelli, come la cinciallegra, che si nutrono degli insetti dannosi. “In un modo naturale – osserva Endrizzi – riusciamo a combattere contro i classici insetti che rovinano l’uva”.

È anche grazie a questa nuova cultura del “fare vino”, più attenta all’ambiente e alla comunicazione, che sempre più giovani si avvicinano al settore. “Ormai il vino è sempre più visto come convivialità – commenta il responsabile commerciale Cantina Endrizzi – si ricerca il genuino, il locale, la varietà autoctona e quello che è il prodotto tipico di una terra”. In questo senso sono soprattutto i giovani a recepire il nuovo messaggio per poi lanciarsi alla ricerca del vero gusto del territorio.

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