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9 Luglio 2024

Enego: Avventure Outdoor, Sport e Storia della Grande Guerra

di: Girovagando in Trentino

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Cosa fare ad Enego

La cittadina di Enego offre un ventaglio di possibilità davvero molto ampio per chi vuole passare una giornata all’aria aperta, per gli sportivi ma anche per chi volesse riscoprire una pagina della storia della Grande Guerra. Il consigliere comunale Simone Turato ci ricorda che il territorio eneghese copre un dislivello di altitudine compreso fra i 2.200 m del Monte Ortigara fino ai 200 m slm delle rive del Brenta. Questa incredibile ricchezza di paesaggi si traduce in una molteplicità di sentieri di mobilità dolce, tracciati per MTB o e-bike.

Per i più intrepidi è inoltre possibile provare l’emozione di lanciarsi nel vuoto grazie al Centro Valgadena per il bungee jumping. In inverno il divertimento è assicurato grazie ai percorsi per le ciaspole e per lo scialpinismo. Non va dimenticato, poi, il centro di fondo di Piana della Marcesina con piste che coprono 200 km di tracciati. Gli appassionati di storia, invece, possono trovare ad Enego ben due siti da visitare davvero eccezionali come la Torre Scaligera e Forte Lisser.

 

Forte Lisser

Il sindaco di Enego, Marco Frison, ci racconta i punti salienti della storia di Forte Lisser, una fortificazione militare sottovalutata e scarsamente utilizzata a scopo difensivo. Come ricorda il primo cittadino, Forte Lisser fu costruito fra il 1911 ed il 1914 e faceva parte dello sbarramento Brenta-Cismon insieme al Forte Cima Campo e Cima Lan. Questa linea di difesa aveva la funzione di proteggere la Valsugana da attacchi delle milizie austroungariche. Forte Lisser gode di una posizione strategica perché dall’altura su cui sorge poteva operare anche nella zona delle Melette .

Inizialmente il Forte, armato e pronto ad operare non fu utilizzato perché troppo lontano dalla linea dei combattimento. Addirittura venne disarmato e le linee di fuoco smantellate. Nel giugno del 1915 infatti terminava la guerra dei forti ed inizia quella di trincea. Nel maggio del 1916, durante l’offensiva di Primavera, Forte Lisser poteva giocare un ruolo importante tranne che non si trovarono i cannoni per riarmarlo e quindi vennero portate due batterie esterne da campagna.

Queste batterie, però, avevano proiettili con polvere da sparo umida e quindi non potevano esplodere. Una testimonianza diretta di ciò, ci viene offerta da Emilio Lussu, ufficiale della Brigata Sassari impegnato sul Monte Fior, che scriveva nel suo libro “Un anno sull’Altopiano”: “Tutta la nostra artiglieria era caduta in mano al nemico tranne Forte Lisser, vecchio forte smantellato fino al 1915, il cannone tirava dei pezzi da 149 ma sempre sui nostri ma fortunatamente non esplodevano e quindi non avemmo perdite”.

Il forte sebbene soprannominato “il Leone dell’Altopiano”, non ebbe molto successo a livello bellico. Nel 1917, dopo la disfatta di Caporetto, il fronte si era spostato sul Piave, Forte Lisser fu nuovamente abbandonato dagli italiani ed il 17 novembre 1917 venne, poi, conquistato dall’esercito austroungarico. Da qui passò nelle mani di privati fino agli anni ’90 quando fu acquisito dal Comune di Enego ed in seguito restaurato.

La struttura del Forte

Forte Lisser non è costruito secondo il modello Rocchi: la struttura non vede l’utilizzo di ferro ed acciaio se non in minima parte. Questa soluzione fu adottata per resistere ai piccoli e medi calibri. La facciata è un piccolo gioiello di architettura con aperture ad arco e ricoperta da pietra bocciardata a mano per renderla ancora più resistente. La fortificazione si sviluppa su 3 piani:
• Il piano terra era dedicato allo svolgimento delle normali attività quotidiane e quindi ospitava i magazzini e le camerate dei soldati (106+ 2 ufficiali prima dello scoppio della guerra, poi aumentati a 150 + 4 ufficiali);
• al piano interrato fu collocata la polveriera che pertanto era esterna, interrata e protetta da un cuscinetto di roccia spesso 10 m in modo che, se ci fosse stata un’esplosione al forte, non avrebbe intaccato la polveriera;
• il primo piano era il punto d’accesso alle cupole corazzate con 4 cannoni Schneider modello francese per 149 mmm.
L’accurato restauro ha restituito alla comunità un importante esempio di architettura bellica che ora si può visitare, raggiungendolo facilmente da Enego.

Come si arriva a Forte Lisser

Durante il mese di luglio, agosto e settembre, si può visitare il Forte il sabato e la domenica mentre nelle due settimane centrali di agosto il Forte sarà aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00. La fortificazione si può raggiungere in auto da Enego seguendo la direzione Piana di Marcesina, fino alla località Tombal e poi si prosegue su strada sterrata. Si può salire al Forte anche in bici o a piedi da Tombal a Lambara o da Valmaron per la strada che porta alle malghe.

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