ALTISSIMO, NESSUNO E’ STRANIERO NEL RIFUGIO DI DANNY

Attività:

  • Difficoltá
  • Durata:
    ore
  • Lunghezza
    km
  • Dislivello
    m
  • Altitudine Massima
    m slm

Una splendida escursione lungo i dolci pendii del Monte Baldo, da Bocca di Navene al Rifugio SAT Altissimo “D.Chiesa”
Il rifugio è un rifugio. Forse è stata la grappa, di cui Danny, sebbene astemio, rimane un estimatore, ad indicarci la giusta sintesi per definire questi ambienti alpini raggiungibili solo a piedi e punto di passaggio quasi obbligato per i veri esploratori in quota.

Il rifugio è un rifugio per l’anima e per il corpo ed è, per recuperare una frase che leggiamo all’entrata dell’Altissimo, un luogo dove nessuno è straniero.

Raggiungiamo la sommità settentrionale del monte Baldo salendo dalla Bocca di Navene lungo un itinerario facile e ricco di testimonianze ambientali e storiche. Danny Zampiccoli non è solo un arrampicatore e guida alpina, è un uomo che vive la libertà della montagna, che è cosa diversa dalla prestazione fisica e dalle performance sportive del mondo attuale. La montagna è il suo mondo, per dirla alla Rebuffat, ma lo è a livello interiore prima ancora che come guida alpina e fuoriclasse dell’arrampicata.

Una interiorità che si esprime con un innato senso dell’umorismo, uno spirito libertario che solo i montanari possono capire e soprattutto una interiorità che si concretizza in una ricerca continua di nuovi spazi, nuove praterie incontaminate, nuovi significati da aggiungere ad una biografia che tende alla libertà sopra a tutto.

Bloccato per diversi mesi da un grave infortunio alla caviglia sul finire degli anni Novanta, Danny Zampiccoli si è reinventato la vita diventando il gestore del rifugio Altissimo, attività che alterna con alcune spedizioni ed il mestiere di guida nei periodi invernali e primaverili.

Il suo rifugio ha assunto così una identità fatta di alpinismo ed umanità, accoglienza e competenza che ne fa una meta particolarmente apprezzata da tutti coloro che credono nella montagna come un luogo da preservare ed amare senza schemi preordinati se non quelli del rispetto del limite.

Assieme a Nicola Campostrini, accompagnatore di territorio ed ottimo conoscitore di tutti gli aspetti storici e naturalistici del monte Baldo, scopriamo i segreti di questo ambiente ad iniziare dalla testimonianze legate alla Grande guerra. Accanto ai camminamenti, alle antiche strade militari e ai ruderi di vecchie casematte, scorgiamo anche un piccolo gruppo di camosci che ci guardano da lontano senza timore prima di ricominciare a pascolare indisturbati.

Sono queste le emozioni che è possibile vivere sul monte Baldo in autunno, immersi in colori variopinti e in un paesaggio dove la mano dell’uomo si è incontrata senza contraddizioni e forzature con quella della natura.

Scendiamo poi verso valle per riscoprire un altro protagonista dell’autunno baldense: la castagna di Castione.

Il prossimo week end ospiterà la Festa della Castagna, una appuntamento che rientra nella tradizione della Vallagarina agricola e turistica e che fa di Castione la vera capitale trentina della castanicoltura.

Accanto al clima di festa, alle musiche e alle tante occasioni di intrattenimento, la manifestazione intende rilanciare il valore culturale e gastronomico di questo prodotto autunnale tramite il concorso L’abbinamento eccellente e l’anteprima della Rassegna umoristica dedicata proprio alla castagna.

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