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Attività:

Trekking

cima lagorai m 2585

  • Difficoltá
    Difficile
  • Durata:
    8 ore
  • Lunghezza
    18 km
  • Dislivello
    1350 m
  • Altitudine Massima
    2585m slm

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Spettacolare mini-trekking nel cuore del Lagorai

Un’entusiasmante escursione nel cuore del Lagorai, nel “triangolo magico” formato dalle tre piramidi di Cima D’Asta, Cima Stellune e Cengello.

Descrizione escursione

E’ certamente tra le zone più spettacolari di tutta la Catena del Lagorai, che ha il suo baricentro nel Passo Cinque Croci, grandioso crocevia di valli alpine punteggiate di scintillanti specchi d’acqua con paesaggi a dir poco fiabeschi. Si consiglia caldamente di fare la gita col bel tempo per poter apprezzare pienamente questo autentico angolo di paradiso.

E’ un itinerario per escursionisti esperti e anche discretamente allenati: il dislivello supera i 1300 metri (compresi vari saliscendi) e la lunghezza è di circa 18 km. Non ci sono particolari difficoltà, salvo qualche problema di orientamento in alcuni tratti poco o per niente segnalati. L’itinerario è una concatenazione di sentieri, quindi sarà bene avere una adeguata cartina in scala 1:25000 (Kompass 626) e saperla usare discretamente.

L’escursione tocca molti luoghi strategici durante la Grande Guerra, le cui testimonianze sono ancor’oggi molto numerose con caverne e trinceramenti. Impressionanti la quantità di reticolati ancora visibili presso la Forcella Lagorai: l’itinerario comprende anche la salita al facile e panoramico Col di S. Giovanni m 2251, avamposto italiano dal quale si dominavano le posizione nemiche verso Forcella Valsorda e attestate lungo il crinale di cime che faceva da linea di fronte.

Percorso escursione

Si risale la splendida Val Campelle, una laterale della Val Calamento (dalla superstrada della Valsugana uscita di Strigno) con indicazione Rifugio Crucolo, quindi per Rifugio Carlettini, proseguendo ancora per un paio di km fino a Ponte Conseria m 1468 dove si lascia l’auto. Si oltrepassa il ponte sul torrente e si prende subito il sentiero 326 per Malga Conseria m 1821 (locale bivacco sempre aperto), che si trova su un panoramico promontorio e che si raggiunge facilmente in poco più di un’oretta con una bella salita nel bosco.

Già da qui il paesaggio è molto interessante: a sud ovest vediamo la Val Campelle, ad est la spettacolare piramide del Cengello, a nord est l’ampia insellatura del Passo Cinque Croci sovrastato dal Colle di S. Giovanni, il nostro primo obiettivo. Da Malga Conseria tagliamo su per i prati in direzione del passo ma, prima di raggiungerlo, tagliamo su per la panoramica e ripida dorsale sud ovest: non ci sono sentieri ne tracce evidenti, ma il percorso è facile e intuitivo, basta seguire la dorsale fino alla splendida cima pianeggiante.

Evidentissime le trincee che percorrono i crinali: il Col di S. Giovanni, che domina il Passo Cinque Croci, era l’avamposto italiano più avanzato nella zona, punto strategico e di osservazione eccezionale. Il panorama a 360° è grandioso: splendida a nord la piana con Malga Val Cion con il passo omonimo, verso est Cima D’Asta, sull sfondo le Pale di S. Martino, mentre verso nordovest vediamo un altro presidio strategico, Forcella Valsorda con la sovrastante Cima Stellune. Verso nord invece svetta inconfondibile la piramide del Monte Cauriol, tristemente famosa per le tremende carneficine.

Dopo esserci “saziati” degli straordinari panorami dalla cima del Col di S. Giovanni, continuiamo la nostra escursione scendendo lungo il crinale nordovest per raggiungere, perdendo un po’ di quota (175 m) l’ampio e splendido Passo Val Cion m 2076. Di qui puntiamo dritti verso nord per il sentiero 316 (direzione Forcella Lagorai), costeggiando ad est il Col dei Fiori e sbucando in bellissime radure con piccoli torrenti gorgoglianti.

Il sentiero percorre quasi in piano un piccolo anfiteatro roccioso fino ad affacciarsi sulla dorsale che sovrasta la meravigliosa Val Ziotto. Attenzione perché qui le indicazioni mancano e si potrebbe esser indotti a scendere per raggiungere il sentiero 316: bisogna invece risalire per circa 200 mt il crinale fino ad una piccola forcelletta che permette il passaggio in Val Ziotto raggiungendo comodamente il sentiero 316.

Di qui si risalgono facilmente le pietraie tra le quali si scorgono ancora pezzi di lamiera, palerie, funi, barattoli, resti di cucine da campo, matasse di reticolati della Grande Guerra, fino a raggiungere il passo, ovvero la Forcella Lagorai m 2372. Poco più sotto al passo, verso nord ovest, si trovano i bei Laghetti di Lagorai. Ora il nostro prossimo obiettivo è la Cima Lagorai: si prende il sentiero 321 diretto alla Forcella Buse dell’Oro fin sotto la cima che si risale per un facile pendio obliquo tra due cordonate di roccia.

Grandioso il panorama su Cima D’Asta e sulla zona di Malga Val Cion: possiamo vedere a ritroso quasi tutto il percorso fatto lungo il crinale del Col di S. Giovanni. Resteremmo a indugiare contemplando questo paesaggio di fiaba ma il ritorno è ancora lungo. La via più semplice, ma più lunga, è scendere per riprendere il sentiero 321, scollinare dalla forcella Buse dell’Oro quindi scendere ancora di quota piegando a sud per raggiungere la Forcella Busa della Neve, dalla quale si può calare abbastanza facilmente per costone pratoso e pietraie per tracce fino ad intercettare, sotto Forcella Valsorda, il sentiero 318.

Un’alternativa più lunga (ma occhio ai tempi) è quella di proseguire verso ovest sul sentiero 321 aggirando a nord Cima Stellune (attenzione sentiero su pendii molto ripidi) e rientrando da Forcella Valsorda. Il percorso più breve, ma che richiede attenzione perché non ci sono sentieri ma solo tracce vaghe, consiste nello scendere con percorso libero dal lato sud di Cima Lagorai, cercando di evitare le rocce e infilandosi nel canalone a monte del Col dei Fiori: e andando a intercettare il sentiero 318 che cala fino a Passo Val Cion.

Dal passo si scende gradualmente per la valletta tenendosi un po’ in quota fino a intercettare il bel sentiero (segnato in neretto sulla carta, senza numerazione) che in circa 2 km ci porta a Malga Valsorda Prima. Di qui si prende la lunga strada forestale che scende, con vari tornanti, fino a Ponte Conseria.

testi e foto di Alessandro Ghezzer

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