due escursioni super panoramiche

Attività:

  • Difficoltá
  • Durata:
    ore
  • Lunghezza
    km
  • Dislivello
    m
  • Altitudine Massima
    m slm

Due escursioni superpanoramiche

Sul nostro sito internet proponiamo due facili escursioni alle cime superpanoramiche del Monte Costalta, nel pinetano, e Cima Larici sull’Altopiano di Vezzena. Con il mese di marzo inizia il periodo più propizio per le escursioni in montagna: il manto nevoso è generalmente assestato, la temperatura meno rigida e le ore di luce a disposizione si allungano fin nel tardo pomeriggio. Si tratta di due ascensioni alla portata di tutti, ideali con le ciaspole, con gli sci e anche a piedi, di solito sicure anche dopo nevicate abbondanti. Come sempre consigliamo in ogni caso la pianificazione a tavolino della gita, cartina alla mano, e la consultazione del bollettino meteo e di quello della montagna-valanghe, nel nostro caso di Meteotrentino. Molto valide per la parte di Trentino che confina con il Veneto anche le previsioni di Dolomiti Meteo di Arabba

MONTE COSTALTA
M. 1955
Itinerario n. 1
quota massima m 1955, Monte Costalta
lunghezza km. 7 circa
dislivello m. 500
partenza e arrivo Passo Redebus m 1455 (da Altop. Piné o valle Mocheni)
sentieri 404
mappa 621 Valsugana – Tesino e 647 Trento e dintorni 1:25.000
difficoltà T – turistico (per la strada) E – escursionistico per sent.
tempo 4 ore andata e ritorno

 

Descrizione

La salita è un itinerario facile, adatto a tutti, con dislivello modesto, generalmente sicuro anche dopo abbondanti nevicate, ideale con ciaspole o a piedi, secondo l’innevamento. Il Monte o Dosso di Costalta è un “panettone” poco impegnativo che tuttavia sfiora i 2000 metri, dalla cui cima si gode uno dei più spettacolosi panorami a 360° della zona. Nelle giornate limpide, dall’ampia e pianeggiante cima si scorgono tutti i principali gruppi montuosi, in particolare il Gruppo del Brenta e la Catena del Lagorai.

Percorso

Dall’Altopiano di Piné o dalla Valle dei Mocheni si raggiunge il Passo Redebus a quota 1455. Si lascia l’auto in prossimità del bar e, circa 300 metri a nord di quest’ultimo, vicino a dei piazzali di deposito legname si prende il sentiero 404 che sale rapidamente nel bosco. In circa 20 minuti si arriva a Malga Pez m 1583 con bel colpo d’occhio sulla Valle dei Mocheni e le inconfondibili cime del Gronlait e il Fravort. A ridosso della malga il sentiero prosegue (tabelle) nel bosco salendo per un centinaio di metri, poi più gradualmente percorrendo quasi in piano fitte abetaie per poco meno di 2 km. Si sbuca quindi nella grande radura di Malga Cambroncoi, dove troneggia la bella statua del Cristo scolpita da Lunz. Di qui in poi si riprende la strada forestale che con lunghi zig zag risale il costone finale nel bosco fino al grande pianoro di Prà della Casara, dal quale si perviene alla cima in 5 minuti, con la grande croce in ferro, ometti di pietra e resti di trincee della prima Guerra Mondiale. Il panorama è a dir poco strepitoso, come si può vedere nella foto a 360° riportata qui sotto, dove abbiamo indicato le vette principali tra le centinaia osservabili a occhio nudo. In alternativa al sentiero 404, specie nel caso di forte innevamento per cui può essere difficoltoso individuare il percorso, si può percorrere interamente la strada forestale dal Passo Redebus fin quasi sulla cima. La discesa avviene per il medesimo itinerario della salita.

CIMA LARICI M. 2033

 Itinerario n. 2quota massima m 2033, Cima Laricilunghezza km. 3 circa a/rdislivello m. 408partenza e arrivo Malga Larici di sotto m 1625sentieri si sale dallo spallone per tracciamappa 621 Valsugana – Tesino e 623 Altopiano Asiago 1:25.000difficoltà E – escursionisticotempo 3-4 ore andata e ritorno

 

Descrizione

Cima Larici ha riacquistato una propria dignità sci-alpinistica dopo la recente chiusura degli impianti di risalita. La (poca) fatica necessaria a risalire questa splendida cima ripaga ampiamente con splendidi panorami. La possibilità di sfruttare le due piste di discesa la rende un percorso piacevole e adatto anche ai principianti. Per la salita in sci, ciaspole o a piedi consigliamo senz’altro lo spallone sud, che ha il vantaggio di essere un percorso generalmente al sicuro da valanghe. Basta salire lungo la spalla zigzagando nel bosco rado, evitando facilmente i pendii ripidi e aperti. Splendido il panorama sull’altopiano dalla cima: sulla Valsugana, sulla imponente Cima Portule che sta proprio di verso est.

Percorso

Da Passo Vezzena si scende verso Asiago per circa 12 km, fino al bivio sulla sinistra per “Malga Larici”. Si risale la strada con 8 tornanti per altri 6 km, poco prima dell’Albergo Cima Larici altro bivio (svoltare a dx) per Malga Larici di Sotto m 1625, dove si lascia l’auto. Di qui si prosegue brevemente verso est per circa 500 metri in direzione della evidente spalla boscosa. Si sale nel bosco rado con ampi zig zag, con splendide vedute, man mano che ci si alza, sull’altopiano punteggiato di malghe. Dopo circa 1 ora e mezza di salita la spalla diventa quasi pianeggiante in prossimità dell’arrivo dell’impianto di risalita in disuso (a proposito: perché i vecchi impianti non sono mai rimossi?): si prosegue ancora brevemente seguendo il crinale fino alla cimetta finale, un ampio e spettacolare balcone panoramico sulla Valsugana. La discesa avviene per il medesimo itinerario di salita, o per la vecchia pista. Attenzione alla “mugaia” (bosco di mugo) poco sotto la spalla finale: se vi infognate dentro, poi venir fuori può diventare un vero incubo. In realtà una stradella l’attraversa in salita, in discesa si può aggirare abbassandosi in costa sul versante ovest.

testi e foto di
Alessandro Ghezzer
(Agh)

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