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Attività:

MONTE LUCHET m 2162

  • Difficoltá
  • Durata:
    ore
  • Lunghezza
    km
  • Dislivello
    m
  • Altitudine Massima
    m slm

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Spettacolare giro ad anello di 15 km nelle selvagge Maddalene – 27/03/2010
Dopo le escursioni facili proposte nelle settimane scorse, proponiamo un’escursione per “ravanatori doc”: la salita al Monte Luchet m 2162 nelle splendide Maddalene. E’ un percorso ad anello di circa 15 km piuttosto articolato, che richiede esperienza ed ottime capacità di orientamento. Sciisticamente è poco appetibile ed è adatto anche alle ciaspole.

Monte Luchet m 2162
Il Luchet è un “panettone” a sud ovest del ben più imponente Monte Luco m 2434 (ns. escursione agosto 2006), nelle Maddalene orientali in alta Val di Non. Questa zona, al confine con l’Alto Adige, è davvero fantastica e abbastanza poco frequentata, con vasti paesaggi che a tratti ricordano il grande nord canadese. Il percorso si svolge sul versante occidentale del Monte Luco, lungo il grande costone che dalla dorsale del Piano di Bella Selva digrada abbastanza dolcemente verso Passo Castrin. Il “problema” è che questo costone, con boschi fitti, vallette ripide, salti di roccia, conche, crepacci e depressioni, è una specie di labirinto in cui non è semplice districarsi. Non ci sono sentieri, tabelle o indicazioni di alcun tipo: raramente si trovano tracce da seguire, perché la zona è poco battuta.
Si tratta quindi di un percorso piuttosto “selvaggio” da tracciare liberamente, secondo il proprio intuito. Studiando bene la carta però il passaggio chiave, come suggerisce anche la guida scialpinistica di Alberto Callovini, è abbastanza individuabile, e sfrutta un lungo impluvio dove la vegetazione è meno fitta e il terreno meno accidentato. Una volta raggiunta l’ampia e panoramica dorsale il tratto più ostico è fatto, e non ci sono più problemi fino alla vetta. Siccome non amiamo le gite troppo comode, per il ritorno proponiamo una via alternativa che discende la lunga dorsale fino a Malga Manzara e rientra quindi, con un’ultima salita, passando per Malga Lauregno. Il percorso, adattissimo anche alle ciaspole, è sciisticamente poco remunerativo ma, in compenso, attraversa paesaggi di sfolgorante bellezza. Naturalmente è d’obbligo, per questa come per qualsiasi altra escursione sulla neve, la consultazione preventiva del bollettino valanghe di Meteotrentino.

Percorso
Si lascia l’auto al parcheggio presso il tunnel di Castrin m 1590, a nordest di Proves. Si costeggia e si oltrepassa la galleria sulla sx, andando a prendere il sentiero n 8 (tabelle) che con alcuni facili strappi nel bosco si alza leggermente di quota fino a sbucare nella maestosa spianata di Pra del Signor m 1800. Si raggiunge a questo punto la strada forestale/sentiero 157 che proviene da Malga Castrin. Si prosegue brevemente fino al punto quotato 1785 (carta delle Maddalene dell’Ufficio Turistico 1:25.000) quindi, con direzione nord est e seguendo un corridoio nel bosco, si cerca di “infilare” l’impluvio che conduce alal drosale (vedi anche foto della guida di Callovini. Questa è la parte più “laboriosa” dell’itinerario, in cui manca qualsiasi indicazione e bisogna salire ad intuito, cercando di individuare il percorso meno faticoso nella valletta molto angusta, che richiede parecchie inversioni. Secondo l’innevamento, può essere più conveniente cercare la salita lungo le dorsali anziché nell’impluvio, evitando le fasce di bosco fitto.
Raggiunta la sommità della ampia dorsale a quota m 2090 che ci separa dalla grande conca di Malga Pradònt, si segue il crinale mantenendo la quota. Superando alcune depressioni, alternate a piccoli dossi, si perviene alla base del Luchet, che si rimonta infine facilmente con un ultimo strappo sul versante sudovest. Il panorama sulla cima ampia e pianeggianteè grandioso: si vedono le Dolomiti, il Latemar, la Catena del Lagorai, il Brenta. Verso ovest il Cornicolo e il Cornicoletto, Cima Belmonte e Vedetta Alta, verso nord le cime della Val d’Ultimo con l’imponente Orecchia di Lepre m 3257, mentre a nordest si erge la grande parete ovest del Monte Luco. Dopo adeguata sosta e rifocillamento, inizia il ritorno, ripercorrendo a ritroso la dorsale verso sud est e cercando il percorso più logico tra vallette e conche, per raggiungere il punto quotato m 2022. Quindi, puntando a sud, si raggiungeMalga Manzara m 1899 (o di Monte Toro). Di qui si prende la strada forestale che con due lunghi traversi cala fino a quota 1700, intercettando la forestale/sentiero 157. Si scende ancora per circa 1/2 km lungo la strada fino ad un grosso masso e una baracca di legno in loc. Pedra del Gal m 1680, dove il sentiero 3 si stacca decisamente dalla strada in direzione sudovest per attraversare una bella spianata. Quindi il sentiero riprende a salire nel bosco con un breve strappo, per poi spianare fino al bivio con Malga di Brez. Teniamo comunque la dx per Malga Lauregno m 1780. Qui si può scendere lungo la forestale oppure, con percorso più bello nel bosco, dai pressi della croce della malga si traversa verso nord per sentiero 26 che, dopo un lungo diagonale nella foresta, arriva fino al tunnel di Castrin col parcheggio.

testi e foto di
Alessandro Ghezzer

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