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Attività:

monte roen m 2116

  • Difficoltá
  • Durata:
    ore
  • Lunghezza
    km
  • Dislivello
    m
  • Altitudine Massima
    m slm

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Grandiosi panorami tra Val D’Adige e Val di Non – 24 febbraio 2005

Con questa puntata inizia un ciclo di puntate sul sito (anteprima primavera) dedicato alle escursioni (vedi escursioni precedenti), che proseguirà per circa un mese fino alla ripresa della programmazione televisiva in primavera. Iniziamo con una classica gita superpanoramica: il Monte Roen.

Il Monte Roen

La cima quasi pianeggiante del Roen si affaccia a picco sulla Val d’Adige con un grandioso “salto” di 2000 metri. E’ la cima più elevata della Catena della Mendola, che con andamento nord-sud divide la Val d’Adige di lingua tedesca dalla Val di Non di lingua italiana. La catena della Mendola ha un unico valico: il Passo della Mendola di 1363 metri. Il Roen ha molti itinerari di salita, specie sul lato ovest che digrada abbastanza dolcemente verso la Val di Non. Qui proponiamo la salita dal versante nord, boscosa e in ombra all’inizio, con panorami sempre più aperti man mano che si sale di quota. La cartina, anche se la segnaletica è molto buona, è la fida Kompass 685 in scala 1:25000.

MONTE ROEN 2116 da Passo Mendola
quota massima m 2116
lunghezza km. 16 circa a/r
dislivello m 753
partenza e arrivo Passo Mendola m 1363
sentieri 500/521
difficoltà E escursionismo
tempo 1 giornata
mappa Kompass n 685 in scala 1:25.000

Descrizione

Il Monte Roen è un “panettone” praticamente privo di difficoltà, salvo per il dirupato versante est che precipita sulla Val D’Adige con selvaggi valloni. La salita dal Passo Mendola è una classica escursione che si può fare in ogni stagione, tempo permettendo, e si svolge in gran parte lungo strade forestali. Buona parte del percorso si snoda quasi pianeggiante in un fitto bosco (quasi sempre in ombra nell’inverno) quindi, con pendenze modeste e leggeri strappetti, si giunge fino alla bella Malga Romeno con romantica chiesetta. Di qui si risale l’erta finale di circa 2 km lungo il fianco nord fino alla cima, con panorami spettacolosi sulla Val di Non. Grandioso il colpo d’occhio quando si arriva sull’ampia cima e ci si “affaccia” sulla Val D’Adige con un salto di 2000 metri.

Percorso

Dal Passo Mendola, a ridosso del parcheggio, parte la strada forestale, con tabella segnavia 500/521
(direzione Rifugio Genzianella – Rif. Mezzavia), che si inoltra sinuosa e quasi pianeggiante in un bellissimo e fitto bosco con casette e baite sparse. Si sbuca spesso in bellissime e silenziose radure, punteggiate qua e là da solitarie casette in legno che fanno tanto “Norvegia”. Dopo 2 km scarsi si raggiunge il Rifugio Genzianella, dove si svolta a sinistra sempre per segnavia 500/521, proseguendo per altri 2 km fino a incrociare la pista di sci e raggiungere il Rifugio Mezzavia. Si procede ancora per la forestale nel bosco fitto per circa 1 km, quando con un piccolo strappo ci si alza un po’ di quota per sbucare nella fantastica radura pianeggiante di Malga Romeno m 1773 con la sua caratteristica chiesetta. Finalmente si inizia a pregustare la grandiosità del panorama che ci aspetta sulla cima: appare dietro il crinale boscoso verso est il primo squarcio spettacolare sulle Dolomiti. Da Malga Romeno inizia la rampa finale che in circa 2 km ci porta fino alla vetta, con un sentiero in costa che sale attraverso un bosco sempre più rado. Il paesaggio si apre vastissimo sull’alta Val di Non contornata da cime. Emozionanti gli ultimi metri quando, raggiunta l’ampia e pianeggiante cima, ci si affaccia nel vuoto di 2000 metri sopra la Val D’Adige, con la sua enorme distesa di campi e coltivazioni fino alle porte della città di Bolzano. Il ritorno avviene per il medesimo itinerario di salita.

Il passo Mendola

Il valico della Mendola, m 1363, mette in comunicazione la Provincia di Trento con quella di Bolzano: è un importante centro turistico sovrastato dal Monte Roen (m 2116) e dal Monte Penegal (m 1737), immerso fra superbe foreste d´abeti. Costituisce un privilegiato balcone con vasto panorama sia sulle Dolomiti orientali che, ad ovest, sulle cime del Gruppo Brenta, dell´Ortles e delle Alpi Passirie. Un tempo vi sorgeva solo un ospizio per viandanti ma con la costruzione della strada, terminata nel 1885, la località si aprì al turismo. Durante la Belle Epoque il passo fu un’elegante e rinomata stazione turistica frequentata dagli Asburgo. In seguito al collegamento viario che facilitò il traffico delle carrozze, il Passo Mendola ebbe il suo momento magico, al punto che la cosiddetta “Austria felix” scelse per i momenti di relax i suoi alberghi signorili e sontuosi.

La funicolare a cremagliera più ardita d’Europa

Già agli inizi del secolo era presente l’illuminazione elettrica, portata dall’ing. Emanuele Lanzerotti. Grazie all’energia elettrica fu realizzata un’ardita funicolare a cremagliera su rotaia progettata dall’ing. svizzero Emil Straub nel 1903, e di una tranvia elettrica che collegava Dermulo con la Mendola, che diedero notevole impulso all’attività turistica. La funicolare, costruita tra il 1903 – 1904, è ancor oggi esistente (ristrutturata negli anni ’90) ed ha festeggiato di recente il centenario. E’ la più lunga e la più ripida d’Europa: supera in soli 12 minuti un dislivello di 850 m con una pendenza del 64% (partenza da S. Antonio presso Caldaro)). In estate è utilizzata spesso dai bikers che non vogliono sciropparsi i duri tornanti della strada di 16 km che sale fino al passo dalla Val D’Adige. Lo sviluppo turistico della Mendola si espanse e coinvolse anche i borghi dell’Alta Anaunia (Val di Non). Purtroppo la tranvia fu smantellata nel 1933 per trarne acciaio ed armi in previsione della guerra di occupazione dell’Abissinia. Dopo il secondo conflitto mondiale i grandi alberghi furono acquistati dall’Università Cattolica di Milano, per farne il “Centro di Cultura” nei mesi estivi. Il Passo Mendola oggi è un importante centro di villeggiatura, sia estivo che invernale, con gli spettacolari balconi panoramici del Penegal e Roen sui monti e le vallate del Trentino e dell’Alto Adige.

testi e foto di
Alessandro Ghezzer
(Agh)
© Copyright 2005 – E’ vietata la riproduzione di testi o foto, salvo esplicita autorizzazione
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