Chi ha detto che le escursioni in montagna si possono fare solo in estate e col bel tempo? Ogni stagione ha il suo fascino e il vero montanaro va con qualsiasi tempo, tutto l’anno. Vi proponiamo quindi 2 magnifiche escursioni nel Lagorai, e precisamente in Val Campelle.
Val Campelle è una laterale della Val Calamento, la valle principale, che da Borgo Valsugana sale fino a Passo Manghen a m 2047, nel cuore del Lagorai. L’accesso più comodo alla Val Campelle è da Strigno, seguendo le indicazioni per il Rifugio Crucolo e quindi per il Rifugio Carlettini m 1368 fino a Ponte Conseria m 1468, dove il segnale di divieto sbarra il passo alle auto.
Questa zona è il punto privilegiato per numerose e magnifiche escursioni in luoghi super-ameni e non eccessivamente frequentati. Quando arriva la neve, di qui partono le escursioni con gli sci o con le ciaspole. Come al solito, la cartina consigliata è la Kompass 626 doppia faccia, in scala 1:25.000, che copre praticamente tutto il Lagorai, dalla Valle dei Mocheni fin quasi a Passo Rolle.
La cartina è assolutamente necessaria (come sempre del resto), poiché i due itinerari proposti sono ad “anello” e piuttosto articolati. Non ci sono difficoltà di sorta, è richiesto solo un buon allenamento e sapersi orientare discretamente con la cartina. Non ci sono problemi per l’acqua, si trovano molti torrentelli per il rifornimento.
VAL CAMPELLE – LAGORAI (giro medio)
Le due escursioni che proponiamo sono abbastanza lunghe ma molto “remunerative”, ciascuna tocca 4 splendidi laghetti alpini, in scenari che cambiano continuamente: il Giro del Montalon (Lago Montalon, Lago Stellune, Laghi delle Buse Basse) e Caldenave e i Laghi Inferno (Laghi Inferno, Lago Nassere).
In entrambi i casi la gita richiede un’intera giornata e un buon allenamento, per il resto non presentano difficoltà: il sentiero è facile e in genere abbastanza ben segnato. Non indichiamo tempi di percorrenza stretti, ciascuno li valuterà secondo il proprio passo, con l’aiuto dell’indispensabile cartina.
Giro lungo circa 10 km, non particolarmente faticoso, che si svolge in splendidi scenari naturali toccando ben quattro spettacolari laghetti. La prima parte risale la Valle di Caldenave con arrivo nella spettacolare e amenissima piana pratosa dove pascolano cavalli in libertà, con un torrentello che disegna anse sinuose con pozze d’acqua cristallina.
La seconda parte si svolge in ambiente più severo ma grandioso, risalendo i contrafforti della Val d’Inferno fino agli splendidi laghetti omonimi, incastonati in un ambiente selvaggio. Una ripida forcella porta alle falde del panoramico Monte Conseria, quindi si scende leggermente fino al meraviglioso Lago Nassere.
La via di accesso è la medesima del percorso precedente. Il punto di partenza è in località Tedon, circa 1/2 km a sud est del Rifugio Carlettini in prossimità del ponte sul torrente. Si svolta a destra e si risale per 500 metri la forestale, lasciando la macchina nel parcheggio sulla destra vicino a una bassa palazzina. Di qui si segue a piedi la strada brevemente quindi il bel sentiero 332, segnato da cartelli, che costeggia il bel Rivo di Caserine con splendide cascatelle. Il sentiero sale nel bosco per circa 3 km con pendenza moderata: improvvisamente il paesaggio si apre sulla splendida piana torbosa di Caldenave, con l’omonima malga poco più in alto. Una sosta qui è d’obbligo.
I pesci guizzano nel torrentello dalle anse d’acqua limpidissima, in cui verrebbe voglia di fare il bagno se non fosse ottobre inoltrato :). Dal limite nord della piana si stacca verso est il sentiero 360 che sale decisamente in un bel bosco di larici e abeti, per circa 200 metri scarsi di dislivello. Rimontato uno spallone, il sentiero si affaccia sulla vallata e quindi scende leggermente in uno spettacolare anfiteatro, dove sono incastonati i Laghetti dell’Inferno, poco distanti uno dall’altro. Ovunque polle d’acqua cristallina e torrentelli gorgoglianti. Non si capisce la ragione di un nome così in contrasto con l’aspetto idilliaco del paesaggio. Il secondo lago è un po’ nascosto rispetto al primo: si raggiunge in 5 minuti seguendo il sentiero che aggira giganterschi macigni, per poi apparire improvvisamente con un colpo d’occhio spettacolare.
Ora la rampa finale: si punta decisamente verso nord seguendo il sentiero che sale ripido verso il passo. Qui un’altra sorpresa, un piccolo lago senza nome, che noi abbiamo battezzato Infernetto: ora siamo sopra al limite della vegetazione ad alto fusto e il panorama tutt’intorno è grandioso: la catena e la valle di Montalon a nord ovest, le cime del Gruppo di Rava a sud est, sotto di noi la testata della Val Campelle. Si oltrepassa il laghetto e, mantenendosi al centro della valletta, si punta verso nord-est per circa 300 metri, dove è visibile un cartello presso un bivio. Qui si svolta decisamente a sinistra verso ovest lungo il “Sentiero Nomadi”, si passa accanto ad un rudere, vecchio ricovero per pastori, si rimonta leggermente il panoramico spallone e quindi si scende lungo un costone che si affaccia sul bellissimo Lago Nassere.
Si inizia quindi il rientro proseguendo per il sentiero in costa per circa 1 km scarso: giunti al centro di una valletta si può scorgere, 300 metri di dislivello più in basso, Malga Nassere. Si piega decisamente verso ovest scendendo ripidamente in direzione della malga. Qui si prosegue verso ovest attraversando la strada forestale sottostante per prendere il sentiero ai margini del bosco, che scende ripido lungo uno spallone fino nei pressi di Rifugio Carlettini. Di qui si rientra a Tedon in circa mezzo chilometro.