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30 Ottobre 2013

La Grande Guerra in Val di Gresta: le trincee del Nagià Grom

di: Alessandro Vaccari

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Il monte Nagià Grom domina la vallata di Loppio, l’accesso alla Val di Gresta e getta uno sguardo sulla Vallagarina, ed a causa della sua posizione è diventato anch’esso teatro delle spaventose vicende della Grande Guerra.

Tiroler Wider-standslinie“, cosi definivano gli austroungarici la “linea di resistenza tirolese”, una linea trincerata che avrebbe dovuto difendere i confini dell’impero dagli attacchi degli italiani. La linea, correva da Ovest ad Est passando per Riva del Garda, salendo verso la Val di Gresta, scendendo poi per Loppio, l’abitato di Marco, risalendo verso il Zugna per poi spingersi verso Folgaria, Lavarone e oltre, fino alla Valsugana.

Sin dai primi del ‘900, era cominciata la costruzione di forti a protezione dei confini con il Regno d’Italia.

La costruzione delle trincee sul Nagià Grom iniziò in realtà a partire dalla primavera del 1915, anticipando di poco l’ingresso in guerra dell’Italia, il 24 maggio dello stesso anno.

Questo sito, assieme al vicino Monte Fae, rappresentava un caposaldo della difesa del Monte Biaena.

Nell’estate del 1915 il caposaldo era presidiato ufficialmente da un plotone di fanteria (circa 50 uomini) e da un distaccamento d’artiglieria.

Rappresentava un sistema di difesa molto complesso.

Sfruttando la forma piuttosto ovale, era un caposaldo in grado di difendersi da tentativi di aggiramento, ed era studiato per garantirsi la massima autonomia possibile.

Un circuito di trincee perimetrali garantiva una difesa a 360 gradi.

Nel cuore della montagna, trovavano spazio i centri vitali del caposaldo: baraccamenti per l’alloggio degli ufficiali e delle truppe, magazzini di materiali, cisterne da campo e le cucine.

Il campo, rimasto praticamente intatto, è oggi completamente visitabile grazie all’opera del gruppo Alpini di Mori, che sin dal 2001 si è dedicato al recupero e al ripristino di sentieri, mulattiere, trincee, camminamenti, manufatti.

Un lavoro meticoloso e prezioso, che non è terminato con l’approntamento e la sistemazione degli spazi, ma che continua anche oggi con la promozione culturale del sito.

Grazie infatti alle collaborazioni con il Museo della Guerra e con tante altre associazioni, le trincee del Nagià Grom sono oggi visitate da gruppi e scolaresche.

Le possiamo sicuramente consigliare a tutti per una piacevole quanto riflessiva passeggiata. Partendo da Manzano, il dislivello è adatto a tutti ed il tempo di percorrenza del campo è di circa un’ora. Si può anche scegliere di iniziare l’escursione da Valle S. Felice (circa 30 minuti di cammino aggiuntivi) o addirittura da Mori Vecchio, dove il dislivello si attesta sui 550 metri.

Informazioni complete si trovano sul sito del gruppo Ana di Mori www.anamori.org

 

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AUTORE DEL POST:

Alessandro Vaccari

Partito dal mondo degli eventi, si dedica al coordinamento di enti del terzo settore, al giornalismo agri-turistico, all'organizzazione di progetti formativi, all'animazione territoriale con particolare riferimento a temi come la ruralità, il territorio e la sostenibilità (ambientale e sociale).

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