25 Giugno 2021

Tesino Lagorai Bike: alla scoperta dell’Altipiano tra natura e cultura

di: Girovagando in Trentino

Oggi ci troviamo sull’altipiano di Celado, a 1100 m di altezza, in compagnia di Mirco Mezzanotte, guida MTB. Mirco ha aderito con entusiasmo a Tesino Lagorai Bike, un progetto nato nel 2018 e voluto dai tre comuni di Cinte, Pieve e Castello Tesino (con il coinvolgimento di Bieno e Castel Ivano per quanto riguarda il versante del Monte Lefre). Si tratta di una fitta rete di percorsi che si estende per circa 170 km e si divide in vari anelli: la zona di Celado, la zona di Monte Mezza, la zona del Monte Lefre e quella del Passo Brocon.

Si passa da una quota minima di 600 m in corrispondenza del tempio buddhista nel comune di Cinte Tesino per arrivare fino ai 2100 m del Monte Agaro, in corrispondenza del Passo Brocon. I percorsi possono adattarsi ad ogni tipo di ciclista, anche grazie al prezioso supporto fornito dalle e-bike, ormai sempre più diffuse ed accessibili. Attrice determinante di questo progetto è stata l’APT Valsugana e Tesino, che si è prodigata sin dall’inizio per promuovere i percorsi e garantirne un’adeguata manutenzione. Il progetto è stato pensato per coinvolgere tutto l’apparato ricettivo della Conca: i percorsi si snodano infatti attraverso i moltissimi locali, alberghi e campeggi del Tesino.

Montiamo in sella, quindi, e imbocchiamo la vecchia strada che passando dalla Val Calgere ci farà arrivare al santuario di Sant’Ippolito, nella parte alta del paese di Castello Tesino.

Il professor Giuseppe Patti, storico e grande conoscitore di questi territori, ci ha dato qualche informazione in più sulla Chiesa intitolata ai Santi Ippolito e Cassiano. Sorta sull’omonimo colle (dal quale è possibile ammirare una meravigliosa vista sul paese e sulla Conca), la Chiesa di Sant’Ippolito risale al quindicesimo secolo (1436) e fu commissionata dal notaio Donato Pelloso.

La sua struttura è molto semplice, con una classica facciata a capanna e un campanile a base quadrata il cui stile architettonico si avvicina a quello gotico. Gli affreschi interni sono particolarmente preziosi: inizialmente si attribuivano ai Baschenis, una rinomata famiglia bergamasca di pittori ambulanti. Grazie agli studi più recenti di uno storico della Valsugana, si sono poi ricollegati ad un pittore chiamato Giovanni di Francia. A quest’ultimo sono stati attribuiti, tra l’altro, anche gli affreschi nella Chiesa di San Giorgio a San Polo di Piave.

Continuando il nostro giro incontriamo Michela Moranduzzo, presidente degli operatori turistici del Tesino. Insieme a lei abbiamo cercato di enucleare i principali punti d’incontro tra mondo bike e cultura locale. Quel particolare connubio, cioè, che ha reso Tesino Lagorai Bike un progetto vincente.

Sin dall’inizio, l’obiettivo è stato quello di arricchire i percorsi messi a disposizione dai Comuni con le offerte enogastronomiche del territorio. Per questo, si è deciso di offrire ai ciclisti la possibilità di alloggiare presso strutture comodamente accessibili e dotate di stazioni di ricarica per e-bike. Ma non solo: i ristoranti delle strutture ricettive del Tesino possono vantare un’interessante offerta di prodotti a km 0 derivante dalle piccole realtà agricole locali – particolarmente apprezzati sono i formaggi e i frutti caratteristici della zona.

Insomma, al termine di questa nostra esplorazione non possiamo che dirci soddisfatti: sia dei percorsi affrontati – tutti comodamente percorribili e ben mantenuti –, sia delle tappe presso cui abbiamo sostato lungo il tragitto, che ci hanno permesso di conoscere più a fondo la storia e le particolarità di questo territorio. Su questo altipiano si respirano l’entusiasmo e la voglia di fare tipici di chi sull’accoglienza e sul turismo sta puntando (e vorrà ancora puntare) molto. L’APT Valsugana ha dimostrato che, con la giusta organizzazione e dei chiari obiettivi, è possibile rilanciare un territorio facendo leva sulle bellezze e le offerte locali che gli appartengono. Sicuramente un esempio virtuoso che ci arriva in un periodo complicato.

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