18 Febbraio 2020

Diventare Manager Territoriale: guida al nuovo profilo di qualificazione professionale

di: Alessio Migazzi

Da molti anni la Provincia autonoma di Trento promuove un approccio organico alle politiche di sviluppo e coesione territoriale, un approccio strutturale che caratterizza non soltanto le politiche di ambito sociale ma del quale troviamo traccia anche nei dispositivi normativi di stampo urbanistico.
Questa impostazione, volta al superamento dei disagi tipici delle valli periferiche e in particolar modo a colmare quel gap di opportunità che da sempre caratterizza il rapporto Valli/Città troviamo fattiva attuazione con la legge provinciale 5/2007 di costituzione dei Piani Giovani di zona e d’ambito, a cui è seguita la costituzione dei Distretti Famiglia previsti dalla L.P. 1/2011.
Norme innovative che hanno dato ai territori la possibilità di organizzare i propri servizi sulla base delle effettive esigenze dagli stessi espresse, grazie al coinvolgimento di enti pubblici locali e stakeholders territoriali qualificati e ben consci dei bisogni a cui far fronte.
In questo scenario si colloca la figura del Manager Territoriale ovvero dalla necessità di coordinare le varie iniziative e le misure previste dal codice provinciale soprattutto in virtù di quanto disposto in materia di politiche giovanili e famiglia.
E’ infatti con questi presupposti che la Giunta Provicniale, con propria delibera numero 1733 del 2018 ha adottato il profilo di qualifica professionale denominato appunto Manager Territoriale demandando alla Fondazione Franco Demarchi l’onore e l’onere di coordinarne il progetto formativo.

Ma qual’è il ruolo del Manager Territoriale?

Il Manager Territoriale è una figura che esercita la propria funzione nell’ambito delle politiche su base territoriale (giovanili, familiari e di sviluppo di comunità), progettando e organizzando azioni integrate sul territorio, promuovendo il lavoro di rete tra i diversi attori presenti, al fine di rendere protagonista e valorizzare la comunità nel suo insieme.
Il Manager Territoriale opera in contesti soggetti a trasformazione sociale favorendo l’individuazione di soluzioni creative, di ampio respiro strategico ma declinate su base locale.

Quali sono le competenze del Manager territoriale?

Le competenze che deve avere il MT sono progettare, coordinare, attuare e valutare azioni integrate nell’ambito delle politiche su base territoriale, promuovendo il lavoro di rete e sviluppando la partecipazione dei cittadini in particolare curando e facilitando la comunicazione tra i soggetti attori del territorio.

I requisiti per aver accesso al servizio di certificazione

I requisiti di accesso sono alquanto stringenti e si basano su un’esperienza di almeno 30 mesi svolta nell’arco dei 7 anni precedenti alla richiesta di certificazione, nello svolgimento di attività di progettazione e di lavoro di rete nell’ambito delle politiche territoriali (giovanili, familiari e di sviluppo di comunità); oppure aver svolto, nei 7 anni precedenti alla richiesta di certificazione, almeno 24 mesi il ruolo di Referente tecnico-organizzativo sui Piani Giovani di Zona e/o d’Ambito o il ruolo di referente tecnico/istituzionale di uno dei Distretti Famiglia del Trentino.

 

Per ulteriori informazioni consolare la sezione dedicata al riconoscimento e certificazione delle competenze del sito web della Fondazione Demarchi.

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AUTORE DEL POST:

Alessio Migazzi

Appassionato di management e strategia d’impresa, ha lavorato prevalentemente nel campo della comunicazione come project & marketing manager sia come responsabile di produzione di format tv, settore che tutt’ora segue con grande interesse.

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