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22 Ottobre 2021

Ecomusei del Trentino: un viaggio ai confini del tempo

di: Girovagando in Trentino

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Gli Ecomusei del Trentino rappresentano un importante strumento per la memoria storica e la valorizzazione del territorio.

 

“Un qualcosa che rappresenta ciò che un territorio è, e ciò che sono i suoi abitanti, a partire dalla cultura viva delle persone, dal loro ambiente, da ciò che hanno ereditato dal passato, da quello che amano e che desiderano mostrare ai loro ospiti e trasmettere ai loro figli.”

 

Con queste parole Hugues de Varine descriveva, ormai 50 anni fa, ciò che un ecomuseo è e dovrebbe essere. Percorsi, spazi dedicati alle idee più che agli oggetti, tanto che risulterebbe difficile definirne i campi d’interesse in modo rigoroso. Il Trentino può vantare ad oggi ben nove ecomusei, attivi sul territorio da 20 anni. Nel 2011 è nata una vera e propria rete dedicata alla loro strutturazione sotto il profilo istituzionale, gestionale ed organizzativo.

Oggi siamo qui per celebrarne il ‘compleanno’, sperando allo stesso tempo di invogliarvi a scoprire di più su questi preziosi tributi interamente dedicati al nostro territorio!

Cosa ci offrono gli Ecomusei del Trentino?

Secondo Mauro Cecco, presidente del rinomato Ecomuseo del Vanoi (di cui vi abbiamo già parlato qui), questa esperienza significa innanzitutto recupero della geografia economica del territorio. È importante in questo senso dare ai visitatori l’opportunità di conoscere quello che era il modo di vivere in un’economia di sussistenza. Far vedere e toccare con mano i luoghi in cui, in tempi ben lontani dai nostri, gli abitanti di queste terre lavoravano per prodursi cibo e beni di consumo in maniera autonoma: una testimonianza raccolta e dislocata in diversi percorsi ed ambienti per restituire lo spirito delle valli trentine, in tutta la loro bellezza.

Altra importante funzione degli ecomusei è il recupero della memoria dei mestieri di un tempo. Questo è ciò che avviene nell’Ecomuseo della Valsugana, dove possiamo scoprire l’antico lavoro degli scalpellini, autentici artigiani del granito che contribuirono con la loro tecnica all’edificazione di muri, pavimentazioni e strutture tuttora importanti a livello regionale.

Ma su queste strade è possibile incrociare anche la vivacità della produzione locale, come nel caso dell’Ecomuseo della Valle dei Laghi: sul suo percorso si snoda anche il sentiero etnografico della Nosiola. Spostandoci in Val Meledrio (tra Val di Sole e Madonna di Campiglio) possiamo invece apprendere l’affascinante storia della Via degli Imperatori e di manufatti quali l’Antica Segheria Veneziana e l’Antico Maglio.

E poi ancora l’Ecomuseo dell’Argentario, dove sono custodite le miniere d’argento del Calisio, oggetto di studi che ne hanno recentemente attribuito un valore scientifico importante. Attraverso tutti questi siti è possibile farsi un’idea di quelle che furono le lavorazioni delle materie prime ai tempi del Medioevo, immergendosi nell’aura tangibile della memoria storica del territorio.

Anche l’Ecomuseo del Lagorai offre numerosi segni e resti di epoca medioevale. Il sito di maggior interesse è sicuramente rappresentato dai ruderi di Castellalto di Telve, oggi in decadenza ma in progetto di restauro. Compito dell’Ecomuseo è quello di valorizzare questo importante edificio attraverso eventi, manifestazioni, visite guidate e didattiche. Nella vastità delle offerte menzionate, un punto comune è certamente quello di attingere al passato per muoversi insieme verso un futuro roseo fatto di benessere e cultura.

Non per niente, anche l’UNESCO ha suggellato questa unione d’intenti in più occasioni: ne sono riprova lo splendido Giardino d’Europa del Tesino dedicato a De Gasperi, insieme ad altri riconoscimenti attribuiti all’incredibile biodiversità che da sempre caratterizza il territorio trentino.

 

Un solido patto tra comunità e territorio

Gli ecomusei sono anche vettori di promozione culturale. La rete trentina si è recentemente fatta promotrice di un bando per scrittori non professionisti, chiamati a scegliere uno dei nove temi dedicati a ciascun ecomuseo e trasformarli in racconti per ragazzi. Oggi è più che mai importante impegnarsi nella costruzione di una narrazione dei luoghi; questi testi riescono a cogliere l’essenza di ogni singolo ecomuseo, trasformandola in un viaggio unico, colorato e vivo.

Non dobbiamo dimenticarci che queste realtà sono presidi del territorio inteso a 360 gradi. La missione degli ecomusei non si limita all’etnografia e alla raccolta di testimonianze: essa consiste piuttosto nel prendere in mano il patrimonio territoriale, farlo conoscere e comprendere, ripensarlo per il futuro. È importante nel dinamismo odierno agire prontamente su temi, problematiche, esigenze e criticità della comunità. La missione degli Ecomusei del Trentino è quella di stare al passo con l’evoluzione costante del tessuto sociale.

Oggi abbiamo i numeri per dire la nostra dal punto di vista turistico e ambientale, grazie alla partecipazione e alla cura che stanno alla base dell’operato di reti sociali come questa. Noi tutti dovremmo considerarci attori del futuro del Trentino.

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