Al bivacco Pozze e Cima Mandrie (m 2582)

Attività:

Trekking

  • Difficoltá
    Difficile
  • Durata:
    8 ore
  • Lunghezza
    10 km
  • Dislivello
    1300 m
  • Altitudine Massima
    2582m slm

Lunga e “selvaggia” escursione nelle Maddalene, Val di Non

Continua la nostra “scoperta” del meraviglioso e selvaggio Gruppo delle Maddalene, in Val di Non, al quale abbiamo già dedicato parecchie escursioni. Questa volta tocca alla panoramica Cima delle Mandrie m 2582, in Valle di Bresimo, nella parte occidentale del Gruppo.

Descrizione escursione

Questa gita si può dividere in tre parti di “durezza”: la versione “soft” fino al bellissimo Bivacco Pozze m 1989, la “semi-hard” fino a Cima Lainert m 2457, la versione “hard” fino alla vetta di Cima delle Mandrie m 2582. Il dislivello complessivo è di circa 1300 metri, per escursionisti esperti e sufficientemente allenati. Il percorso si svolge in territori assolutamente selvaggi e, a parte il confortevole Bivacco Pozze frequentato anche per la bellezza del posto, non si incontra praticamente nessuno.

La prima parte del percorso è boscosa e ripida, ma già in prossimità del bivacco il paesaggio si apre grandiosamente, dominando la Valle di Bresimo e l’alta Val di Non. Si prosegue per ampie e panoramiche dorsali erbose fino a passo Lainert, quindi si traversa un vallone fino a Pass dell’Om e per dorsale alla facile Cima Lainert: di qui si affronta la più affilata cresta , con qualche passaggio da fare con prudenza, fino alla pianeggiante Cima delle Mandrie, con grandioso panorama.

Percorso escursione

Dalla Val di Non, a nord del Lago di S. Giustina, si raggiunge la Valle di di Bresimo e superato l’abitato omonimo si sale per circa 3 km scarsi fino a un bivio evidente segnato da dei cartelli che riportano località Amol m 1369, dove si parcheggia l’auto. Si segue la forestale che sale con pendenza moderata per circa 2 km, fino ad un bivio con cartello che segna il sentiero 115 per Bivacco Pozze.

Ora il sentiero si fa ripido, risalendo il costone boscoso con direzione nord fino a sbucare sulla dorsale, oramai senza vegetazione ad alto fusto, che porta allo splendido poggio erboso dove sorge il Bivacco Pozze 1989. E’ uno dei più bei bivacchi trentini: dispone di tavoli in legno all’aperto, sorgente d’acqua, una confortevole cucina col “fogolàr” per cucinare, legna, tavolone interno per le bisbocce serali, locale superiore per dormire dotato di materassi. Se siamo venuti fin qui con la famiglia e i bambini, li possiamo “parcheggiare” al bivacco mentre noi facciamo le cime. Poco a monte del bivacco per vaghe tracce si risale l’evidente grande dosso, salendo di circa 200 metri di dislivello e sbucando su una ampia e insospettabile dorsale pratosa pianeggiante davvero splendida.

Di qui possiamo vedere la possente mole del Monte Pin e i pascoli di Malga Binasia. Proseguiamo ancora a ridosso della bellissima dorsale, dominando la splendida conca con Malga Laresè di Sopra, fino al Passo Lainert m m 2216 sovrastato da Cima Lainert, dove incrociamo il sentiero che sale da Malga Preghena di Sotto. Si traversa ora in costa il versante est di Cima Lainert fino al piccolo Pass dell’Om m 2325 (cartelli), oltrepassato il quale ci si affaccia sulla Val di Rabbi. Si piega dunque a nord e per facile dorsale si rimonta la panoramica e pianeggiante Cima Lainert, che in realtà è una propaggine della cima principale del gruppo di Cima delle Mandrie.

Se siamo ancora in forze possiamo fare dunque il balzo finale a questa magnifica cima che, dal Passo dell’Om, incute un po’ di timore per la sua aria selvaggia e assai impervia. In realtà la salita non è così difficoltosa come sembra: si prende la ripida e inizialmente ampia dorsale est, che sale con un primo strappo, poi pianeggia per un po’ diventando però via via sempre più affilata fino a diventare una cresta sassosa.

Poco sotto la cima bisogna prestare attenzione in alcuni passaggi un po’ esposti ma nulla di drammatico: superati alcuni tratti con la dovuta prudenza per non volare di sotto, si raggiunge una comoda selletta e quindi alla vetta ampia e pianeggiante con la grande croce in legno, dalla quale si gode di un panorama a dir poco strepitoso (file eseguibile con foto in movimento).

Il ritorno

Il rientro può avvenire per la medesima via ma noi proponiamo un itinerario diverso per completare il giro ad anello. Anche se si allunga un po’ il percorso, ne vale sicuramente la pena perché si attraversano le splendide conche al di sotto delle cime con torrentelli e pozze d’acqua. Si ritorna dunque indietro fino a Passo Lainert, qui si prende il segnavia 133b attraversando in costa il ripido versante nord est di Cima Lainert.

Il sentiero si inoltra ora verso ovest per belle balze erbose, con tracce di sentiero che ogni tanto “scompare”: con un po’ di attenzione però lo si ritrova abbastanza facilmente. Ci si abbassa gradualmente di quota, ormai senza alcuna difficoltà salvo seguire le incerte tracce del sentiero, fino a calare in una caratteristica conca con un torrentello che ha tracciato molti meandri nella torba. Si cala ancora, sempre seguendo la traccia e traversando il fianco nord est di un costone chiamato Sera Spinal. Il sentiero ora si alza un poco fino ad aggirare il costone per sbucare nella conca a monte di Malga Preghena di Sotto.

Qui il sentiero sparisce di nuovo ma la direzione è chiara, basta traversare una zona acquitrinosa e raggiungere la malga che è ben visibile. Di qui si prende la strada forestale che scende a sud della malga quindi, con il sentiero 115b, si cala a valle ricollegandosi con la strada forestale dell’andata fino al parcheggio con l’auto.

Se sei interessato ad altre escursioni in Trentino sia invernali sia estive visita la nostra pagina ESCURSIONI.

 

testi e foto di Alessandro Ghezzer

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