GIRO DEL SENGIO ALTO

Attività:

  • Difficoltá
  • Durata:
    ore
  • Lunghezza
    km
  • Dislivello
    m
  • Altitudine Massima
    m slm

Gruppo del Carega – Pasubio – 5 aprile 2007
Proponiamo questa settimana una bellissima escursione nel sud del Trentino al confine con il Veneto, in Vallarsa, nel selvaggio Gruppo del Carega – Pasubio, ovvero il giro del Sengio Alto. E’ un percorso adattissimo alle ciaspole o sci da escursionismo, con dislivello modesto di poco superiore ai 300 m e con lunghi tratti quasi pianeggianti. Grandiosi e selvaggi i panorami.

Descrizione
Il Sengio Alto è un piccolo gruppo isolato di cime racchiuso tra il Passo Pian delle Fugazze a nord e il Passo di Campogrosso a sud. Il versante occidentale a bassa quota è caratterizzato da una serie di dolci colline che digradano verso la Valle delle Trenche, che si prestano magnificamente ad un tranquillo girovagare, con sci o ciaspole, al cospetto delle ardite guglie calcaree del Carega, dette anche Piccole Dolomiti. Il versante orientale è molto ripido e dirupato ma facilmente attraversabile grazie alla vecchia strada militare della Prima Guerra Mondiale (vedi Grande Guerra in Vallarsa). Il giro del Sengio Alto è una bellissima gita con panorami ampi e molto vari: il percorso, di tipo escursionistico e con poco dislivello (poco più di 300 metri), è facile e sicuro dalle valanghe fino a Malga Boffetal. Dalla malga in poi ci possono essere dei passaggi potenzialmente rischiosi con neve non assestata, specie sotto la Sisilla (che può comunque essere evitata tenendosi più in basso in direzione di Passo Campogrosso), o in qualche canalone del versante orientale lungo la strada militare che rientra a Pian delle Fugazze. Per la situazione meteo e valanghe è ottima regola consultare il bollettino di Meteotrentino.it

Percorso
Da Rovereto si percorre la Vallarsa (vedi puntata di Girovagando Vallarsa, Valle di Gresta e Brentonico – 3 giugno 2006 fino al Passo Pian delle Fugazze m 1162, dove si svolta a destra in direzione di Malga Fratte. Dopo meno di 1 km si parcheggia l’auto negli appositi spiazzi a lato strada (parcheggio a pagamento). Si prende quindi la Strada delle Sette Fontane, che coincide con il sentiero 173 per circa 1 km e mezzo, poi il sentiero si stacca dalla strada forestale ed inizia a salire con pendenza modica traversando bei boschetti radi. Ci si alza di circa 100 metri di dislivello fino a sbucare in una splendida radura che fa da preludio alle dolci colline che salgono a Malga Boffetal m 1435, che sorge sul ciglio di un grande pianoro. La vista si fa grandiosa: verso est si vedono i versanti selvaggi del Sengio Alto mentre verso sud ovest svetta la spettacolare serie di guglie del Gruppo del Carega. Dalla Malga si attraversa la spianata verso sud est fino a percorrere una piccola valletta pianeggiante che costeggia i ripidi versanti della Torre dell’Osservatorio. Da quota 1523 il sentiero sale leggermente in costa fino a raggiungere il valloncello sotto la Sisilla (m 1621) dal quale si cala (attenzione al canalone in caso di neve non assestata) cala al Passo di Campogrosso e all’omonimo rifugio a m 1448. A questo punto i problemi di orientamento sono finiti: per il rientro basta seguire la strada militare che da Passo Campogrosso attraversa tutto il selvaggio versante orientale del Sengio Alto, dove svetta la possente parete del Baffelan m1753 (con parecchie vie di arrampicata). Lungo la strada militare, realizzata dai soldati italiani, si possono osservare dei cippi, uno di essi reca la scritta “463 Centuria 1918”. Raggiunta la Sella Dell’Emmele si può scorgere in basso l’Ossario del Pasubio, costruito nel 1926, che raccoglie i resti di oltre 13.000 morti italiani ed austriaci. Calando al Passo Pian delle Fugazze si può scorgere sul versante opposto il Rifugio Papa, dove arriva una delle più straordinarie opere del genio militare italiano: la famosa “Strada delle 52 Gallerie”, capolavoro di ingegneria che attraversa il versante meridionale del Pasubio tra guglie, precipizi e gole profondissime. Costruita a tempo di record, è una delle maggiori opere belliche di tutto il conflitto: lunga oltre 6 km, di cui ben 2 suddivisi in 52 gallerie scavate nella roccia, la strada conduce dalla Bocchetta Campiglia (m 1216) fino alle Porte del Pasubio (m 1928).

Per concludere, se rimane del tempo nel pomeriggio suggeriamo di visitare il bellissimo Museo della Civiltà Contadina della Vallarsa (tel 0464 / 860016, vedi anche Girovagando 3 giugno 2006)

testi e foto di
Alessandro Ghezzer

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