Via ferrata sentiero dei fiori Massiccio dell’Adamello

Attività:

Ferrate

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  • Difficoltá
    Medio
  • Durata:
    7 ore
  • Lunghezza
    16 km
  • Dislivello
    1612 m
  • Altitudine Massima
    3160m slm

L’escursione proposta è sicuramente un puro concentrato di adrenalina e scenari mozzafiato immersi in un contesto paesaggistico ricco di rimandi storici. Nello specifico stiamo parlando del noto Sentiero dei fiori che si sviluppa interamente attorno ai 3000 metri di quota sulle impervie creste tra il Castellaccio e il Pisgana, circondati dalle numerose vette e nevai che caratterizzano i ghiacciai dell’Adamello e dell’Ortles Cevedale.

Via ferrata sentiero dei fiori

Il sentiero, in parte via ferrata, riprende il percorso tracciato dagli Alpini durante la prima Guerra Mondiale il quale collegava le varie postazioni disposte sulla cresta, tutt’oggi parzialmente visibili. La denominazione Sentiero dei fiori non deve trarre in inganno in quanto il percorso ad anello si sviluppa su diversi chilometri con tratti ferrati da affrontare con la giusta attrezzatura aslpinistica e una discreta preparazione fisica.

Già dai primi passi i rimandi alla memoria storica, filo conduttore che ci accompagnerà lungo questo entusiasmante tragitto, si fanno evidenti grazie al monumento ai caduti che con i suoi cannoni ancor intatti ci proietta in un viaggio ricco di adrenalina e di storia.

La parte iniziale del percorso è sicuramente la più faticosa in quanto il sentiero, spostandosi sulla costa a destra guardando il ghiacciaio Presena , si fa subito ripido con tratti sterrati ed altri rocciosi fino a giungere, dopo circa 1.15 h, al Passo Castellaccio quota 2960 mt.

Dal passo lo scenario si presenta mozzafiato, nella lontananza si scorge il ghiacciaio del Pisgana e nelle vicinanze l’inizio della lunga via ferrata, questo luogo rappresenta quindi il primo punto di sosta dove attrezzarsi con l’imbragatura da ferrata e il casco.

Essendo l’intera via esposta ad ovest si presenta spesso con qualche accumulo di neve o ghiaccio, per questo motivo è preferibile affrontare il percorso nei mesi estivi.
Dopo i primi saliscendi, aiutati dai numerosi cavi, catene e staffe metalliche, si giunge al vero momento cruciale della nostra escursione: il Gendarme di Casamadre.

Due lunghe passerelle metalliche, rispettivamente di 75 e 55 mt inaugurate nel 2011 che ricordano quelle costruite dagli alpini durante la guerra, ci regalano uno scenario a 360° sospesi nel vuoto. Le passerelle sono comunque aggirabili grazie ad una galleria lunga circa 70 mt, anch’essa memoria delle terribili fatiche del lontano 1918.

Il proseguo del percorso è caratterizzato da passaggi attrezzati con staffe e cordini fino a giungere alla base del Corno di lago Scuro e successivamente, dopo un tratto in salita, al Bivacco Amici della Montagna-Capanna Faustinelli, vecchia baracca militare e punto più alto della nostra escursione (3160 mt – 1.45 ore dal Passo Castellaccio).

Da questo punto sono facilmente ammirabili i massicci circostanti come quello dell’Adamello, i gruppi della Presanella, dell’Ortles Cevedale e, nelle giornate più limpide, del Bernina e delle Dolomiti di Brenta.

Riprendendo il sentiero in discesa dopo poche centinaia di metri dal bivacco si incontra un bivio con la possibilità di scendere a sinistra riportandosi, attraverso alcuni passaggi di media difficoltà, direttamente al Ghiacciaio del Presena oppure proseguendo sul versante affacciato sul paese di Ponte di Legno e attraversando numerose trincee e tratti scalinati si giunge al Passo di Lago Scuro.

Da questo punto del percorso le alternative sul proseguo sono varie:

  • per i più esperti è possibile raggiungere Cima Payer (3056 mt) per poi scendere in direzione del rifugio Città di Trento prima del quale ad un bivio si risale arrivando al Lago Scuro e successivamente a Passo Maroccaro;
  • dal Passo Lago Scuro si può scendere direttamente verso il sottostante lago e incontrare la precedente segnaletica che indica la discesa verso il rifugio Città di Trento oppure la salita verso il Passo Maroccaro;
  • la terza possibilità, quella seguita dal team, è la più breve. Imboccando inizialmente il sentiero che porta verso il Lago Scuro, a poche decine di metri dal soprastante Passo di Lago Scuro si imbocca una traccia sulla sinistra che costeggiando in quota l’intera costa evita la discesa fino al lago e permette una più rapida ascesa verso il Passo Maroccaro.

Giunti a quest’ultimo passo i tratti in salita sono terminati ed il proseguo del Sentiero dei Fiori ci porta sul Ghiacciaio del Presena e successivamente al Passo Paradiso, punto iniziale di questo affascinante percorso alpinistico.

Qui sarà possibile trovare ristoro all’omonimo ristorante oppure riprendere la cabinovia che riporta al Passo del Tonale.

In alternativa, in mancanza del servizio di trasporto a fune, il Passo Tonale è raggiungibile percorrendo la famosa pista invernale Paradiso fino a giungere al piazzale di partenza.

Riepilogo escursione

  • Difficoltà: via ferrata, molto esposta, solo per escursionisti esperti dotati di cordino e moschettone con imbracatura, piccozza, ramponi, casco e assenza di vertigini. Particolarmente rischioso se ghiacciato
  • Sviluppo: 16 km
  • Dislivello: dal Passo Tonale 1612 mt, dal Passo Paradiso 570 mt
  • Durata: circa 7 ore
  • Punto più basso: Passo Tonale
  • Punto più alto: Cima Lago Scuro –Bivacco Amici della montagna-Capanna Faustinelli 3160 mt
  • Condizione fisica: medio-buona
  • Paesaggio: Visione completa sui massicci circostanti, tipico di un sentiero in cresta a 3000 m
  • Periodo consigliato: luglio-settembre (attenzione orari apertura cabinovia)

Lungo il percorso:

  • Passo del Tonale m. 1884
  • Passo Paradiso m. 2587
  • Passo Castellaccio m. 2960
  • Bivacco Amici della Montagna-Capanna Faustinelli m. 3160
  • Passo Maroccaro m. 2980

Le indicazioni qui fornite vanno sempre integrate con le opportune valutazioni in particolare rispetto alle condizioni metereologiche.
Numero del SOCCORSO Alpino 118

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