2 Luglio 2021

Parrocchiale di Tesero: alla scoperta di un patrimonio artistico

di: Girovagando in Trentino

Oggi ci troviamo a Tesero, in Val di Fiemme, per andare alla scoperta dei suoi storici edifici religiosi. Anche qui, come in molte altre zone del Trentino, i luoghi di culto riservano sempre piacevoli scoperte. Sarà Roberto Daprà, conservatore di palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, a guidarci in questo viaggio alla scoperta della storia e delle opere custodite da questi territori. Iniziamo dal piccolo slargo in pendenza su cui si affacciano due edifici di grande valore storico e artistico: la chiesetta cimiteriale dedicata a San Rocco e la vicina parrocchiale dedicata a Sant’Eliseo Profeta (caso unico in Trentino).

La chiesetta di San Rocco fu edificata nel 1528. Si presenta con una semplice facciata a capanna, coperta da un tetto in legno recentemente costruito a protezione degli affreschi. Centralmente possiamo ammirare un curioso brano di natura popolareggiante raffigurante il Cristo della Domenica. Qui la figura di Gesù appare affiancata da una serie di strumenti comunemente usati per il lavoro nei campi. L’interno della chiesa di San Rocco, dalle dimensioni ridotte, si suddivide in due campate ed ospita un pregiato altare ligneo dorato e policromato, risalente al 1613. Le pareti sono state affrescate da un ignoto pittore lombardo con colori vividi e tratti pregevoli.

Rivolgiamo quindi la nostra attenzione sull’adiacente chiesa di Sant’Eliseo. La sua facciata esterna intonacata di bianco appare piacevolmente asimmetrica. Entrando al suo interno, Roberto ci fa subito notare il coronamento, che rimanda allo stile neoclassico, e la sua composizione articolata. La struttura si compone di un impianto basilicale a tre navate, con tre archi a sesto acuto, uno maggiore al centro e due minori in corrispondenza delle navate laterali, sostenute da sei slanciate colonne in pietra.

Queste risultano prive di capitello e caratterizzate dalla presenza di una serie di costoloni che s’intersecano sulla volta. Diversi affreschi si conservano lungo le pareti delle navate laterali della chiesa. Cominciando sulla sinistra, abbiamo un affresco ritraente la Madonna e il Bambino accompagnati da San Giobbe; a lato compare un Sant’Antonio Abate e, per terminare, un’immensa Ultima Cena, danneggiata nel 1925 dall’apertura di una finestra che è andata a coprire le figure di Cristo e di tre Apostoli.

Sulla navata opposta incontriamo un affresco con San Domenico e una Madonna allattante accompagnata da Santa Giuliana. La chiesa possiede tre altari, il maggiore datato 1732 e scolpito in pregevole marmo policromo. Alle sue spalle un trittico dipinto nel 1934 da Duilio Corompai, pittore veneto di origini ungheresi, che all’interno di una cornice dorata ha eseguito tre scene della vita del patrono Sant’Eliseo. A sinistra l’Evocazione, al centro il rapimento del Profeta Elia, sulla destra il miracolo dell’olio della Vedova.

Dopo aver percorso alcune centinaia di metri ed osservato alcuni affreschi devozionali dipinti sulle facciate delle case del centro storico di Tesero, arriviamo in prossimità della chiesa di San Leonardo, che svetta con il suo bel campanile cuspidato a monte della strada omonima. Qui termineremo il nostro percorso storico-artistico insieme a Roberto Daprà.

La chiesa appare come un piccolo edificio in stile gotico. Sotto la copertura esibisce una semplice aula con abside poligonale. La facciata a capanna è tagliata nel mezzo da un piccolo tettuccio in legno e, oltre il portale, possiamo osservare due affreschi di carattere devozionale datati 1733. Prima di entrare in chiesa osserviamo diversi affreschi esterni, risalenti al Cinquecento. Sopra il portale, incontriamo un affresco raffigurante il patrono San Leonardo accompagnato da Sant’Antonio Abate.

Entrando al suo interno, la visione che si dipana dinnanzi ai nostri occhi è spettacolare: Roberto ci spiega che sono ben riconoscibili quattro fasi, attribuibili a quattro artisti di formazione culturale differente. Al primo pittore – di formazione brissinese – compete l’affresco con San Leonardo e i due prigionieri della prima sezione dell’abside a sinistra, nonché il brano sottostante raffigurante la Vergine e il Bambino accompagnati dai santi Gottardo, Fabiano e Sebastiano trafitto dalle frecce. Al secondo pittore, di formazione lombarda ed attivo nelle vicine chiese di San rocco e Sant’Eliseo che abbiamo appena visto, compete invece gran parte della decorazione del catino absidale, con storie ritraenti la Vergine, Gesù e il Padre Eterno.

La visione è molto suggestiva: il bilanciamento dei colori e il gioco di luci risultante dall’ambiente restituiscono all’occhio la sensazione di trovarsi immersi nelle scene rappresentate. Sempre allo stesso pittore appartiene anche l’affresco raffigurante la Madonna col Bambino incoronata dagli Angeli e accompagnata dai santi Giobbe e Rocco (1541), lungo la navata di destra, oltre che l’Ultima Cena che si estende sulla parete opposta.

Il terzo artista si è occupato di raffigurare le Sante all’interno della cappella di sinistra. Al quarto pittore appartiene l’abbellimento delle volte costolonate, dove osserviamo una splendida decorazione floreale con alcuni graziosi spunti naturalistici quali fiori e uccelli, nonché la raffigurazione degli stemmi Madruzzo, Asburgo e quello della Magnifica Comunità di Fiemme, ovvero le autorità regnanti all’epoca sul territorio di Fiemme.

Per finire, Roberto ci ha accompagnato sul giardino cimiteriale esterno dove una raffinata targa in marmo roseo testimonia il passaggio di Giovanni Paolo II, che proprio qui a Teseo ricordò con una preghiera le vittime della tragedia di Stava (il 17 luglio 1988). Proprio al disastro della Val di Stava e alle sue vittime è dedicato anche il monumento bronzeo ad opera dell’artista locale Felix Deflorian, sorto nel cimitero circostante.

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