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4 Giugno 2021

Progetto Coliving: la nuova vita di Stefano e della sua famiglia

di: Girovagando in Trentino

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In Trentino è nato un innovativo progetto di abitare collaborativo, promosso dalla Provincia Autonoma di Trento (Agenzia per la famiglia, natalità, politiche giovanili, Servizio politiche della casa, UMST- Unità di missione strategica Innovazione Settori Energia e Telecomunicazioni), Comune di Canal san Bovo, Comunità di Primiero, Itea spa, Fondazione Franco Demarchi, con il supporto del Distretto famiglia e del Piano giovani del Primiero, che prevede la messa a disposizione, attraverso il comodato a uso gratuito, di appartamenti pubblici in zone montane periferiche in cambio di un impegno nel favorire la nascita di nuove reti sociali sui territori.

Il progetto “Coliving: collaborare condividere abitare” è giunto quest’anno alla sua seconda edizione, in accordo con il Comune di Canal San Bovo. Il bando sarà aperto a breve: ve ne abbiamo parlato in questo articolo, dove potrete recuperare tutte le informazioni necessarie.

Oggi andremo a scoprire qualcosa di più sulle famiglie che hanno deciso di prendere parte alla prima edizione del progetto. Il bando 2019-2020 si è chiuso con successo portando a Luserna quattro giovani famiglie (e nove bambini) provenienti da tutta Italia. Il progetto si è concretizzato durante il periodo natalizio di quest’anno, con i definitivi traslochi dei nuclei famigliari nei quattro alloggi messi a disposizione dal Comune di Luserna.

Ci siamo recati sul posto per farci raccontare direttamente da uno dei protagonisti dell’iniziativa, Stefano Fabris, cosa significhi davvero lasciarsi alle spalle le abitudini di sempre per andare ad abbracciare una realtà completamente nuova.

Qui di seguito vi riportiamo la nostra chiacchierata, in cui abbiamo potuto affrontare diversi temi interessanti, dalle motivazioni che ne hanno guidato la scelta, al processo di inserimento della famiglia nella comunità locale, fino ai progetti futuri per sé e per i bambini.

 

Perché avete deciso di aderire al progetto di Coliving?

“Il motivo principale per cui ci siamo trasferiti qui a Luserna è la salute dei nostri bambini. Abbiamo pensato che vivere in montagna potesse offrire loro un futuro migliore, in un ambiente sicuramente più salubre. Abitare questi luoghi significa vivere a stretto contatto con la natura e respirare un’aria pulita. In più, io e mia moglie abbiamo sempre amato la montagna e progettavamo già da qualche anno di trasferirci: siamo venuti a conoscenza di questo bando, ci siamo iscritti e alla fine eccoci qua.”

 

In che modo si è svolta la vostra iniziale adesione al progetto?

“Nel nostro caso tutto si è svolto piuttosto in fretta, perché abbiamo saputo del bando quand’era quasi in scadenza. In un batter d’occhio ci siamo ritrovati a dover prendere la decisione e alla fine abbiamo scelto di regalarci questa opportunità. A gennaio 2021 stavamo ultimando il trasloco qui a Luserna. Naturalmente è stato tutto condizionato dall’emergenza sanitaria in corso, che ha reso il nostro percorso più difficile di quello che ci saremmo aspettati, soprattutto a causa delle limitazioni alla mobilità. A ciò si è andata ad aggiungere anche la neve, che quest’anno è venuta giù piuttosto copiosa… (ride) diciamo che è stato un trasloco avventuroso, ma, adesso che siamo qua, stiamo iniziando a goderci i primi frutti delle nostre fatiche.”

 

 

Com’è stato l’inserimento all’interno della comunità di Luserna? Come siete stati supportati?

“L’inserimento all’interno della comunità è stato abbastanza semplice. Abbiamo trovato molta disponibilità da parte degli abitanti del paese e le organizzazioni promotrici del progetto ci hanno supportato, fornendoci le informazioni di base necessarie per orientarci in questo cambio di vita. Devo ammettere che inizialmente la maggior preoccupazione riguardava l’inserimento dei nostri figli, che avrebbero dovuto cambiare scuola. Per questo, io e mia moglie consideravamo il loro percorso come un po’ più complicato del nostro. Invece i bambini si sono inseriti molto velocemente: le nostre due figlie più grandi nella scuola di Lavarone (capoluogo cimbro poco distante da Luserna, ndr ), il più piccolino nella scuola per l’infanzia qui in paese. Si divertono e vivono l’esperienza della scuola in strutture d’eccellenza. Questo è ovviamente motivo di enorme sollievo per noi, che possiamo affrontare tutto il processo con maggiore serenità.”

Come avete vissuto questo cambiamento?

“Sicuramente trasferirsi in montagna qui a Luserna è stato un grandissimo cambiamento rispetto al nostro stile di vita precedente. Vivevamo in una grande città, con tutte le implicazioni del caso. A conti fatti, possiamo dire di aver trovato la dimensione che sognavamo per noi come famiglia: aprire le finestre e godere dell’aria e del paesaggio che circondano questa casa ci ripaga ogni giorno dello sforzo che abbiamo fatto per arrivare fino a qui.”

 

Come valutereste la vostra esperienza fino ad ora?

“La nostra esperienza finora è stata decisamente positiva. Nonostante le limitazioni dovute all’emergenza sanitaria in corso, siamo riusciti a costruirci una nostra piccola socialità all’interno del paese e a stringere le prime amicizie, il che è molto piacevole. Il fatto che le altre famiglie aderenti al progetto avessero figli dell’età dei nostri bambini ha sicuramente reso tutto più facile, consentendo loro di fare gruppo già in un primo momento, per poi ampliare assieme la loro rete sociale sui banchi di scuola e attraverso le conoscenze fatte in paese. Questo ci ha sicuramente reso più consapevoli di aver fatto una buona scelta anche per loro.”

Quali sono i vostri progetti per il futuro?

“Il progetto di Coliving ha portato qui a Luserna nove nuovi bambini, i nostri figli e i figli dei ragazzi che hanno partecipato insieme a noi. Credo che ciò possa costituire una risorsa importantissima per un paese come questo. Noi ci sentiamo fortunati perché i bambini ricevono in cambio l’opportunità di crescere in un ambiente sicuramente molto più sano (di quello metropolitano, ndr ), ma anche molto più bello. Non abbiamo deciso di partecipare al progetto per ricavarne un tornaconto di tipo economico, né tantomeno per vivere questa esperienza come se fosse un contratto a termine. Sicuramente, se la scelta si confermerà come la più adatta a noi, l’intento è quello di restare, di costruire qui il nostro futuro e quello dei nostri figli. Anche se siamo qui solo da pochi mesi, non possiamo che ritenerci soddisfatti e molto felici della decisione presa.”

 

Per i dettagli sulla seconda edizione del progetto a Canal San Bovo potete consultare la pagina dedicata a questo link

 

Contatti e riferimenti:

COMUNITÀ DI PRIMIERO
distretto.famiglia@primiero.tn.it | tel: 334.1063008 | www.primiero.tn.it

COMUNE DI CANAL SAN BOVO
upr@comune.canalsanbovo.tn.it | tel: 0439.719907 | www.canalsanbovo.net

AGENZIA PER LA FAMIGLIA, NATALITÀ E POLITICHE GIOVANILI
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

agenziafamiglia@provincia.tn.it | tel. 0461-494110 |
https://bit.ly/3sUJYsR

 

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