Vi proponiamo una cima agevole, vicino a Trento (3/4 d’ora fino al Passo Redebus), ideale anche con le ciaspole, neve permettendo: il Monte Costalta m 1955 che domina l’Altopiano di Piné.
Pur essendo una cima facile, il Monte o Dosso di Costalta sfiora i 2000 metri e, soprattutto, offre uno dei più strepitosi panorami della zona per la sua posizione isolata, con meravigliose vedute sull’Altopiano di Piné, sul Brenta, sulla Val dei Mocheni e il Lagorai. Con gli sci la discesa è poco remunerativa per la mancanza di spazi sufficientemente aperti, in quanto la gran parte del percorso si svolge su strada forestale o nel bosco fitto. La salita tuttavia è molto godibile, con modesto sviluppo e dislivello. Il pericolo di valanghe è pressoché inesistente lungo il percorso sulla strada forestale. E’ una gita ideale per una prima sgambata invernale, per una bella passeggiata fuori porta, anche di mezza giornata, per una escursione tranquilla di moderato impegno fisico. Daremo qui le indicazioni per una serie di possibili itinerari sul versante est che dà verso il Passo Redebus.
La salita più semplice e facile è quella che parte dal Passo Redebus m 1450 e, seguendo la comoda strada forestale, porta fino a Malga Cambroncoi m 1709 (col bel Cristo scolpito da Lunz) poi, per stradella nel bosco, con larghi zig zag si sale fino alla grande spianata sotto la cima e quindi, in 10 minuti, senza alcuna difficoltà si raggiunge la grande croce di vetta. Sono circa 6 km per un dislivello di 400 m scarsi, il tempo di percorrenza è di circa h 1.30-1.45.
In realtà ci sono diverse alternative interessanti possibili, specie per chi non ama salire lungo le strade.
1) La più bella a parer nostro è quella che si svolge percorrendo il sentiero 404. Si prende dallo spiazzo per il deposito legname circa 500 metri a nord del bar al Passo Redebus: delle tabelle indicano la direzione, il sentiero sale un po’ ripido per una stradella poi spiana, e in circa 1 km porta al piccolo poggio dove sorge, in bellissima posizione panoramica, Malga Pez m 1582. Di qui il sentiero prosegue al margine del bosco, salendo un poco di quota e percorrendo l’ampia dorsale boscosa che sale gradualmente fino a sbucare nella radura di Malga Cambroncoi m 1709. Qui il sentiero “svanisce” ma riprende poco a monte della malga, dove si infila di nuovo nel bosco fitto per salire, con alcuni tratti ripidi ma comodi, il costone fino nei pressi della grande e bella spianata poco sotto la cima, che si guadagna rapidamente in un quarto d’ora di cammino. 2) Un’alternativa di salita è dallo stesso piazzale del legname, prendendo però una comoda strada forestale che sale con poca pendenza sul versante nord, sbucando poco sopra Malga Cambroncoi, per ricongiungersi agli itinerari già menzionati.
3) Una variante del percorso precedente è quella che prosegue lungo la forestale per prendere poi la dorsale nord, dove però la traccia, pur presente e in alcuni tratti vaga, non è indicata da cartelli né segni sul terreno o sugli alberi. L’orientamento comunque è abbastanza intuitivo poiché percorre il crinale. 4) Le alternative sul lato est e sudest sono due: da Malga Cambroncoi si segue la forestale in basso che costeggia, pianeggiando, il versante est di Costalta fino alla dorsale sud est, dove la strada si interrompe. Con percorso libero si rimonta la ripida dorsale senza grosse difficoltà fino alla cima.
testi e foto di
Alessandro Ghezzer
(Agh)
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