6 Agosto 2021
di: Girovagando in Trentino
Oggi ci troviamo più o meno a metà strada tra Trento e Verona, per ammirare una delle chiese più antiche del Trentino, la Chiesa di San Pietro in Bosco. Scopriremo la sua antica storia e la leggenda ad essa dedicata: qui, secondo la tradizione, si sarebbero incontrati la regina Teodolinda e il suo promesso sposo, il Re Autari, prima di avviarsi alle nozze per suggellare l’alleanza tra Bavari e Longobardi.
La chiesa, così come la vediamo oggi, è stata costruita indicativamente nell’undicesimo secolo. Probabilmente, come dimostrano alcuni scavi archeologici effettuati, tale edificazione sarebbe stata effettuata su di un preesistente edificio del nono secolo. Nel corso del 1500/1600 la struttura ha subito importanti trasformazioni. È stata oltretutto circondata dalle mura, non esistenti durante l’edificazione originaria, che adesso vanno a tagliare parte dell’affresco precedentemente posto sulla facciata principale.
Questa chiesa conservava un’importante serie di affreschi risalenti al periodo tra undicesimo e tredicesimo secolo. Purtroppo, molti di essi non sono più visibili, sia a causa delle infiltrazioni d’acqua e dell’incedere del tempo, sia per tecniche di copertura appositamente dedicate agli affreschi non più visibili. Si è però conservato in buono stato il Cristo Benedicente posto sulla facciata principale: si tratta di un Cristo che ricorda le figure bizantine, con in mano un Vangelo. Alla sua destra stanno le figure di San Pietro e della Vergine Maria.
Parte degli affreschi medioevali sono visibili anche all’interno della chiesa. Sono rimaste visibili, in particolare, la parte superiore e quella inferiore. Quella superiore descrive tre diversi episodi della vita di San Pietro. Alla destra ci si trova in Terra Santa, quando San Pietro viene liberato da un angelo dalla sua prigionia. Al centro viene raffigurato San Pietro in trono pregato da un gruppo di donne, mentre sulla sinistra osserviamo Pietro e Paolo a Roma, mentre vengono portati al martirio.
Nelle sezioni inferiori delle pareti di destra e sinistra sono parzialmente visibili una serie di santi e sante. Purtroppo, gli affreschi sono stati in parte o del tutto ricoperti durante il 1600 (quando si deterioravano si usava ricoprirli con la calce). Nel corso dell’Ottocento, durante un tentativo di restauro da parte di un pittore veneto, furono purtroppo rimosse sia la calce sia gli affreschi originali del periodo ricompreso tra 1100 e 1300.
Ben visibile e recuperato nella parete centrale della chiesa è l’affresco ritraente San Giorgio che combatte il drago. Si tratta probabilmente di un soggetto simbolico, il cui significato dovrebbe rimandare all’auspicio che la chiesa venisse sempre protetta proprio da lui, San Giorgio. Non dimentichiamoci che qui dove ci troviamo oggi passava l’antica Via Claudia Augusta Padana, una via che congiungeva la pianura a tutti i territori d’Oltralpe: certamente le visite dovevano essere molte e non sempre animate dalle migliori intenzioni.
Vari scavi archeologici sono stati portati avanti in questo sito: alcuni di essi hanno messo in evidenza che già in epoca romana qui esisteva un edificio. A conferma di ciò sono stati ritrovati piccoli oggetti, monete e persino una pietra miliare adesso conservata nella biblioteca parrocchiale. Altri scavi hanno invece messo in evidenza diversi livelli di pavimentazione.
La Chiesa di San Pietro in Bosco appartiene alla parrocchia di Santa Maria Assunta in Ala. È visitabile su richiesta contattando l’Ufficio cultura del Comune di Ala. Grazie al lavoro dell’Associazione Culturale Vellutai e Città di Ala, il sito è inoltre visitabile liberamente ogni quarta domenica del mese.
Per info sito: www.vellutaiala.com