25 Novembre 2024
di: Girovagando in Trentino
La vocazione green della città di Trento si esprime attraverso tante azioni ed iniziative che coinvolgono le istituzioni ed i cittadini e proprio in quest’ottica è stata realizzata la Bicipolitana, un ambizioso progetto portato a termine nell’ambito del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, approvato nel febbraio 2023.
Margherita Muratori dell’Ufficio Mobilità Sostenibile del Comune di Trento definisce Bicipolitana un progetto di segnaletica stradale che prevede la realizzazione di 15 itinerari che si snodano all’interno del tessuto rubano cittadino, definiti con colori e numeri identificativi. La segnaletica adottata è di tipo orizzontale e consiste in frecce tracciate sul manto stradale contrassegnate da un numero ed un colore.
Queste frecce possono essere totalmente colorate o esser tracciate solo nei profili con sfondo grigio. Mentre le prime indicano che si sta pedalando sull’itinerario contrassegnato, le seconde indicano la direzione nella quale dirigersi per raggiungere l’itinerario suggerito da numero e colore. Affiancati a questi 15 itinerari vi sono dei percorsi secondari che fungono da collegamento fra i primi.
I tratti ciclabili della Bicipolitana fanno parte anche di circuiti più ampi che varcano i confini trentini come ad esempio l’Itinerario n.1 che segue l’asse dell’Adige ed è contrassegnato dal colore verde. Quest’ultimo è parte integrate dell’Eurovelo n. 7, una ciclovia che attraversa l’Europa da Nord a Sud. L’itinerario 2, invece, contraddistinto dal colore giallo fa parte della ciclovia provinciale della Valsugana. Lo scopo di Bicipolitana è quello di potenziare la mobilità su due ruote non solo per i tragitti quotidiani come casa-scuola o casa-ufficio ma anche per percorsi turistici o ricreativi.
Proprio per incrementare sempre più un tipo di turismo slow ed eco-friendly, l’Azienda per il Turismo Trento e Monte Bondone ha curato la campagna di comunicazione riguardante la Bicipolitana. Jennifer Perenzoni dell’Apt illustra la mappa che è stata realizzata per Bicipolitana. La mappa è disponibile in formato digitale su www.Trento.info o in versione cartacea e mette in evidenza anche i punti d’interesse turistico della città che vengono toccati dagli itinerari.
Poiché l’obiettivo dell’Amministrazione Comunale è quello di fare in modo che sempre più cittadini e turisti abbandonino l’auto a favore della bicicletta, è necessario che quando quest’ultima non venga usata, sia possibile riporla in un luogo sicuro. Proprio a questo fine sono state collocate sul territorio comunale le cosiddette Ciclobox. Come spiega il direttore di Trentino Mobilità, Marco Cattani, queste strutture sono posizionate presso grandi parcheggi e presso le stazioni ferroviaria e dell’autobus in modo da agevolare lo scambio intermodale.
Si tratta di box chiusi e videosorvegliati, l’accesso è regolato tramite App scaricabile da qualsiasi utente, cittadino o turista che sia. La tariffa giornaliera è di 1 euro mentre il prezzo dell’abbonamento mensile è di 3 € e quello annuale è di 30 €. Oltre alle Ciclobox, l’offerta per l’utente della strada su 2 ruote deve essere più completa possibile prevedendo stazioni di ricarica per le e-bike e punti per la riparazione delle biciclette.
“Una città ciclabile presenta alcuni importanti vantaggi” afferma Daniela Baraldi, presidente Fiab Trento (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) “per prima cosa c’è una minore pressione sul traffico e di conseguenza aumenta la qualità dell’aria e diminuisce l’inquinamento acustico. Soprattutto diminuisce il tasso di incidentalità stradale. La percezione di strade più sicure porta ad un ulteriore aumento dell’uso delle due ruote.” Potenziare la mobilità sostenibile, in particolare quella ciclabile, diventa un obiettivo primario per l’Amministrazione comunale. Bruno Delaiti, dirigente opere urbanizzazione primaria città di Trento, elenca, quindi, gli interventi portati a termine quest’anno e quelli che inizieranno a breve.
Per quanto riguarda le strade ciclabili, è stato completato il tratto di pista di circa 500 metri lineari fra l’incrocio semaforico diVia Brigata Acqui con Via Grazioli e il ponte di ferro sul Fersina. Inoltre è stata predisposta una ciclovia in Viale Bolognini mentre sono stati completati i tratti mancanti di Viale Rovereto. Sono quindi stati effettuati importanti lavori per collegare il centro città con la zona Est dove è presente il Liceo Galilei, punto di partenza del futuro “Ascensore inclinato Trento-Mesiano”.
Questo intervento di mobilità alternativa si inserisce in un progetto di più ampio respiro che vedrà la realizzazione del collegamento fra la città e la ciclabile della Valsugana. La realizzazione dell’Ascensore inclinato prevede due tranche di opere: la prima consiste nella realizzazione dell’Ascensore inclinato con una via di corsa unica. La stazione a valle sarà, appunto, collocata all’altezza del Liceo Galilei mentre la stazione a monte sarà posizionata nei pressi dell’Università di Mesiano. La cabina avrà una capienza di 50 persone in piedi ed impiegherà circa 1 minuto e mezzo per percorrere il dislivello. La capacità di impianto è di 500 persone all’ora. La seconda tranche di lavori prevede la realizzazione di una pista ciclopedonale di circa 350 metri che fungerà da connessione fra la stazione d’arriva e la via principale Via Mesiano.
Valentina Benoni, capo dell’Ufficio Mobilità Sostenibile comune di Trento, evidenzia che il Piano della Mobilità Sostenibile ha un fine ancora più ambizioso: modificare il modal share della città. Si mira cioè a cambiare il modo in cui le persone si muovono favorendo i mezzi più sostenibili e questo si ottiene anche dividendo e delimitando gli spazi all’interno della strada rendendola più sicura per gli utenti più deboli e più democratica.
Lo sviluppo delle “zone 30”, gli interventi di moderazione del traffico come la creazione di chicane per rallentare la marcia dei veicoli si inseriscono proprio in questo quadro di azioni ed iniziative. Il progetto prende il nome di “Strade da vivere”. Le sperimentazioni hanno preso il via dal quartiere di Gardolo coinvolgendo la scuola di primo e secondo grado. È stato chiesto agli studenti come avrebbero voluto la loro strada ideale, con quale colore, odore l’avrebbero identificata. Infine gli allievi sono stati invitati a creare un cartello per le zone 30, tale da richiamare l’attenzione ma senza imporre un divieto.
Ora infatti sotto alla segnaletica stradale che indica il limite di velocità di 30 km/h, all’ingresso delle zone 30 di Gardolo campeggia anche il cartello disegnato dagli studenti che raffigura un occhio. Il Comune di Trento in collaborazione con l’architetto Matteo Dondè, ha, poi, realizzato uno spazio di aggregazione con panchine e zone verdi davanti all’Istituto Pedrolli di Gardolo assecondando i desideri e mettendo in pratica le idee espresse dagli alunni della scuola secondaria interrogati in merito alla gestione di tale area.
Sono stati coinvolti, poi, anche gli studenti della scuola primaria del quartiere a Nord di Trento. In questo caso è stato chiesto ai bambini come avrebbero immaginato la strada che conduce alla scuola e seguendo questi spunti è stata realizzata una strada scolastica dove è stato eliminato il marciapiede in modo da creare uno spazio condiviso e sull’asfalto sono stati disegnati dei pittogrammi con le figure dei pianeti e dei giochi. Secondo Valentina Benoni dell’Ufficio Mobilità Sostenibile, questi momenti di sperimentazione sono fondamentali in quanto la cittadinanza ha la possibilità di testare soluzioni di mobilità alternativa come le zone 30, prima che possano essere adottate in modo definitivo.