25 Giugno 2021
di: Girovagando in Trentino
Continuiamo il nostro viaggio in Altopiano del Tesino, presentandovi oggi un luogo di storia e cultura, ma soprattutto di apertura. Sì, perché qui a Pieve Tesino, dove nel 2006 è stato inaugurato il Museo Casa De Gasperi (esattamente dove sorgeva la casa che diede i natali al nostro padre costituente), si continua a respirare un’aria di profonda apertura, sia spaziale – apertura di confini, regionali e nazionali -, sia temporale – apertura del passato al presente e viceversa. Da una parte abbiamo avuto la figura di Alcide De Gasperi, con la sua straordinaria intuizione e lungimiranza, dall’altra ci siamo noi, qui ed oggi, con un inestimabile patrimonio da custodire nella memoria storica di un intero Paese.
Abbiamo incontrato Maria Avanzo, guida esperta del Museo Casa De Gasperi, che ci ha raccontato alcuni interessanti aspetti della vita e dell’importanza storica di questo personaggio. Nato nel 1881 proprio qui a Pieve, De Gasperi visse per 37 anni come uomo dell’Impero austro-ungarico, altri 37 sotto il Regno d’Italia prima e della Repubblica italiana poi, attraversando dunque tre forme di governo completamente differenti tra loro. Il museo a lui dedicato ha lo scopo di mantenerne viva la memoria e l’operato, per trasmetterne alle future generazioni il profondo significato storico, oltre che il saldo attaccamento al territorio natale.
Il periodo vissuto da De Gasperi, ovvero la prima metà del 900, è un periodo molto difficile per l’Europa e la sua storia è una testimonianza di assoluto rilievo in tal senso. Alla fine della Seconda guerra mondiale, De Gasperi diede spazio alla sua originale idea di europeismo: intendeva far sì che l’Europa – che finalmente aveva raggiunto la pace – potesse conservarla ancora per molto tempo a venire. Le nostre generazioni sono quelle che più di tutte hanno potuto beneficiare di questo ideale, trascorrendo un periodo di pace durato circa un’ottantina d’anni – mai così lungo in Europa.
Alla Casa Museo De Gasperi si aggancia anche il Giardino d’Europa, creato dall’Università della Tuscia, che raffigura quattro bancate parlamentari – quattro zone in cui crescono fiori tutti uguali, ma tutti diversi, per trasmettere il messaggio tanto caro a De Gasperi per il suo progetto europeista: l’unità nella diversità. Vi sono infine due bancate che rappresentano il Consiglio d’Europa dove i fiori riportano i colori del giallo e dell’azzurro, un richiamo a quelli della bandiera europea. Si tratta dell’unico giardino in Italia dedicato all’Europa.
Il Giardino è un omaggio allo statista e un simbolo dell’Europa unita; con la sua forma ad anfiteatro ricorda il Parlamento e il teatro classico, luoghi che educano i cittadini alla partecipazione.
L’ideale di un’Europa unita e democratica è stato infatti il grande sogno di De Gasperi: un orizzonte accogliente, uno spazio di dialogo democratico dove vivere in pace. Ed è questo che il Giardino vuole simboleggiare con la varietà delle sue specie, in una composizione che rispetta l’unicità di ogni pianta nella varietà delle forme e dei colori.
Qui all’Arboreto del Tesino finiamo il nostro viaggio alla scoperta di questi borghi e di questo incantevole altipiano. Un ventaglio ricco di opportunità per scoprire il territorio della Valsugana che, come ci spiega Patrizio Andreatta (coordinatore APT Valsugana), è stato recentemente certificato come destinazione per il turismo sostenibile dal Global Sustainable Tourism Council: una certificazione ottenuta dalla destinazione turistica della Valsugana due anni fa, che ha sicuramente una grande importanza nazionale ed internazionale e che ha fatto in modo di riuscire a trovare una vera identità per il territorio.